La riqualificazione dell’ex scalo ferroviario
Scalo Porta Romana Milano è uno dei progetti di riqualificazione urbana più significativi della città, dove il futuro dell’architettura milanese si intreccia con la sua storia. Milano è una città in continua evoluzione, e questo progetto rappresenta un esempio emblematico di come l’innovazione possa trasformare aree un tempo marginali in nuovi centri di vita e di business. Quello che un tempo era un punto di passaggio per i trasporti ferroviari sta ora diventando il cuore di un nuovo polo di centralità, capace di attrarre non solo investimenti nel real estate, ma anche eventi e attività che ne rafforzano l’identità.
Lo Scalo Porta Romana Milano non si limita a una mera ristrutturazione: è una sfida che affronta le questioni contemporanee della sostenibilità, della vivibilità e della connessione con il contesto cittadino.
Come accaduto in altri quartieri di Milano, Scalo Porta Romana si sta trasformando in un brand, un’area che richiama l’interesse per il design, la cultura e la residenza, testimoniando come Milano stia continuamente reinventandosi.
I progetti analoghi di Brera Design District, 5 Vie, Durini District, Isola, Tortona Design District, zona Sarpi e Porta Nuova sono esempi di come questi quartieri siano riusciti a farsi conoscere e apprezzare, e Scalo Porta Romana si prepara a seguire lo stesso cammino di successo.
Riqualificare Milano: gli scali ferroviari
La rigenerazione dei sette scali ferroviari dismessi di Milano rappresenta uno dei più grandi progetti di trasformazione urbana in Italia. Avviato dal Gruppo FS Italiane in collaborazione con il Comune di Milano e la Regione Lombardia, questo piano ambizioso abbraccia un totale di 1,2 milioni di metri quadrati distribuiti tra gli scali di Greco Breda, Lambrate, Rogoredo, Porta Romana, Farini, San Cristoforo e Porta Genova. Un’iniziativa che punta a una Milano più verde, moderna e inclusiva, integrando natura, architettura e comunità.
Questa rigenerazione è un modello per comprendere come affrontare l’urbanistica contemporanea: negoziare tra pubblico e privato e sviluppare progetti di qualità a lungo termine. Per la prima volta, grazie a un accordo di programma, il progetto viene pensato come una vera green infrastructure, dove il verde urbano non è un elemento accessorio, ma il cuore pulsante del cambiamento. Non si tratta solo di costruire nuovi immobili, ma di ripensare il territorio per creare una Milano più sostenibile.
La Milano del Futuro
I nuovi quartieri previsti a Milano saranno esempi di contaminazione tra funzioni produttive, commerciali, residenziali e culturali.
Porta Genova, ad esempio, si collegherà al mondo del design e della moda, mentre lo Scalo Porta Romana dialogherà con due importanti istituzioni come Fondazione Prada e l’Università Bocconi, rafforzando il ruolo centrale del sistema universitario come motore dell’innovazione.
Inoltre, questa rete di nuovi spazi urbani si connetterà alla Città delle scienze della vita, che sorgerà nell’area Expo, e alla Città della salute a Sesto, contribuendo a creare una metropoli policentrica e interconnessa.
Gli scali ferroviari rappresentano infatti una straordinaria opportunità per Milano: superare le barriere tra centro e periferia e trasformare questi “vuoti urbani” in una pluralità di centri. È un’occasione unica per concretizzare uno dei temi centrali dell’architettura contemporanea: la rigenerazione urbana come strumento di crescita e inclusione.
Ex Scalo di Porta Romana: tra pubblico e privato
La riqualificazione dell’ex Scalo di Porta Romana, parte integrante del progetto “Scali Milano”, è un esempio emblematico di collaborazione tra pubblico e privato.
Nel novembre 2020, il Gruppo FS Italiane ha concluso la gara pubblica per la vendita dell’area, assegnandola al “Fondo Porta Romana” per 180 milioni di euro. Il fondo, gestito da COIMA S.G.R. e partecipato da Covivio, Prada Holding e COIMA ESG City Impact Fund, ha prevalso in una competizione che ha coinvolto circa 20 operatori italiani e internazionali.
L’intervento è in linea con l’Accordo di programma del 2017, sottoscritto da Comune di Milano, Regione Lombardia e Gruppo FS Italiane, con l’obiettivo di trasformare i sette scali ferroviari dismessi in poli urbani ricchi di verde, destinando il 65% delle aree a spazi pubblici, di cui il 50% dell’intera area di Porta Romana.
