Moda e Arte Contemporanea invadono il Grand Palais
Una gigantesca creatura pop prende vita al Grand Palais: un polipo alto otto metri, realizzato da Takashi Murakami per Louis Vuitton, invade lo spazio in occasione di Art Basel Paris. Questa installazione monumentale segna la presentazione della Collezione Artycapucines VII, quasi vent’anni dopo la prima collaborazione che ha unito l’estro visionario dell’artista giapponese con l’eleganza senza tempo della Maison francese.
Ispirata alle lanterne cinesi, l’installazione avvolge il Balcon d’Honneur come un abbraccio gigante, mentre una moquette coordinata riproduce i motivi tentacolari del polipo. La testa luminosa della creatura mette in risalto il celebre motivo Superflat Jellyfish Eyes, simbolo della poetica di Murakami, capace di trasformare paura e inquietudine in forme giocose e ironiche.
Dal Kraken alle borse: la magia di Murakami
Il polipo gigante non è solo una scultura: i suoi tentacoli contengono le 11 borse Artycapucines VII, che dialogano con i personaggi e i motivi iconici dell’artista, da Mr. DOB a Panda Superflat, fino ai celebri Smiling Flowers.
Murakami, che ama trasformare le paure in gioco, riprende il tema del Kraken già esplorato in The Octopus Eats Its Own Leg (2017), trasformando miti di scomparsa e inghiottimento in un’esplosione di colore, ironia e fantasia.
La collezione include anche le Plush Balls, opere tridimensionali nate nel 1995, ispirate al trompe-l’oeil di Escher, che creano un effetto caleidoscopico e immersivo. Ogni borsa diventa così una piccola opera d’arte, capace di fondere il mondo pop di Murakami con l’eleganza artigianale di Louis Vuitton.
Le borse più iconiche della collezione
Ogni modello della Artycapucines VII è un piccolo capolavoro:
- Capucines East West Rainbow: un arcobaleno tridimensionale che celebra il celebre motivo dei fiori sorridenti di Murakami;
- Mini Mushroom: cento funghi 3D ricamati a mano su una tela specchiata argentata;
- East West Dragon: reinterpretazione tridimensionale del dipinto monumentale Dragon in Clouds Indigo Blue (2010);
- Panda Clutch: decorata con oltre 6.250 strass incastonati a mano, simbolo di massima artigianalità.
Questi modelli non sono solo borse, ma vere e proprie installazioni portatili, capaci di raccontare l’universo caleidoscopico di Murakami.
Louis Vuitton e l’arte: una storia lunga quasi un secolo
La Maison francese da sempre intreccia moda e arte. Già Gaston-Louis Vuitton, nipote del fondatore, collaborava con artisti per vetrine, pubblicità e oggetti iconici. Dal 1988, Louis Vuitton continua questa tradizione, offrendo agli artisti supporto tecnico e creativo: dalla lavorazione della pelle alla stampa 3D, fino alla realizzazione di borse come le Artycapucines VII.
La collaborazione con Murakami, iniziata nel 2003, ha ridefinito il concetto di borsa come opera d’arte: dai Monogram Multicolore al motivo a ciliegia, fino alle sculture tridimensionali dei tentacoli, la Capucines è diventata una vera tela viva.
Takashi Murakami: tra pittura tradizionale e cultura pop
Nato a Tokyo nel 1960 e laureato alla Tokyo University of the Arts, Murakami fonde la pittura nihonga con anime, fantascienza e cultura pop giapponese. Fiori sorridenti, funghi, occhi e creature fantastiche diventano simboli universali del kawaii, capace di catturare sia il pubblico dell’arte contemporanea che quello della moda.
Le sue opere hanno conquistato musei come il MoMA di New York, il Guggenheim di Bilbao e il Centre Pompidou di Parigi. La sua estetica audace e colorata ha ridefinito i confini tra arte e moda, e la collaborazione con Louis Vuitton ne è l’esempio più noto e celebrato.




