La moda guarda all’India

Dazi, rallentamento cinese e nuovi mercati: perché i brand puntano sull’India

Negli ultimi anni, il panorama della moda globale ha subito profonde trasformazioni, dettate da dinamiche economiche, politiche e culturali. La guerra dei dazi voluta da Trump ha modificato gli equilibri commerciali in America, mentre il rallentamento economico della Cina e le politiche volte a proteggere il mercato interno hanno creato nuove opportunità altrove. In questo contesto, l’India si presenta oggi come una nuova frontiera della moda, pronta ad attrarre investimenti internazionali e a consolidarsi come mercato strategico per il lusso, il premium e il fast fashion.

Con un mercato previsto tra 130 e 150 miliardi di dollari entro il 2030, l’India cresce grazie all’aumento del reddito disponibile, alla forte urbanizzazione e all’espansione di una classe media giovane e dinamica. A questo si aggiunge una crescente attenzione verso l’e-commerce e le piattaforme digitali, che hanno permesso al lusso di raggiungere anche le città secondarie, ampliando il raggio d’azione dei brand internazionali.

L’India, terra di tessuti, artigianato e stile contemporaneo

Da secoli, l’India è sinonimo di artigianato raffinato, tessuti pregiati e maestria nei dettagli. Oggi, queste tradizioni incontrano la modernità e il business del lusso internazionale. Il Paese non è più solo fonte d’ispirazione per designer e stilisti: è un mercato in rapida espansione, dove la cultura e la moda si fondono in un ecosistema commerciale in continua crescita.

Negli ultimi anni, numerosi brand internazionali hanno scelto l’India per il debutto dei loro store e per sfilate iconiche. Tra gli esempi più celebri:

  • Dior Autunno 2023, curata da Maria Grazia Chiuri, ha scelto il Portale dell’India a Mumbai come location esclusiva. Questo monumento storico, costruito nel 1911 per commemorare la visita di re Giorgio V e della regina Maria, simboleggia l’incontro tra la tradizione storica e l’avanguardia della moda contemporanea.
  • Valentino ha aperto il suo primo store a Delhi nel 2022, consolidando la presenza dei marchi italiani di lusso nel Paese.
  • Balenciaga ha inaugurato il suo primo punto vendita a Mumbai nel gennaio 2025.
  • Galeries Lafayette ha annunciato l’apertura del flagship store a Mumbai entro il 2025, in partnership con Aditya Birla Fashion & Retail, confermando l’India come hub strategico per il lusso globale.

Per molti analisti, l’India è destinata a diventare la nuova Cina della moda, grazie a un mercato giovane – due terzi della popolazione sotto i 35 anni – e a una classe media di 430 milioni di persone, pari a quella di Stati Uniti ed Europa messe insieme.

Le città chiave della moda in India

L’India non è un mercato uniforme: ogni città ha caratteristiche uniche, che la rendono strategica per diversi segmenti della moda, dal lusso al design etnico, fino al fast fashion.

Mumbai: capitale del lusso e dell’intrattenimento

Mumbai è considerata il cuore pulsante della moda indiana. La città ospita la celebre Lakmé Fashion Week, il principale palcoscenico per stilisti locali e internazionali, e conta numerose boutique di alta gamma. Essendo anche il centro finanziario del Paese, Mumbai rappresenta un hub strategico per la logistica, il tessile e gli investimenti commerciali, fungendo da ponte tra il mercato locale e i brand globali.

Qui le maison internazionali trovano terreno fertile: dalle sfilate iconiche di Dior alle aperture di boutique come Balenciaga, la città offre un ecosistema in cui lusso, intrattenimento e innovazione commerciale si incontrano. Mumbai non è solo moda: è trendsetter e piattaforma per eventi di rilevanza internazionale, che attraggono media, influencer e buyer da tutto il mondo.

Nuova Delhi: tradizione e modernità

La capitale indiana è il luogo dove tradizione e modernità si fondono in modo unico. Nuova Delhi offre un panorama commerciale variegato: dai mercati storici rinomati per tessuti pregiati, sari, ricami e artigianato locale, ai centri commerciali moderni, che ospitano brand internazionali e catene globali di lusso.

Lo street style della capitale è particolarmente interessante: sperimentale, colorato e audace, combina elementi della moda tradizionale indiana con tendenze contemporanee, creando uno stile unico che ispira designer e brand internazionali. Inoltre, la città funge da hub politico e culturale, e la presenza di istituzioni, università di design e atelier locali la rende un centro creativo di grande influenza.

Jaipur: cuore dell’artigianato e del fashion etnico

Jaipur, conosciuta come la città rosa, è la capitale dell’abbigliamento etnico e dell’artigianato indiano. È famosa per i suoi tessuti tradizionali, gioielli artigianali, tappeti e ricami raffinati. La città offre sia boutique di lusso sia mercati accessibili, permettendo un’esperienza di shopping completa, dal turismo di lusso ai consumatori locali.

Per i brand internazionali e i designer, Jaipur rappresenta un laboratorio di tecniche artigianali e un punto di riferimento per la valorizzazione della tradizione tessile, utile sia per collezioni couture sia per linee ispirate alla cultura indiana. Le tecniche locali, come il block printing e i ricami zardozi, sono oggi integrate in collezioni di fascia alta a livello globale.

