Louis Vuitton Cruise 2026

La sfilata nel cuore europeo del gotico

Louis Vuitton presenterà la Collezione Cruise 2026 firmata da Nicolas Ghesquière giovedì 22 maggio alle ore 21.00, nella suggestiva cornice del Palais des Papes di Avignone, in Francia. Un evento attesissimo che unisce la visione sartoriale contemporanea alla magnificenza della storia medievale europea.

Il mese di maggio è ormai consacrato alla stagione delle Cruise: dopo l’affascinante défilé di Gucci a Firenze, è ora il turno della maison francese che, fedele alla propria vocazione culturale e cosmopolita, ha scelto una location inedita, potente e simbolica.

Il contesto: la storia millenaria del Palais des Papes

Situato nel cuore della Provenza, il Palais des Papes è uno dei massimi esempi di architettura gotica medievale in Europa. Costruito tra il 1335 e il 1364 su iniziativa dei papi avignonesi, domina il paesaggio urbano con la sua imponenza e solennità. L’edificio fu concepito per accogliere la corte pontificia e sostituire l’antico Palazzo del Laterano, diventando così il centro del potere religioso in un’epoca in cui Avignone era il fulcro della cristianità.

Con i suoi 11.000 metri quadrati di superficie, il palazzo non è solo un’icona architettonica, ma anche un monumento profondamente carico di significato culturale e spirituale. Dal 1840 è ufficialmente riconosciuto come monumento storico di Francia, e dal 1995 è Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Una sfilata-evento tra liturgia gotica e sperimentazione couture

Nicolas Ghesquière, direttore artistico delle collezioni donna di Louis Vuitton, prosegue la sua esplorazione creativa ambientando la Cruise 2026 tra le mura gotiche del Palais des Papes. Una scelta che conferma la filosofia della maison: ogni sfilata è un viaggio, ogni collezione un incontro tra arte, storia e innovazione.

Nel cortile del palazzo, tra alte volte e bastioni austeri, un pubblico selezionato vivrà un’esperienza immersiva in cui moda e patrimonio culturale dialogano in perfetta armonia. Le silhouette della nuova collezione si preannunciano come un’ode al contrasto: volumi moderni e dettagli couture che si stagliano contro le pietre secolari della struttura.

Un impegno concreto per la valorizzazione del patrimonio culturale

Oltre allo spettacolo della moda, Louis Vuitton si distingue anche per il proprio impegno verso la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico. In occasione della Cruise 2026, la maison finanzierà un ambizioso progetto di illuminazione architettonica delle facciate del Palais des Papes, della Cattedrale di Avignone, del Petit Palais e dell’Hôtel des Monnaies.

Un’illuminazione studiata non solo per esaltare la bellezza estetica del sito, ma anche per migliorarne la fruibilità notturna e la sicurezza urbana. Una sinergia tra moda e cultura che rafforza il legame tra il marchio e il territorio ospitante.

Louis Vuitton Cruise 2026: tra futurismo e medieval core

La collezione ha esplorato le tensioni tra passato e futuro. Ghesquière ha portato in passerella una serie di silhouette ispirate all’estetica medievale – tra cotte di maglia, cappe rigide, armature reinterpretate – rilette attraverso il suo linguaggio contemporaneo fatto di volumi scultorei, materiali tecnici e finiture metalliche. Il risultato è un ibrido sofisticato, dove la donna Vuitton emerge come figura eroica, moderna e armata di stile.

I look sono stati accompagnati dalla colonna sonora “Excalibur” di William Sheller, sottolineando i richiami cavallereschi e mitologici della narrazione. Gli outfit giocano con il concetto di protezione e potere: pelle scolpita con precisione millimetrica, stivali open-toe ricamati con cristalli, knitwear intrecciato, e dettagli cyber in lurex e specchi.

L’artigianalità al centro della scena

Ogni look raccontava una storia: tapestry ricamati, broccati che sembravano usciti da un affresco gotico, maglie armatura declinate in versioni futuristiche. Le lavorazioni sono complesse, sofisticate, in perfetto equilibrio tra couture e design industriale. Gli accessori – come le microbag cesellate in metallo, le versioni barocche della Alma bag, o i boots strutturati – hanno rafforzato l’identità visiva della collezione.

La Cruise 2026 non si è limitata a reinterpretare l’estetica medievale, ma l’ha sublimata, trasformandola in un linguaggio estetico di grande contemporaneità. In passerella, modelli e modelle incarnavano un’idea di moda “performativa”, che protegge e decora, che racconta e seduce.

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Louis Vuitton Cruise 2026 – i look

Un impegno per il patrimonio

Accanto allo show, Louis Vuitton ha confermato il proprio impegno concreto per la valorizzazione del patrimonio culturale europeo. In occasione dell’evento, la maison ha annunciato il finanziamento di un nuovo sistema di illuminazione per il Palais des Papes, la Cattedrale di Avignone, il Petit Palais e l’Hôtel des Monnaies. Un progetto che unisce estetica, sicurezza e sostenibilità, contribuendo a esaltare la bellezza del sito anche nelle ore serali.

Trame gotiche e il Medioevo immaginato

Nel finale della sfilata, le modelle si sono sedute tra il pubblico, in un gesto simbolico che ha suggellato la rottura con la passerella tradizionale e la volontà di dialogo con il pubblico. È stato un momento sospeso, teatrale, poetico. Come la collezione stessa, che ha riflettuto una potente consapevolezza: l’abito è immaginario, potere e affermazione.

Ghesquière firma una Cruise Collection che si allontana definitivamente dai cliché vacanzieri, per farsi manifesto culturale. Un esercizio di stile che ancora una volta consolida Louis Vuitton come protagonista indiscusso nel panorama della moda globale.

Il video della sfilata di Louis Vuitton Cruise 2026

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