Vince il giapponese Soshi Otsuki
Parigi ha ospitato mercoledì 3 settembre la cerimonia della dodicesima edizione del Premio LVMH, il riconoscimento più prestigioso per giovani talenti della moda, assegnato dal colosso francese del lusso. Tra otto finalisti selezionati tra oltre 2.300 candidati, il premio principale è stato conquistato dal giapponese Soshi Otsuki, giovane promessa della moda maschile, che ha ricevuto l’onore direttamente dalle mani dell’attrice indiana Deepika Padukone presso gli iconici spazi della Fondation Louis Vuitton.
La rosa dei finalisti comprendeva nomi emergenti da tutto il mondo: Francesco Murano dall’Italia, il duo All-In formato da Benjamin Barron e Bror August Vestbø, lo stilista francese Alain Paul, Steve O Smith e Torishéju Dumi dal Regno Unito, e Zomer dall’Olanda. Ognuno di loro ha portato sul palco una visione originale, capace di fondere innovazione, heritage e sostenibilità, caratteristiche centrali nella selezione della giuria.
Soshi Otsuki: la fusione di tradizione e modernità
Soshi Otsuki, fondatore del marchio Soshiotsuki nel 2015, ha conquistato la giuria grazie a una visione che unisce tradizione giapponese e artigianato contemporaneo. “Ho sempre cercato di interpretare il DNA dell’heritage giapponese da una prospettiva unica,” ha raccontato in un video pre-cerimonia. “Unisco precisione ed emozione per creare silhouette moderne, capaci di raccontare storie senza tempo.”
Il riconoscimento LVMH, che per il vincitore principale ammonta a 300.000 euro, rappresenta uno dei premi più generosi e ambiti nel panorama della moda globale, accompagnato da un anno di mentoring personalizzato con i direttori creativi delle maison del gruppo LVMH.
Sulla passerella della Fondation Louis Vuitton, Otsuki ha posato accanto a membri della giuria di eccezione, tra cui Delphine Arnault, CEO di Dior e ideatrice del premio, e la stessa Deepika Padukone, simbolo internazionale di stile e cinema. Il suo abbigliamento, rigorosamente maschile, ha convinto la giuria per la capacità di unire precisione sartoriale, materiali pregiati e innovazione estetica.
Premi secondari: Karl Lagerfeld e Savoir-Faire
Oltre al premio principale, due riconoscimenti secondari hanno celebrato altri talenti della stagione. Lo Steve O Smith, designer britannico noto per i suoi schizzi inchiostrati trasformati in abiti vaporosi e grafici, ha ricevuto il Premio Karl Lagerfeld. Il premio è stato accompagnato da un assegno di 150.000 euro.
Il Premio Savoir-Faire, volto a celebrare eccellenza artigianale, innovazione tecnica e approccio sostenibile, è andato a Torishéju Dumi. La designer britannica, di origini brasiliane e nigeriane, si è distinta per le sue collezioni donna e uomo caratterizzate da dinamismo e taglio architettonico.
La giuria di questa edizione ha incluso nomi iconici come Phoebe Philo, Sarah Burton, Jonathan Anderson, Nicolas Ghesquière, Pharrell Williams e Silvia Fendi. A questi si sono aggiunti dirigenti del gruppo LVMH come Sidney Toledano.
Un comitato di 80 esperti aveva inizialmente selezionato 20 semifinalisti. Nel mese di marzo, i semifinalisti hanno presentato le loro collezioni a Parigi. La scelta finale degli otto finalisti è stata frutto di un attento bilanciamento tra creatività visionaria e fattibilità commerciale.
Gli altri finalisti: un caleidoscopio internazionale
Tra gli altri finalisti, Alain Paul ha presentato collezioni donna, uomo e unisex dalle forme scultoree e inventive; All-In, duo americano-norvegese, ha stupito con abiti frou-frou e accessori di grande impatto; Zomer, brand olandese, si è distinto per sfilate donna acclamate dal pubblico parigino; Francesco Murano, dall’Italia, ha mostrato un drappeggio impeccabile; infine, Tolu Coker, talento londinese, ha mixato iconografia africana con tagli sartoriali contemporanei.
I premi
LVMH 2025
- Vincitore: Soshi Otsuki (Giappone, brand Soshiotsuki)
Karl Lagerfeld
- Vincitore: Steve O Smith (Regno Unito)
Savoir-Faire
- Vincitore: Torishéju Dumi (Regno Unito)


