L’arte dei colori e della silhouette
Saint Laurent ha presentato la collezione FW25, chiudendo la settimana della moda parigina con un omaggio all’essenzialità e alla purezza delle forme.
Non si tratta solo di un’ultima passerella, ma di una chiusura solenne per il fashion month e per le presentazioni delle collezioni autunno-inverno 2025.
Una svolta nel linguaggio stilistico di Saint Laurent
Rispetto alla collezione precedente, Anthony Vaccarello sorprende e porta il brand di Kering in una nuova direzione.
Elimina ogni eccesso decorativo e concentra l’attenzione su linee pulite e scolpite. La silhouette diventa la vera protagonista della collezione, costruita attorno a un triangolo capovolto, con spalle larghe e scolpite con precisione. Non sono imbottite, ma modellate con rigore, proprio come l’onice retroilluminato che domina il set della sfilata.
Linee scultoree e forme strutturate
Le forme in passerella sono scultoree. Il finale è dominato da gown con silhouette a campana, mentre i classici blouson tornano, questa volta in pelle, conferendo un’aura di moderna potenza.
Vaccarello dimostra ancora una volta la sua capacità di reinterpretare l’eredità della maison, mantenendo un equilibrio tra rigore sartoriale e innovazione. L’approccio è essenziale, ma estremamente curato: ogni dettaglio è studiato per esaltare la struttura dell’abito e il movimento del corpo.
Il trionfo del colore: un omaggio a Yves Saint Laurent
Se la collezione FW25 si distingue per la purezza delle forme, sorprende anche per la sua palette cromatica audace, un chiaro tributo a Monsieur Yves Saint Laurent, che ha sempre fatto del colore un elemento distintivo.
Tonalità intense e vibranti dominano la passerella: corallo, fucsia, smeraldo, ottanio, ocra, ametista. Questi colori scandiscono il ritmo della collezione e si accompagnano alla ricercatezza dei materiali. Si mescolano tessuti tecnici e pregiati, come il jersey stretch e il pizzo guipure.
La seta cigaline, elemento chiave degli smoking shorts degli anni Sessanta, viene reinterpretata con una plasticità che ricorda il silicone, alternando effetti selvaggi e botanici. Le decorazioni non scompaiono, ma si trasformano in abiti monocolore in pizzo, con maniche lunghe e silhouette fluide. Si affiancano stampe animalier e motivi floreali, che emergono su tessuti siliconici, creando un effetto visivo e materico sorprendente.
Una scenografia ipnotica per la sfilata
L’allestimento scenico riflette perfettamente l’estetica della collezione. La location ha una forma ovale, con onice retroilluminato, avvolgendo il pubblico in un’atmosfera intima e sofisticata. La luce calda e soffusa illumina esclusivamente la passerella, mentre tutto il resto rimane nell’ombra, creando un contrasto evocativo.
Le modelle avanzano con passo deciso, potenti, enigmatiche e sensuali, incarnando lo spirito della maison con una presenza magnetica.
Il front row
La sfilata FW25 di Saint Laurent si chiude con un front row d’eccezione.
Catherine Deneuve, Carla Bruni e Linda Evangelista siedono in prima fila, testimoniando l’eleganza senza tempodella maison. L’evento assume così una dimensione ancora più solenne, confermando il ruolo di Saint Laurent come pilastro della moda internazionale.
Pochi pezzi, molte variazioni
La collezione ruota attorno a pochi capi chiave, rielaborati in molteplici varianti.
Si parte con un coat corto dalla cintura bassa, che cela l’abbottonatura, seguito da una giacca dal colletto alto, abbinata a una gonna a matita stone-washed. Poi arriva il blouson in pelle, e un abito in pizzo blu Klein, che segna il passaggio di Bella Hadid sulle potenti note di Nina Simone.
Il gran finale è un omaggio all’evening wear, con gown voluminose e fluttuanti, abbinate a giacche da aviatore dalle tonalità terrose.
Gli accessori sono ridotti al minimo, ma selezionati con precisione: guanti in pelle, stiletto incurvate impreziosite da rose in raso, mentre le bluse con fiocchi sulla schiena reinventano la classica pussy bow, aggiungendo un tocco di romanticismo sofisticato.
Una riflessione sul futuro della moda
Con questa sfilata si conclude un mese della moda denso di interrogativi. Le tendenze per la prossima stagione restano incerte e il periodo non è tra i più floridi per il settore.
Pochi show hanno davvero lasciato il segno.
Forse il momento più memorabile della Fashion Week non è stato in passerella, ma nel pubblico: il piccione della sfilata di Chanel, un episodio ironico e virale che ha fatto riflettere sul ruolo della moda nel contesto contemporaneo.
Oggi, l’unica cosa davvero volatile non sono più le tendenze, ma i conti delle maison.

