La rinascita creativa del fashion britannico tra heritage, sperimentazione e nuovi linguaggi globali
La London Fashion Week di settembre 2025, presentata da 1664 Blanc, segna un punto di svolta cruciale per il sistema moda britannico. Dal 18 al 22 settembre, Londra torna a essere palcoscenico internazionale dell’haute couture contemporanea, con un calendario densissimo di appuntamenti e un incremento del 18% di designer on-schedule rispetto alla scorsa edizione.
Sotto la nuova direzione di Laura Weir, CEO del British Fashion Council, l’evento assume una connotazione più ampia e strategica: non solo una settimana della moda, ma una dichiarazione d’intenti sulla direzione futura dell’intero fashion system inglese. Al centro, la volontà di potenziare la competitività globale, sostenere realmente i talenti emergenti, e rafforzare la rilevanza culturale della moda britannica.
I ritorni attesi: Burberry, Erdem, Simone Rocha, Roksanda
La stagione primavera/estate 2026 vede tornare alcuni dei nomi più rappresentativi del design britannico contemporaneo. Burberry conferma la sua presenza con una collezione che promette di unire il DNA classico del trench e del check a un’estetica più urbana e progressista. Erdem, maestro dell’eleganza narrativa, riporta in passerella la sua visione poetica e cinematografica.
Simone Rocha, che continua a esplorare il femminile in chiave gotico-fiabesca, porta a Londra una nuova collezione che si preannuncia intensa e visionaria. Roksanda celebra il suo ventesimo anniversario, un traguardo importante per uno dei brand più architettonici del panorama anglosassone. Accanto a loro, Emilia Wickstead, con il suo linguaggio fatto di grazia minimalista e sartorialità essenziale, consolida la sua posizione come riferimento del new classic britannico.
JW Anderson e Fashion East: icone della sperimentazione londinese
Tra gli appuntamenti più attesi figura la serata-evento firmata JW Anderson, organizzata in collaborazione con il BFC, per celebrare il rilancio ufficiale del marchio. Jonathan Anderson, tra i creativi più influenti a livello internazionale, sceglie Londra per riaffermare la sua estetica ibrida, colta e profondamente contemporanea.
Grande attesa anche per il compleanno di Fashion East, l’incubatore di talenti fondato da Lulu Kennedy, che compie 25 anni. Un progetto che ha lanciato alcune delle voci più importanti del fashion britannico – da Kim Jones a Rocha – e che continua a essere uno dei momenti più vibranti della settimana.
I nuovi nomi che riscrivono il lessico della moda
La London Fashion Week Settembre 2025 è, più che mai, una piattaforma per la nuova generazione di designer britannici. Conner Ives, vincitore del BFC/Vogue Designer Fashion Fund, presenterà per la prima volta in settembre la sua visione fatta di storytelling americano, upcycling e critica sociale.
A tornare in calendario anche Chopova Lowena, con il loro immaginario tra folklore, sport e artigianato. Presentano le nuove collezioni Ahluwalia, con le sue riflessioni sull’identità diasporica; Harris Reed, voce potente della moda gender-fluid; Labrum London, che fonde estetica sartoriale e narrative post-coloniali; Marques’Almeida, interpreti di un minimalismo decostruito e Richard Quinn, da sempre tra i nomi più attesi grazie al suo mix esplosivo di couture, latex e stampa digitale.
Tornano inoltre Paolo Carzana, con la sua moda spirituale e sostenibile, e Patrick McDowell, designer attivista impegnato su temi ambientali e queer visibility. Il brand Tove, sinonimo di quiet luxury, si riconferma nella sua elegante coerenza.
Talia Byre debutta in passerella, e il Newgen esplode di talento
Tra i debutti più attesi spicca Talia Byre, stilista britannica che, dopo aver attirato l’attenzione della critica con una presentazione intima lo scorso febbraio, porta finalmente la sua visione sulla passerella.
Il programma BFC NEWGEN, che quest’anno gode del sostegno triennale del Dipartimento per la Cultura, Media e Sport, si fa carico della nuova generazione di fashion storyteller. In passerella (fisica o digitale) vedremo, tra gli altri: Aaron Esh, Aletta, Charlie Constantinou, Ewusie, Johanna Parv, Karoline Vitto, Kazna Asker, Liza Keane, Louther, Lueder, Octi, Oscar Ouyang, Pauline Dujancourt, Steve O Smith, Tolu Coker, The Ouze, The Winter House, e Yaku.
Tutti brand che stanno riscrivendo il concetto di bellezza, inclusività, materiali e relazione con il corpo.
Zara e H&M riscrivono il ruolo del fast fashion: il prêt-à-porter diventa esperienza
Per la prima volta in modo così strutturato, il fast fashion entra nel calendario ufficiale della London Fashion Week. Un segnale potente, che testimonia la trasformazione radicale in atto nel settore e la volontà dei grandi gruppi di elevare la propria immagine attraverso contenuti culturali e fashion-driven.
Zara firma un evento esclusivo all’interno di Selfridges, in collaborazione con lo stylist delle celebrity Harry Lambert. Protagonista, la collezione Disney x Zara, che fonde fantasia e sartorialità contemporanea, con una messa in scena immersiva che promette di catturare l’attenzione del pubblico globale.
H&M, invece, alza ulteriormente l’asticella con “The London Issue”, una vera e propria sfilata esperienziale, costruita come un racconto visivo e sensoriale, tra musica curata ad hoc, scenografie teatrali e una visione fortemente urban. È l’evoluzione del prêt-à-porter in chiave narrativa e pop, che cerca di parlare la lingua delle nuove generazioni senza rinunciare all’impatto mediatico.
