A Ravenna, storie e immagini dalla collezione Donata Pizzi
Il 5 ottobre 2024, alle ore 11, la Fondazione Sabe per l’arte inaugura una mostra collettiva di grande importanza, intitolata “FOTOGRAFIA E FEMMINISMI. Storie e immagini dalla Collezione Donata Pizzi.”
Questa esposizione, curata con cura da Federica Muzzarelli, rappresenta un significativo passo avanti nella promozione dell’arte contemporanea e della fotografia al femminile. Si tratta di un evento realizzato in collaborazione con il Gruppo di Ricerca FAF, parte del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.
Inoltre, è inserito nel Progetto PRIN 2020, dedicato alla ricerca sulla fotografia femminista italiana.
La Fondazione Sabe per l’Arte: Un Faro per l’Arte Contemporanea
La Fondazione Sabe per l’arte è nata nel novembre 2021 con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, con un focus particolare sulla scultura. Tuttavia, nel 2024, ha deciso di espandere il suo orizzonte includendo anche la fotografia.
Questo nuovo approccio mira a esplorare le relazioni intrinseche tra la fotografia, la ricerca plastica, il paesaggio, e gli spazi fisici e mentali. Il programma espositivo ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna – Campus di Ravenna, e si avvale della collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
La Mostra: Un Dialogo Intergenerazionale e Tematico
Un’Occasione per Riflessione
La mostra “FOTOGRAFIA E FEMMINISMI” offre un’opportunità unica per riflettere sulla rappresentazione delle donne nella fotografia. Utilizzando una selezione di immagini tratte dalla Collezione Donata Pizzi, l’esposizione mette in dialogo il lavoro di diverse generazioni di fotografe e artiste attive nel panorama italiano degli ultimi cinquant’anni. In questo modo, si crea una narrazione visiva che evidenzia la persistenza ideale e l’eredità culturale delle donne nel mondo della fotografia.
Temi Centrali della Mostra
L’esposizione si sviluppa attorno a quattro nuclei tematici principali, ognuno dei quali rappresenta un aspetto significativo dell’esperienza femminile:
- Album di famiglia: Questo tema esplora la rappresentazione delle donne nel contesto familiare. Attraverso le immagini, si osserva come le dinamiche familiari influenzino la percezione della femminilità e come le donne si relazionano con i ruoli tradizionali.
- Identità di genere: Qui, l’attenzione si concentra sulle molteplici sfaccettature dell’identità femminile. Le opere in mostra interrogano come la fotografia possa esprimere e rappresentare esperienze di genere diverse, contribuendo a una maggiore comprensione delle identità non convenzionali.
- Stereotipi e spazi domestici: Questo nucleo tematico offre un’analisi critica degli stereotipi di genere attraverso la rappresentazione degli spazi domestici. Si esplora come le immagini possano sfidare o perpetuare le nozioni tradizionali del ruolo femminile nella società.
- Ruoli e censure sociali: In questo tema, si riflette sulle limitazioni e le censure imposte dalle norme sociali. Le opere esposte rivelano il modo in cui le donne hanno cercato di rompere queste barriere, affermando la loro presenza e il loro diritto a raccontare le proprie storie.
Artiste Presenti: Un Confronto di Stili e Visioni
La mostra accosta il lavoro di artiste storicizzate, come Liliana Barchiesi, Lisetta Carmi, Lucia Marcucci, Paola Mattioli, e Tomaso Binga, a quello di nuove voci, come Martina Della Valle, Giulia Iacolutti, Moira Ricci, Alessandra Spranzi, e Alba Zari.
Questo confronto genera un dialogo ricco e dinamico, rivelando sia le continuità sia le dissonanze tra le generazioni. Le opere esposte mostrano come le questioni di genere, identità e rappresentazione si siano evolute nel tempo.
Un Racconto nel Racconto: L’Iniziativa di Donata Pizzi
In aggiunta alla presentazione delle opere, la mostra racconta un’iniziativa pionieristica. Donata Pizzi, con il suo lavoro, ha avviato un percorso di valorizzazione delle opere delle donne artiste e fotografe italiane. Oggi, questo impegno si configura come un patrimonio storico e culturale di grande valore.
Le sue azioni hanno contribuito a creare una rete di sostegno e visibilità per le artiste, molte delle quali hanno avuto un ruolo cruciale nel plasmare il panorama fotografico italiano.
Materiale Espositivo: Un Arricchimento Visivo
A completamento della mostra, i visitatori potranno ammirare una riproduzione anastatica di alcune maquette del volume collettivo femminista “Ci vediamo mercoledì. Gli altri giorni ci immaginiamo” (1978). Inoltre, sarà presente una selezione di pubblicazioni e cataloghi che tracciano la storia espositiva e progettuale della Collezione Donata Pizzi.
Questo materiale non solo arricchisce l’esperienza visiva, ma offre anche un contesto storico e critico fondamentale per comprendere il ruolo delle donne nella fotografia italiana.
Chi è Federica Muzzarelli
Federica Muzzarelli è una figura di spicco nel campo della fotografia. È professoressa ordinaria di Storia della Fotografia presso il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna.
Coordina il centro di ricerca FAF (Fotografia Arte Femminismo) ed è responsabile di un progetto di ricerca nazionale sulla fotografia femminista italiana. Muzzarelli è anche co-direttrice della rivista piano b. Arti e culture visive e fa parte del Comitato Scientifico della GNAM di Roma.
Tra le sue pubblicazioni, si annoverano opere significative come “Il corpo e l’azione. Donne e fotografia tra ottocento e novecento” (Atlante 2007) e “Feminism and Italian Photography” (JACCP 2022).
Informazioni sulla Mostra
La mostra “FOTOGRAFIA E FEMMINISMI” sarà aperta al pubblico dal 5 ottobre al 15 dicembre 2024. La Fondazione Sabe per l’arte si trova a Ravenna, a pochi passi dal MAR – Museo d’Arte di Ravenna.
Questa esposizione è un invito a esplorare le storie, le immagini e le lotte delle donne nella fotografia italiana. Non perdere l’occasione di immergerti in un racconto visivo che unisce passato e presente, tradizione e innovazione.
La mostra non solo celebra il lavoro delle donne nel campo della fotografia, ma offre anche un’opportunità per riflettere sulle questioni di genere, identità, e rappresentazione. Scopri come l’arte può essere un potente strumento di cambiamento sociale.
Qui il sito della fondazione: https://www.sabeperlarte.org