Piazze Aperte

L’urbanistica tattica cambia il volto di Milano

Nel panorama contemporaneo dell’architettura urbana, la città di Milano si distingue per l’adozione di un approccio innovativo e sperimentale alla rigenerazione degli spazi pubblici: il progetto Piazze Aperte.

Nato nel 2018 e promosso dal Comune di Milano e da AMAT – Agenzia Mobilità Ambiente e Territorio, in collaborazione con Bloomberg Associates e Global Designing Cities Initiative, il programma si fonda sui principi dell’urbanistica tattica per attivare trasformazioni rapide, economiche e partecipate, con impatti significativi sulla qualità della vita urbana.

Cos’è l’urbanistica tattica: definizione e obiettivi

L’urbanistica tattica è un approccio progettuale che prevede interventi temporanei, a basso costo e reversibili, finalizzati a migliorare lo spazio pubblico urbano. Queste soluzioni non permanenti, spesso realizzate con materiali leggeri e facilmente rimovibili, permettono di testare configurazioni spaziali e funzioni alternative prima di eventuali interventi strutturali più complessi. L’obiettivo è duplice: sperimentare e coinvolgere.

Da un lato si osservano in tempo reale gli effetti delle modifiche sul comportamento degli utenti; dall’altro si stimola la partecipazione attiva dei cittadini nella progettazione dello spazio urbano.

A livello internazionale, l’urbanistica tattica è ormai una prassi consolidata. Esempi emblematici includono il progetto Superillas di Barcellona, la pedonalizzazione tattica di Times Square a New York, o l’estensione della rete ciclabile tramite segnaletica leggera a Parigi. In questo contesto globale, Milano si posiziona come uno dei casi studio più interessanti del panorama europeo.

Piazze Aperte Milano: un programma di rigenerazione urbana partecipata

Il progetto Piazze Aperte a Milano rappresenta un modello virtuoso di riqualificazione dello spazio urbano di prossimità, capace di rigenerare il tessuto urbano e sociale con interventi accessibili e ad alta replicabilità. Fin dalla sua prima edizione, il programma si è sviluppato con un forte orientamento al coinvolgimento delle comunità locali e alla valorizzazione dell’identità dei quartieri milanesi.

Nel 2019 il Comune ha lanciato il bando “Piazze Aperte in ogni quartiere”, ricevendo 60 proposte da comitati di quartiere, scuole, associazioni e reti civiche. L’iniziativa si è ulteriormente ampliata nel 2022 con il bando “Piazze Aperte per ogni scuola”, volto a riconfigurare gli spazi esterni degli edifici scolastici e migliorare l’accessibilità e la sicurezza negli orari di entrata e uscita: 87 le proposte raccolte.

Attraverso patti di collaborazione, il Comune ha istituito forme di gestione condivisa dello spazio pubblico, definendo una nuova governance urbana fondata sulla corresponsabilità tra amministrazione e cittadinanza.

Ad oggi, oltre 50 progetti a Milano sono stati completati nell’ambito del programma Piazze Aperte, con risultati misurabili sia in termini di qualità spaziale che di impatto sociale.

Dergano: il primo esempio di successo

Tra i primi quartieri a beneficiare del progetto c’è Dergano, zona a nord di Milano storicamente periferica e sottoutilizzata. L’intervento ha comportato la rimozione di parcheggi e asfalto per liberare la superficie destinandola a nuova piazza pubblica pedonale, attrezzata con sedute, vegetazione in vaso, arredi temporanei, elementi di gioco e pavimentazioni colorate. Il risultato è stato una riattivazione dello spazio urbano, con un incremento della frequentazione, dell’interazione sociale e delle attività commerciali di prossimità.

L’intervento di Dergano è diventato caso studio e punto di riferimento per le successive trasformazioni, replicato in altri contesti urbani come piazza Angilberto a Corvetto, piazza Sicilia, via Venini, Porta Genova, e piazza San Luigi, ciascuna con una progettualità specifica, ma unita dallo stesso obiettivo: riconfigurare lo spazio pubblico come luogo di relazione, benessere e accessibilità.

L’importanza dello spazio pubblico nei quartieri metropolitani

Milano, come molte metropoli contemporanee, è un ecosistema urbano complesso, costituito da una rete di micro-città: quartieri con caratteristiche proprie, comunità diverse, bisogni specifici. In questo contesto, lo spazio pubblico di prossimità assume una funzione strategica. Non solo come supporto infrastrutturale, ma come dispositivo relazionale, ambientale e sociale.

Lo spazio pubblico agisce come connettore urbano e piattaforma per l’inclusione e la coesione sociale, contribuendo al benessere collettivo e alla sostenibilità urbana integrata – ambientale, sociale ed economica. Progetti come Piazze Aperte operano esattamente in questa direzione, rendendo lo spazio accessibile, attrattivo e funzionale, senza ricorrere a soluzioni costose o invasive.

Mobilità dolce, sicurezza e strade scolastiche

Uno degli impatti più rilevanti dell’urbanistica tattica a Milano si è registrato nel contesto della mobilità scolastica. Grazie al progetto Piazze Aperte, il capoluogo lombardo è oggi la seconda città europea per diffusione delle strade scolastiche, con una copertura del 25,9% degli istituti primari. Lo certifica il report Clean Cities, che valuta le città europee in base alla mobilità a misura di bambino.

Tuttavia, nonostante i progressi significativi, Milano resta al 23° posto nella classifica generale, penalizzata da un’estensione ancora limitata delle piste ciclabili protette e da una diffusione parziale delle zone 30. Questo indica che, sebbene il percorso sia avviato, la trasformazione strutturale del sistema urbano della mobilità richiede ulteriori investimenti e visione sistemica.

Verso una città tattica, resiliente e abitabile

“Piazze Aperte” si inserisce in una più ampia riflessione sul ruolo dell’architettura urbana e della progettazione tattica nella costruzione della città del futuro. Si tratta di un cambio di paradigma profondo, che sposta l’attenzione dalla monumentalità alla qualità dell’esperienza urbana quotidiana, dal progetto definitivo alla sperimentazione incrementale, dalla pianificazione top-down alla progettazione collaborativa.

La città, in questa prospettiva, non è solo uno spazio costruito, ma un ambiente adattivo, dove infrastrutture leggere, dispositivi temporanei e micro-interventi ad alta intensità d’uso diventano strumenti fondamentali per affrontare le sfide contemporanee: dalla crisi climatica alla sicurezza urbana, dalla coesione sociale alla mobilità sostenibile.

Un modello replicabile per la città europea

Il progetto Piazze Aperte Milano rappresenta oggi un modello replicabile di rigenerazione urbana, capace di combinare design urbano, strategia pubblica e coinvolgimento civico. La sua forza sta nella capacità di tradurre una visione urbana inclusiva in azioni concrete, accessibili e misurabili. È una progettazione che educa, che evolve, che costruisce senso e appartenenza, spazio dopo spazio, quartiere dopo quartiere.

Per architetti, urbanisti e policy maker, “Piazze Aperte” dimostra come l’urbanistica tattica possa essere uno strumento efficace per traghettare le città verso una nuova era post-pandemica, resiliente, accessibile e orientata al benessere collettivo. Milano sta mostrando che, anche con risorse limitate, è possibile ridisegnare il futuro urbano, un metro alla volta.

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