Internazionalizzazione e inclusività: Londra capitale di contaminazioni
L’anima cosmopolita della London Fashion Week trova espressione anche nei numerosi debutti internazionali. A partire dalla stilista indiana Anamika Khanna, che per la prima volta presenta a Londra la sua moda couture carica di riferimenti artistici e spirituali.
Accanto a lei, si affacciano sulla scena londinese nuovi nomi dall’alto potenziale creativo: Kseniaschnaiderdall’Ucraina con il suo linguaggio post-sovietico reinventato, Dreaming Eli con il suo femminile sensualissimo e su misura, e Unhidden, brand dedicato alla moda accessibile e inclusiva per corpi con disabilità.
Verso un fashion system decentralizzato e più accessibile
Nel quadro strategico delineato dal BFC, si fa strada anche un’idea nuova di democratizzazione della moda, non intesa come banalizzazione, ma come espansione geografica e culturale.
Con la reintroduzione del programma City Wide Celebration, la Fashion Week esce dai confini della capitale e approda anche a Manchester, Liverpool e Newcastle, con eventi, talk e installazioni pubbliche che mettono in dialogo brand affermati e realtà locali.
È un modo concreto per coinvolgere nuovi pubblici, rafforzare il legame con i territori e soprattutto offrire ai giovani l’opportunità di avvicinarsi al mondo della moda non solo come spettatori, ma come futuri protagonisti.
Debutti internazionali e apertura globale
Segno della nuova vocazione internazionale della London Fashion Week è anche l’arrivo di designer da tutto il mondo. La stilista indiana Anamika Khanna, tra le voci più autorevoli del fashion asiatico, debutta a Londra con una collezione che fonde sartoria, artigianato e contaminazioni spirituali.
Accanto a lei, i debutti di Dreaming Eli, brand made-to-order che esplora la sensualità con drappeggi morbidi e body consciousness; Kseniaschnaider, marchio ucraino che reinterpreta il denim in chiave sperimentale; Rory William Docherty, che lavora tra arte tessile e silhouette fluide; e Lucila Safdie, già amata da influencer globali come Addison Rae.
Debuttano anche il menswear sartoriale di Kyle Ho e il marchio inclusivo Unhidden, dedicato alla moda per corpi non conformi e persone con disabilità.
La London Fashion Week si apre al territorio: il ritorno del City Wide Celebration
A conferma dell’obiettivo di decentralizzare la moda britannica, il BFC rilancia il progetto City Wide Celebration, un calendario di eventi e talk aperti al pubblico che coinvolgerà, oltre a Londra, le città di Liverpool, Manchester e Newcastle.
Un’occasione unica per riportare la moda al centro del discorso culturale, non solo come estetica ma come motore sociale, economico e narrativo. In programma anche incontri con designer come Barbour, Matty Bovan, Patrick McDowell, SS Daley e The Winter House, che racconteranno il legame tra geografia e creatività.
Un nuovo inizio per la moda londinese
La London Fashion Week Settembre 2025 non è soltanto una settimana di sfilate: è una dichiarazione politica, un manifesto culturale e una promessa di evoluzione. In una città che continua a reinventarsi attraverso il linguaggio della moda, questa edizione rappresenta un nuovo inizio.
Un inizio che guarda al futuro con visione, concretezza e coraggio, in equilibrio tra heritage e innovazione, tra lusso e accessibilità, tra localismo e apertura globale.
Londra, ancora una volta, non segue la moda. La crea.
Il calendario Ufficiale della LONDON FASHION WEEK – SETTEMBRE 2025
18 settembre 2025
17:00 SPRAYGROUND
18:00 EBAY ENDLESS RUNWAY
19:00 HARRIS REED
20:00 H&M&180: THE LONDON ISSUE
19 settembre 2025
9:00 PAUL COSTELLOE
10:00 OSCAR OUYANG – NG
11:00 MITHRIDATE
12:00 BORA AKSU
12:30-14:30 THE OUZE – NG
13:00 KEBURIA
14:00 DREAMING ELI
15:00 DENZILPATRICK
16:00 FASHION EAST
17:00 MARK FAST
17:30 – 19:30 OCTU – NG
18:00 CHOPOVA LOWENA
19:00 NATASHA ZINKO
21.00 HARRI – FT
20 SETTEMBRE 2025
10:00 PATRICK MCDOWELL
11:00 COMPLETEDWORKS
11:30 – 13:30 YAKU – NG
12:00 YUHAN WANG
13:00 TOGA
14:00 AHLUWALIA
15:00 HUISHAN ZHANG
16:00 LUEDER – NG
17:00 ROKSANDA
18:00 AARON ESH – NG
19:00 RICHARD QUINN
20:00 PAULINE DUJANCOURT – NG
21:00 LABRUM LONDON
21 SETTEMBRE 2025
10:00 TALIA BYRE
11:00 JOHANNA PARV – NG
12:00 KENT&CURWEN
13:00 TOVE – FT
14:00 EMILIA WICKSTEAD
14:30 – 16:30 TOLU COKER – NG
15:00 MARQUES’ALMEIDA
16:00 SIMONE ROCHA
17:00 EDELINE LEE – FT
18:00 ERDEM
19:00 PAOLO CARZANA
20:00 JAWARA ALLEYNE
21:00 DILARA FINDIKOGLU
22 SETTEMBRE 2025
9:30 – 11:30 EWUSIE – NG
10:00 RORY WILLIAM DOCHERTY
11:00 KSENIASCHNAIDER
12:00 SUSAN FANG
13:00 CHARLIE CONSTANTINOU – NG
14:00 CONNER IVES – VDFF
15:00 AK | OK ANAMIKA KHANNA
16:00 ASHISH
18:00 BURBERRY