Fondation Cartier pour l’art contemporain

Inaugura la nuova sede tra storia e innovazione: un dialogo urbano nel cuore di Parigi

Il 25 ottobre 2025, la Fondation Cartier pour l’art contemporain apre ufficialmente le porte della sua nuova sede al 2, place du Palais-Royal, di fronte al Louvre.

Dopo oltre trent’anni nel suo iconico edificio del Boulevard Raspail, l’istituzione si trasferisce in un edificio storico del XIX secolo, che ospitava i Grands Magasins du Louvre.

L’architetto Jean Nouvel ha completamente ripensato gli interni, trasformando l’edificio in un laboratorio architettonico dinamico, capace di accogliere l’arte contemporanea nella sua massima espressione.

Fondazione Cartier: quarant’anni di sperimentazione e interdisciplinarità

Fondata nel 1984 da Alain Dominique Perrin, allora presidente della Maison Cartier, la Fondation Cartier pour l’art contemporain si è affermata come laboratorio multidisciplinare di arte e cultura contemporanea. Sin dalla sua nascita, la Fondazione ha perseguito l’obiettivo di creare un dialogo attivo tra artisti, curatori e pubblico, abbattendo le tradizionali barriere tra arti visive, cinema, design, performance, architettura e scienze.

La sua collezione permanente, in continua espansione, raccoglie oggi oltre 4.500 opere di circa 500 artisti internazionali, offrendo una panoramica completa e poliedrica della produzione artistica contemporanea. Ogni opera non è solo esposta, ma inserita in un contesto di ricerca, confronto e sperimentazione, che ne valorizza significati e possibilità interpretative.

La Fondazione Cartier non si limita a essere un museo: è un vero e proprio laboratorio di idee e pratiche artistiche, dove ogni progetto diventa occasione di innovazione architettonica e curatoriale. Dai workshop per giovani creativi agli eventi performativi, passando per esposizioni sperimentali, la Fondazione promuove un’esperienza culturale immersiva e dinamica, capace di interagire con la città e con il suo tessuto sociale.

Jean Nouvel e l’architettura dinamica della nuova sede

La nuova sede della Fondation Cartier nasce dall’incontro tra storia e contemporaneità. L’edificio ottocentesco conserva la sua facciata storica, ma al suo interno Jean Nouvel ha introdotto una visione architettonica radicalmente innovativa.

Il progetto si articola su cinque piattaforme mobili, modulabili in altezza, che permettono infinite combinazioni di volumi e scenografie. Ogni piattaforma pesa circa 250 tonnellate ed è sollevata grazie a un sofisticato sistema di cavi e motori sincronizzati.

Questa soluzione permette di ospitare installazioni di grande scala e di creare uno spazio espositivo flessibile e in continua evoluzione. L’architettura, così, non è più solo un contenitore per le opere. Diventa un vero e proprio dispositivo scenografico e un laboratorio urbano, capace di adattarsi a ogni progetto artistico e di stimolare nuove esperienze per il pubblico.

Trasparenza e porosità: un dialogo con la città

Jean Nouvel ha concepito la nuova sede come un “museo aperto”. Le grandi baies vetrate, alte 7 metri, e le verriere zenitali instaurano un rapporto diretto tra interno ed esterno. In questo modo, la profondità dell’edificio e la complessità della sua architettura diventano immediatamente percepibili.

L’auvent di vetro lungo la Rue de Rivoli prosegue le arcate storiche del XIX secolo. Grazie a questa struttura, i passanti possono percepire l’interno della Fondazione come una vera e propria estensione della città.

La trasparenza delle facciate riprende l’eredità delle vetrine dei Grands Magasins du Louvre. Al tempo stesso, la reinterpreta in chiave contemporanea, creando un continuum tra spazio urbano e spazio espositivo.

Exposition Générale: quarant’anni di arte contemporanea

La mostra inaugurale, Exposition Générale, celebra i 40 anni della Fondation Cartier, presentando circa 600 opere di oltre 100 artisti internazionali, tra cui David Lynch, Patti Smith, Claudia Andujar, Sarah Sze, Junya Ishigami e Chéri Samba. Curata dallo studio Formafantasma, l’esposizione offre una lettura articolata e innovativa della collezione attraverso quattro sezioni principali, pensate come veri e propri laboratori tematici:

  • Machines d’architecture: spazi dedicati a laboratori architettonici temporanei, dove l’architettura diventa strumento di sperimentazione e luogo di invenzione per gli artisti;
  • Être nature: una riflessione profonda sul rapporto tra l’uomo, la natura e la sua conservazione, attraverso opere che esplorano ecosistemi, biodiversità e sostenibilità;
  • Making things: uno spazio di sperimentazione tecnica e materica, dove materiali, processi e tecniche si trasformano in linguaggi espressivi contemporanei;
  • Un monde réel: narrazioni che intrecciano scienza, tecnologia e finzione, creando scenari futuristici e speculazioni sulla realtà contemporanea.

Questi quattro nuclei tematici offrono ai visitatori una cartografia alternativa della creazione contemporanea, in cui arte, architettura e scienza si incontrano, stimolando nuove percezioni e modalità di interazione con lo spazio espositivo. La disposizione delle opere sfrutta appieno la modularità delle piattaforme e la trasparenza del nuovo edificio, trasformando la visita in un percorso immersivo e dinamico.

