Food Architects: quando l’architettura si fa anche in cucina
Gli architetti, in questi ultimi anni, si sono occupati spesso di cibo.
È proprio il caso di dirlo: “dal cucchiaio alla città” (Ernesto Rogers).
Tantissime sono le collaborazioni tra food e design, per quello che si prospetta davvero un nuovo ambito nel quale lavorare e investire.
Si mangia prima con gli occhi che con la bocca. È inevitabile che un cibo ben presentato catturi subito la nostra attenzione, spingendoci a volerlo a tutti i costi.
I designers, gli architetti, stanno esplorando le forme, i colori del cibo, lavorando in collaborazione con molti brand.
E non è tutto. Si parla addirittura di cibo che un giorno verrà stampato e, come nell’architettura, saranno proprio le stampanti 3D a rivoluzionare un mercato in cui, oltre a nuove figure, nascerà anche la voglia di sperimentare e liberare la creatività.
La stampante 3D alimentare miscela ingredienti di base come cereali, frutta e verdura, creando nuovi mix e configurazioni. Una vera rivoluzione che porterà alla nascita di ricette digitali da condividere.
La stampante sarà il nostro digital chef a casa.
Tra le varie opportunità, anche il calcolo personalizzato delle calorie e delle quantità, per chi ha intolleranze o diete speciali.
In uno dei settori, quello del food, che, secondo i dati a disposizione, è ormai tra i più proficui, l’occhio non andrà solo sull’estetica, ma sulla sostenibilità e il benessere.
Il food design diventa anche arte
I piatti degli chef stellati raccontano un quadro o diventano una vera e propria opera d’arte da fotografare, stampare e incorniciare.
Anche in questo caso, via libera a tutte le regole del design: composizione, geometrie, abbinamenti di colori e giochi di forme.
L’impiattamento creativo prevede l’utilizzo di stampi elaborati in 3d oppure la disposizione degli alimenti secondo alcune regole che li rendano vere e proprie sculture, come per un progetto architettonico.
Tra le collaborazioni nei settori cucina e design più interessanti, c’è l’esperienza di kuf studios, che produce per brik vere opere d’arte.
I materiali dell’architettura diventano cibo, più precisamente cioccolata. Tantissimi patterns e textures che rimandano al mondo dell’architettura e dell’interior design.
Si ha il timore anche di mangiarla.
I colori sono prodotti dall’estrazione della frutta e l’estetica la fa da padrona.
Interessanti anche le collaborazioni che lo studio di designer ha intrapreso con i vari pasticceri più famosi.
Insomma, quello tra design e food è un matrimonio che dura ormai da secoli. Le ricette ispirano i grandi designers e viceversa.
Gusto e creatività sono le parole chiave delle sperimentazioni.
Perché, si sa, ogni progetto creativo che si rispetti nasce prima su carta, per poi dar vita alla forma, plasmando la materia.
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