Il Rinascimento incontra il pop: “THE MESSAGE”, tra sacro e quotidiano
Firenze si risveglia sotto un insolito cortocircuito tra passato e presente: il cortile di Palazzo Strozzi ospita dal 29 ottobre 2025 al 25 gennaio 2026 “KAWS: THE MESSAGE”, la nuova installazione site-specific dell’artista americano KAWS, tra i protagonisti più influenti e riconoscibili dell’arte contemporanea internazionale.
Parte del programma Palazzo Strozzi Future Art, l’opera trasforma il cortile rinascimentale in un luogo di dialogo tra epoche e linguaggi visivi, dove la monumentalità della scultura si confronta con l’eleganza geometrica del palazzo.
Un dialogo inatteso tra Beato Angelico e KAWS
Il progetto nasce dall’idea di far dialogare due mondi apparentemente lontani: la spiritualità del Rinascimento e l’iconografia pop contemporanea. All’interno di Palazzo Strozzi, nelle sale superiori, è in corso la mostra dedicata a Beato Angelico, maestro della luce e della contemplazione religiosa.
KAWS raccoglie questo riferimento e lo reinterpreta in chiave moderna: l’Annunciazione, soggetto centrale della pittura di Angelico, diventa una scena contemporanea, dominata da figure morbide, con i celebri “X” sugli occhi, e da un oggetto che rappresenta la nostra epoca: il telefono cellulare.
Con “THE MESSAGE”, l’artista trasforma un gesto sacro in un atto di comunicazione moderna, rendendo lo smartphone simbolo di connessione, vulnerabilità e presenza emotiva. È un invito a riflettere sulla nostra dipendenza dalla tecnologia, ma anche sul desiderio universale di essere visti, ascoltati e compresi.
La poetica di KAWS: tra ironia e introspezione
Nato a Jersey City nel 1974, Brian Donnelly, in arte KAWS, ha attraversato il mondo dell’arte con un linguaggio che fonde street art, cultura pop e arte contemporanea. Dalle prime esperienze come writer nei tunnel di New York, ha sviluppato uno stile immediatamente riconoscibile: personaggi ibridi, ironici, malinconici, capaci di comunicare emozioni universali come fragilità, solitudine e solidarietà.
La cifra stilistica di KAWS è quella di trasformare il familiare in straniante, il quotidiano in iconico. Le sue sculture e installazioni, spesso monumentali, dialogano con lo spazio e con il pubblico, creando esperienze immersive che vanno oltre la semplice contemplazione. In “THE MESSAGE”, questo dialogo diventa più potente che mai: il cortile rinascimentale si trasforma in una scena sospesa tra sacro e profano, tra tradizione e contemporaneità.
Lo smartphone come reliquia contemporanea
Uno degli elementi più interessanti dell’installazione è l’uso del telefono cellulare come simbolo centrale. In un’epoca dominata dall’iperconnessione digitale, l’oggetto quotidiano diventa quasi sacro, punto di incontro tra le persone e strumento attraverso cui passano emozioni e comunicazioni.
KAWS non rappresenta semplicemente l’oggetto: ne sottolinea la valenza emotiva, quasi rituale. In questo senso, “THE MESSAGE” non è solo una scultura da osservare, ma un’esperienza che invita il visitatore a riflettere sul proprio rapporto con la tecnologia, la comunicazione e la connessione interpersonale.
Il cortile di Palazzo Strozzi come palcoscenico
La scelta del cortile come sede dell’installazione non è casuale: lo spazio, perfettamente proporzionato e illuminato dalla luce naturale che filtra tra gli archi, diventa un palcoscenico per la scultura.
L’opera, accessibile liberamente, permette una fruizione diretta e immersiva, invitando il pubblico a camminare tra le figure di KAWS e a percepirne le dimensioni, i colori e le sfumature emotive.
Il contrasto tra la pietra serena e le superfici lucide e colorate dell’installazione amplifica la percezione visiva e concettuale dell’opera, creando una tensione tra passato e presente che è al cuore del progetto.
Esperienza pubblica e coinvolgimento dei visitatori
“THE MESSAGE” si inserisce perfettamente nel programma Palazzo Strozzi Future Art, che promuove interventi di artisti contemporanei capaci di instaurare un dialogo tra arte storica e linguaggi moderni. La dimensione pubblica e accessibile dell’opera permette ai visitatori di vivere l’arte come esperienza partecipativa: ogni persona diventa parte integrante della scena, trasformando l’osservazione in interazione.
L’inaugurazione ha celebrato questa fusione tra arte e vita quotidiana con un evento speciale negli spazi dello storico YAB, tra Piazza Strozzi e Piazza della Repubblica, con la partecipazione di figure di spicco del mondo dell’arte e della cultura italiana, sottolineando l’aspetto sociale e collettivo del progetto.
Il percorso internazionale di KAWS
KAWS ha esposto in prestigiose istituzioni internazionali, tra cui SFMoMA (San Francisco), The Andy Warhol Museum (Pittsburgh), Art Gallery of Ontario (Toronto), Serpentine Gallery (Londra), Mori Arts Center Gallery(Tokyo), The Brooklyn Museum (New York) e The National Gallery of Victoria (Melbourne). Ogni mostra conferma la sua capacità di parlare a un pubblico globale, fondendo estetica, emozione e riflessione critica.
La sua presenza a Firenze consolida la sua attitudine a creare dialoghi inediti con il contesto storico, mostrando come un artista pop possa reinterpretare temi universali e renderli immediatamente comprensibili e coinvolgenti.
Un messaggio universale
Più che una semplice scultura, “THE MESSAGE” è un’esperienza che invita a riflettere sul rapporto tra passato e presente, tra arte classica e cultura pop, tra sacro e quotidiano. Nel cortile di Palazzo Strozzi, le figure di KAWS diventano specchi della nostra società contemporanea: mostrano fragilità, malinconia e desiderio di connessione, trasformando oggetti comuni come lo smartphone in simboli emotivi e universali.
In questo modo, l’opera dimostra come l’arte contemporanea possa far rivivere gli spazi storici, trasformandoli in luoghi di dialogo e di interazione, dove ogni visitatore può sentire di far parte di una storia più grande, capace di parlare al presente e di risuonare nel futuro.