La macchina architettonica: piattaforme mobili e modularità

Il cuore del progetto architettonico è la macchina interna, costituita da cinque piattaforme mobili. Queste piattaforme permettono di modulare altezze e volumi in modo praticamente illimitato. Il sistema consente di creare scenari espositivi unici, che spaziano dai grandi vuoti continui a spazi più compressi e intimi. In questo modo, la Fondazione può adattarsi a qualsiasi esigenza curatoriale.

I cavi, i tamburi e i motori elettrici, progettati in collaborazione con ingegneri specializzati in ponti mobili e scenografie teatrali, diventano parte integrante dell’estetica dell’edificio. La tecnologia non è nascosta: è visibile e contribuisce alla scenografia interna.

L’interazione tra l’edificio storico e la macchina contemporanea genera un effetto sorprendente. Jean Nouvel descrive questo spazio come una vera “cattedrale industriale”, dove storia e innovazione convivono in perfetta armonia.

Spazi pubblici e percorsi educativi

Oltre agli spazi espositivi, la nuova Fondation Cartier si sviluppa su 8.500 m² accessibili al pubblico, di cui 6.500 m² dedicati alle mostre, configurando un ambiente estremamente flessibile e modulare.

L’edificio integra anche un auditorium per performance, concerti e conferenze, un laboratorio educativo di 300 m² chiamato Manufacture, pensato per stimolare la creatività di bambini e adulti, e una libreria che offre pubblicazioni della Fondazione e testi interdisciplinari.

L’insieme delle funzioni va oltre la semplice fruizione delle opere: l’obiettivo è creare un luogo vivo, dove il pubblico possa interagire attivamente con l’arte contemporanea, esplorando tecniche, processi creativi e nuovi linguaggi espressivi, trasformando la visita in un’esperienza educativa, sensoriale e partecipativa.

Un museo flessibile e vivente

La nuova sede della Fondation Cartier segna un’evoluzione significativa nel concetto di museo contemporaneo. L’edificio, progettato da Jean Nouvel, combina architettura storica e innovazione tecnologica. Le cinque piattaforme mobili consentono di modificare l’altezza e la configurazione degli spazi espositivi, creando ambienti sempre diversi e adattabili alle esigenze specifiche delle opere e dei progetti degli artisti.

Le ampie vetrate e la trasparenza delle facciatefavoriscono un dialogo continuo tra interno ed esterno, integrando la città all’esperienza del museo. In questo modo, ogni visita diventa unica: lo spazio può trasformarsi in un laboratorio creativo, un auditorium per performance o un palcoscenico per installazioni monumentali.

La Fondation Cartier si afferma così come un autentico laboratorio urbano. Uno spazio intrinsecamente capace di stimolare la creatività e favorire il dialogo costruttivo tra artisti e pubblico. Attraverso questa missione, la Fondazione si consolida quale punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea e l’innovazione architettonica.

Riapertura Istituzionale e Mostra Antologica: “Exposition Générale”

In concomitanza con la celebrazione del suo quarantesimo anniversario, la Fondation Cartier inaugura la sua sede con un significativo weekend di accesso gratuito al pubblico, fissato per i giorni 25 e 26 ottobre.

Questa riapertura è caratterizzata dall’esposizione “Exposition Générale”, concepita come una vasta e dinamica “enciclopedia vivente”, la quale riunisce una collezione imponente di oltre 600 opere provenienti da più di 100 artisti internazionali di primissimo piano, tra cui figurano personalità influenti come James TurrellDavid LynchDiller Scofidio + Renfro e Cai Guo-Qiang.

Il percorso espositivo, articolato in quattro sezioni tematiche fondamentali: Machines d’architectureÊtre natureMaking Things e Un monde réel. Questo propone una rilettura critica che attraversa quarant’anni di sperimentazionedella Fondazione, focalizzandosi sulle interrelazioni tra architettura, natura e tecnologia, e offrendo una prospettiva inedita sul suo archivio creativo.

L’allestimento, curato meticolosamente dallo studio Formafantasma, genera una scenografia immersiva reinterpretando le grandi esposizioni ottocentesche che storicamente animavano gli stessi spazi, precedentemente noti come Grands Magasins du Louvre.

I Formafantasma hanno deliberatamente scelto di amplificare la marcata identità intrinseca dell’edificio, rispettando e valorizzando le sue stratificazioni storiche pregresse e sovvertendo la linearità espositiva classica, per integrare la memoria del luogo nella narrazione artistica.

Visite e informazioni pratiche

Per celebrare l’apertura della nuova sede, la Fondation Cartier offre al pubblico un week-end inaugurale gratuito, il 25 e 26 ottobre 2025. L’ingresso alla Exposition Générale richiede la prenotazione sul sito ufficiale: https://www.fondationcartier.com

Tuttavia l’esposizione rimarrà aperta fino al 23 agosto 2026, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un’esperienza unica, tra opere di arte contemporanea, architettura all’avanguardia e scenografie inedite, in un dialogo continuo tra storia, città e creatività.

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