Altre città emergenti

  • Bangalore: nota come la “Silicon Valley indiana”, è un centro di innovazione e tecnologia, dove modernità e tradizione si fondono anche nel settore della moda. La città ospita designer emergenti e startup nel settore tessile, con una forte attenzione alla sostenibilità e al design contemporaneo.
  • Mysore e North Bengaluru: conosciute come le “città della seta”, sono punti strategici per la produzione tessile, grazie alla tradizione della seta indiana e alla qualità dei tessuti artigianali. Qui i brand possono reperire materie prime di alta qualità e collaborare con artigiani locali per collezioni sia etniche sia di lusso.

Digitalizzazione e valorizzazione dei designer locali

Se i centri commerciali per il lusso sono concentrati nelle grandi città, la trasformazione digitale ha aperto nuovi scenari. Colossi come Tata Digital e RBL hanno lanciato piattaforme online dedicate al lusso, come Tata Cliq Luxury, che offre marchi internazionali come Baume & Mercier, Diesel, Gucci, Michael Kors e Chloé.

La pandemia ha inoltre portato a un cambiamento culturale: la Gen Z e i Millennial indiani hanno iniziato a sostenere i designer locali, creando trend come #vocalforlocal.

Marchi come Manish Malhotra, Ritu Kumar, Abu Jani Sandeep Khosla, Rahul Mishra, Shantanu & Nikhil, Sabyasachi Mukherjee, Masaba Gupta e Tarun Tahiliani hanno beneficiato di questo nuovo atteggiamento dei consumatori, rafforzando la moda nazionale e la produzione artigianale.

Il boom degli opening: 2025, l’anno della svolta

Il mercato indiano dell’abbigliamento sta vivendo un vero e proprio boom. Nel 2024 ha raggiunto un valore stimato di circa 68 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a quasi 100 miliardi entro il 2029, a un tasso annuo superiore al 7%. A trainare il mercato è soprattutto l’abbigliamento femminile, che rappresenta la quota più ampia delle vendite, sostenuto dall’aumento del reddito disponibile, dall’espansione della classe media e dallo sviluppo dei canali retail fisici e digitali.

L’India si distingue come un mercato giovane e dinamico, con una popolazione dove due terzi dei consumatori hanno meno di 35 anni e una classe media di circa 430 milioni di persone. Questa combinazione di fattori rende il Paese estremamente attrattivo per i brand internazionali, che vedono nell’India non solo una destinazione per vendite immediate, ma anche un laboratorio di innovazione per strategie di prodotto e marketing adattate al consumatore locale.

Nel 2025 si è osservata una accelerazione senza precedenti degli ingressi dei brand globali, con debutti in diversi segmenti:

  • Lusso e premium: marchi come Sandro, Superdry, Bershka e Cos hanno aperto i loro primi punti vendita, consolidando la presenza in città strategiche come Mumbai e Nuova Delhi.
  • Moda sportiva e activewear: brand come Lululemon e Lotto hanno scelto l’India per intercettare la crescente domanda di abbigliamento sportivo e casual, segmento in rapida espansione.
  • Retail internazionale di lusso: Galeries Lafayette inaugurerà il suo flagship store a Mumbai in collaborazione con Aditya Birla Fashion & Retail, segnando un passo importante per il lusso globale nel Paese.
  • Maison italiane: Ovs ha aperto il suo primo store al Pacific Mall di Nuova Delhi, segnando l’ingresso ufficiale delle realtà italiane nel mercato indiano.

Il ruolo strategico di Reliance Brands

Un elemento chiave per l’espansione dei brand internazionali in India è rappresentato da Reliance Brands Ltd, controllata dalla famiglia Ambani. Il gruppo gestisce oltre 300 boutique monomarca e più di 23.000 punti vendita multi-brand, fungendo da vero catalizzatore per l’ingresso e lo sviluppo dei marchi globali.

Grazie a una profonda conoscenza del mercato locale, infrastrutture consolidate e connessioni internazionali, Reliance accelera la crescita del settore e facilita l’adattamento dei brand alle specificità del mercato indiano.

Sfide e strategie dei brand globali

Nonostante le enormi opportunità, il mercato indiano presenta anche sfide significative. L’aumento della GST (Goods and Services Tax) dal 12% al 18% sui capi di abbigliamento dal prezzo superiore alle 2.500 rupie (circa 25 euro) potrebbe penalizzare il segmento premium, incentivando invece il settore dell’ultra fast-fashion. Questo ha spinto grandi marchi internazionali come Zara, Levi’s e H&M a rivalutare le strategie di prezzo e la localizzazione della produzione, per mantenere competitività e accessibilità.

Il segmento premium, pur rappresentando solo circa il 18% del mercato, è cruciale perché influenza l’immagine dei brand e le percezioni dei consumatori locali. Per questo, le aziende stanno bilanciando aperture di store fisici, e-commerce e partnership strategiche con operatori locali, in modo da massimizzare la penetrazione sul territorio senza compromettere il posizionamento del lusso.

L’India come nuova frontiera del lusso

Oggi l’India rappresenta una destinazione chiave per il lusso internazionale, grazie a un mercato giovane, dinamico e culturalmente ricco. La combinazione di crescita economica, digitalizzazione e sostegno ai designer locali crea un ecosistema fertile sia per marchi globali che per il talento nazionale. L’India non è più solo una meta per le vendite, ma un laboratorio strategico dove i brand possono testare collezioni, approcci retail innovativi e modelli di marketing pensati per una nuova generazione di consumatori.

Con l’espansione della classe media e l’apertura di nuovi punti vendita, il Paese si conferma come hub emergente e punto di riferimento per la moda globale nei prossimi decenni, pronto a sfidare mercati tradizionali come Cina e Stati Uniti in termini di crescita, innovazione e tendenze.

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