La moda si fa collettiva tra pioggia, piazza e poesia sartoriale

La collezione Ami Paris primavera-estate 2026 si presenta come una vera e propria festa all’aperto, un evento capace di restituire alla moda il suo spirito più autentico e inclusivo. Con un défilé tenutosi nella storica Place des Victoires di Parigi, Alexandre Mattiussi ha voluto rilanciare un’idea di moda che ritorna alla dimensione urbana e collettiva, aprendo le porte del fashion show alla città e ai suoi abitanti.

Questa scelta scenografica e concettuale rappresenta un punto di svolta nel modo di presentare le collezioni: niente passerelle chiuse o locali esclusivi, ma un vero e proprio happening immersivo, dove la moda incontra la vita quotidiana in uno degli angoli più iconici della capitale francese.

Un défilé in piazza: il ritorno della moda tra la gente

Per diverse ore, la trafficata Place des Victoires è stata chiusa al traffico e trasformata in una passerella circolare attorno alla statua di Luigi XIV. Qui, la sfilata Ami Paris SS26 ha coinvolto ospiti d’eccezione come Catherine Deneuve, Lou Doillon, Noée Abita e il regista Christophe Honoré, seduti in cerchio senza barriere tra loro, quasi come in una festa di quartiere.

Il pubblico ha accolto con entusiasmo questo gesto di apertura e inclusività, che ha permesso alla collezione di fondersi con l’energia urbana, pur mantenendo un’eleganza sofisticata e mai scontata.

Nonostante qualche goccia di pioggia iniziale, gli ombrelli oversize forniti da Ami hanno creato un’atmosfera intima e protetta, trasformando un potenziale imprevisto meteorologico in un momento di condivisione collettiva. Il sound della sfilata, che alternava le note di Maurice Ravel a quelle di Édith Piaf, ha accompagnato i modelli in una coreografia armoniosa, accentuando il legame tra cultura, città e moda.

La collezione Ami Paris SS26: eleganza rilassata e dettagli artigianali

La linea SS26 di Ami Paris riflette perfettamente lo spirito del brand, fondato sull’equilibrio tra rigore sartoriale e comfort rilassato. I look si caratterizzano per l’uso di materiali pregiati come seta, lino, viscosa e denim grezzo, sapientemente mixati per creare contrasti di texture e volumi. La palette cromatica si muove tra tonalità fresche e naturali: verde matcha, giallo pastello, blu cachemire, beige e nero inchiostro, per una proposta cromatica organica, sofisticata e versatile.

Le silhouette mostrano una nuova audacia nelle proporzioni: pantaloni balloon ampi e morbidi, camicie a righe sovrapposte, giacche destrutturate e abiti fluidi in organza e maglia. Le maniche rimboccate e i colletti alzati accentuano un gesto di disinvoltura consapevole, un invito a indossare la moda con naturalezza e sicurezza. La sovrapposizione degli indumenti diventa un elemento chiave per sperimentare nuove forme e combinazioni, portando il guardaroba Ami oltre le consuete aspettative.

Ironia e vicinanza

Un tratto distintivo della collezione SS26 è rappresentato dai dettagli che richiamano l’affettuosa semplicità e il senso di comunità caro ad Ami Paris. Charm a forma di croissant e caffè, messaggi ironici e positivi stampati su T-shirt e cappellini (“Thank you for being a friend”) infondono leggerezza e un tocco giocoso agli outfit, sottolineando come la moda, secondo Mattiussi, debba essere anche una forma di vicinanza e dialogo.

Le cuciture a vista e le lavorazioni artigianali esprimono un’estetica naïf che non rinuncia però alla cura e alla qualità, rappresentando un equilibrio perfetto tra artigianalità e modernità. La collezione, così, non si limita a vestire, ma racconta storie di quotidianità e convivialità.

Un défilé emozionale e autentico

Alexandre Mattiussi ha dichiarato a Vogue Runway che questa è la sua collezione preferita proprio perché “siamo a casa nostra”, in un luogo che conosce intimamente, circondato da amici e famiglia. Questo senso di appartenenza e familiarità traspare in ogni dettaglio della collezione e dell’evento, che ha visto modelli come Mona Tougaard, Alex Consani, Angelina Kendall e Jeanne Cadieu muoversi in cerchio attorno alla statua di Luigi XIV in un finale potente e cinematografico.

Pochi minuti dopo la conclusione dello show, una forte pioggia ha investito Parigi, conferendo al momento un’energia autentica e memorabile. Nessuno si è mosso: la pioggia è diventata parte della festa, simboleggiando la gioia di una moda che vive e respira insieme alla città.

Ami Paris SS26: Un nuovo spazio per la moda, ma senza dimenticare chi l’ha già fatto

La collezione primavera-estate 2026 di Ami Paris segna un’evoluzione nel modo di presentare la moda. Ma non una rivoluzione.
L’idea di riportare la sfilata nello spazio pubblico, aperto e urbano, non è nuova. Già Dolce & Gabbana, tra gli altri, aveva scelto le piazze italiane – come quella antistante il Metropol di Milano – per rimettere la moda a contatto con la città e la sua gente.

Tuttavia, ciò che Alexandre Mattiussi riesce a fare è restituire sincerità al gesto.
Non è uno spettacolo pensato per stupire. È un momento corale, dove creatività e comunità si fondono in un rito collettivo.

La passerella si dissolve. Al suo posto, prende vita un ambiente accessibile, dinamico e reale.
Uno spazio dove si respira la filosofia del marchio: eleganza rilassata, cura per il dettaglio, leggerezza, ironia, affetto.

Colpisce – e commuove – la presenza del team Ami. Tutti in nero, con il cuore bianco sul petto, fermi a bordo piazza a osservare la propria creazione sfilare.
Un gesto autentico. Segno tangibile del senso di appartenenza e del rispetto per il lavoro collettivo che anima una maison.

Il risultato è un guardaroba umano e versatile, che continua a definire il DNA di Ami Paris con coerenza.
Una collezione costruita su proporzioni nuove, tessuti a contrasto e una palette cromatica misurata ma vibrante.
Non cerca di stupire. È pensata per essere vissuta.
È moda quotidiana, che cammina davvero per strada. Anche sotto la pioggia.

Resta, però, una domanda aperta.
Quanto c’è di autentico in questa apertura verso lo spazio urbano e quanto, invece, è frutto di una strategia comunicativa?
Non basta spostare la passerella in piazza per parlare di cambiamento.

Servono coerenza, continuità, visione.
Mattiussi sembra averla. E oggi lo dimostra.
Ma sarà il tempo – più dei riflettori – a dire se questi gesti sono davvero fondativi, o solo nuovi codici del marketing contemporaneo.

A noi, intanto, il compito di osservare, analizzare, giudicare. Con lucidità.

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Ami SS26 – i look

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