Catwalk: The Art of the Fashion Show

Al Vitra Design Museum, l’esposizione che svela il fascino e la storia delle passerelle

Durano appena quindici minuti, eppure le loro immagini fanno il giro del mondo: le sfilate di moda sono molto più di semplici presentazioni di abiti. Sono rituali sociali, spettacoli mediatici e dichiarazioni culturali.

Con la mostra «Catwalk: The Art of the Fashion Show», il Vitra Design Museum dedica uno spazio ampio e coinvolgente a questo fenomeno globale. La mostra racconta la storia, l’evoluzione e il significato culturale delle passerelle, dagli atelier parigini dei primi del Novecento fino agli spettacoli digitali del XXI secolo.

Dalle prime passerelle ai salotti parigini

Le prime sfilate nascono all’inizio del XX secolo, in contesti intimi e selezionati. Couturier come Charles Frederick Worth, Lucile e Paul Poiret presentano le loro collezioni su donne in carne e ossa, non più solo su manichini. Coco Chanel porta spettacolarità nei salotti con discese di manichini su scale a specchio.

Non mancano location insolite: grandi magazzini, ponti di transatlantici e corse di cavalli. Ogni scelta di spazio diventa parte del racconto, anticipando le esperienze immersive che oggi definiscono il fashion show.

Anni ’60 e ’70: Moda e rivoluzione culturale

Negli anni Sessanta e Settanta, le sfilate riflettono i cambiamenti sociali. Mary Quant celebra la libertà giovanile, Paco Rabanne sperimenta forme futuriste e Vivienne Westwood porta il punk in passerella. La storica Battle of Versailles del 1973 segna la conquista internazionale della moda americana. Modelli come Pat Cleveland ridefiniscono l’immagine della passerella, trasformandola in performance sociale oltre che estetica.

Anche l’invito alla sfilata diventa parte integrante dell’evento. Gli stilisti trasformano la carta in oggetto artistico, anticipando la comunicazione visiva di oggi.

Gli anni ’90: L’era delle supermodel

Con Cindy Crawford, Naomi Campbell e Linda Evangelista, le sfilate diventano eventi globali. Le top model incarnano un nuovo ideale di corpo e glamour.

Parallelamente, designer come Martin Margiela decostruiscono la passerella. Gli show si spostano in ospedali abbandonati, parcheggi o tetti industriali. La moda diventa teatro, provocazione e riflessione, unendo arte e stile.

Il nuovo millennio: Spettacolo e media

All’inizio del XXI secolo, le sfilate diventano veri show mediatici. Karl Lagerfeld porta Chanel nel Grand Palais con scenografie iconiche: supermercati, razzi, persino dimostrazioni di strada. Alexander McQueen, Viktor & Rolf e Margiela trasformano il corpo in materia performativa, creando eventi che sono vere opere d’arte.

Il ruolo dell’architettura diventa centrale. Prada e Rem Koolhaas collaborano da oltre 25 anni, mentre Virgil Abloh crea capi ispirati agli skyline più iconici.

L’era digitale e le sfilate ibride

Negli ultimi anni, le sfilate abbracciano il digitale. Dior crea mini-collection in dollhouse, Loewe lancia il Show in a Box, Balenciaga collabora con i Simpsons.

Le passerelle diventano spazi di negoziazione politica e sociale. Rick Owens fa trasportare modelle l’una dall’altra, Alessandro Michele celebra il femminismo cyborg e Balenciaga sfida i canoni di bellezza con make-up prostetico.

Anche la scenografia racconta storie: elementi di show passati creano un percorso immersivo che unisce memoria e innovazione.

Un viaggio immersivo nel fashion show

La mostra è organizzata in quattro sezioni, ciascuna dedicata a un decennio o a un tema specifico. Filmati, fotografie, capi originali, oggetti di scena e materiali d’archivio permettono di scoprire oltre cento anni di passerelle.

Voci di stilisti, modelle, buyer e giornalisti raccontano il dietro le quinte. Emergono le dinamiche che rendono possibile uno spettacolo, rivelando miti, rituali e codici della moda. Accompagnano la mostra un catalogo illustrato e contributi di figure chiave del settore: la modella Małgosia Bela, il sound designer Michel Gaubert, il buyer Andreas Murkudis e studiosi come Caroline Evans, Cathy Horyn e Valerie Steele.

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