A dicembre 2020 è stato lanciato un concorso internazionale per il masterplan, vinto dal progetto “Parco Romana” del team OUTCOMIST, che include firme di prestigio come Diller Scofidio + Renfro, Carlo Ratti Associati e PLP Architecture. Il masterplan punta a creare un’area innovativa e sostenibile, con un grande parco urbano al centro.
A gennaio 2023 sono iniziati i lavori per il Villaggio Olimpico, che ospiterà gli atleti delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026, mentre due edifici storici dell’area, la Squadra Rialzo e il “Basilico”, sono in fase di restauro per valorizzare il patrimonio architettonico.
La riqualificazione, che include anche lo spostamento parziale della linea ferroviaria e la costruzione della nuova stazione di Porta Romana, rappresenta uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana in Italia ed Europa, un modello che unisce sostenibilità, innovazione e inclusione sociale, capace di trasformare Milano in una città ancora più verde e policentrica.
Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: un progetto sostenibile e multifunzionale
L’ex Scalo di Porta Romana, con i suoi 20 ettari di superficie, ospiterà il Villaggio Olimpico per i Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026, offrendo alloggi per atleti olimpici e paralimpici. Al termine delle competizioni, gli spazi saranno riconvertiti in social e student housing, con un focus sulla sostenibilità e sull’integrazione urbana.
Questo approccio innovativo si allontana dalla tradizionale critica verso le Olimpiadi come “cattedrali nel deserto”, puntando sulla legacy: un modello che prevede sin dalla progettazione una funzione futura per le infrastrutture costruite.
I lavori del Villaggio, avviati nel 2022 e affidati a un consorzio guidato da COIMA, sono in anticipo di tre mesi rispetto al cronoprogramma.
Entro luglio 2025, saranno consegnati alla Fondazione Milano Cortina sei edifici, progettate dallo studio Skidmore, Owings & Merrill (SOM). Gli edifici, certificati LEED® e NZEB (Nearly Zero Energy Building), saranno realizzati con materiali sostenibili e dotati di impianti fotovoltaici e solari per garantire più del 60% del fabbisogno energetico.
Dopo le Olimpiadi, il Villaggio diventerà il più grande studentato d’Italia, con 1.700 posti letto e spazi pensati per la comunità.
Il progetto rientra nel masterplan “Parco Romana” e include un parco pubblico progettato da Michel Desvigne, in armonia con il paesaggio e le strutture circostanti.
Prada Holding, già presente nella zona, costruirà nuovi laboratori e uffici per ampliare le proprie attività.
Grazie a un finanziamento “Sustainability-linked Loan” di 250 milioni di euro, il progetto punta a diventare un modello di rigenerazione urbana incentrato su integrazione, sostenibilità e resilienza.
L’area dello Scalo diventerà un laboratorio urbano, combinando residenze, servizi, parco e connessioni efficienti con il resto della città, confermando Milano come esempio di innovazione e rigenerazione a livello europeo.
La Moda Abbraccia il Real Estate: investimenti nel quartiere olimpico
Il quartiere dell’ex Scalo di Porta Romana si sta configurando come un esempio di eccellenza nella sinergia tra moda e real estate, un terreno fertile per l’innovazione in cui i grandi marchi fashion scelgono di investire per rafforzare la propria identità e ampliare gli spazi a loro disposizione.
Tra i protagonisti di questa trasformazione c’è Prada, già presente nella zona con la celebre Fondazione Prada, che consoliderà ulteriormente la propria posizione con la realizzazione del nuovo quartier generale nell’area riqualificata.
Non meno rilevante è l’arrivo di Moncler, che si prepara a inaugurare la sua sede entro la fine del 2024, mentre marchi come Jil Sander e Marni prevedono di insediarsi entro il 2025, contribuendo a creare un ecosistema in cui moda, cultura e rigenerazione urbana si intrecciano.
Questo fenomeno rappresenta un caso unico in Italia e un modello raro anche a livello internazionale: un brand di moda che partecipa direttamente a un fondo d’investimento immobiliare.
Nuove centralità:Verso una Città Policentrica a Milano
Iniziative di questo tipo rafforzano l’attrattività dei quartieri, creando nuove centralità urbane in cui la collaborazione tra pubblico e privato gioca un ruolo fondamentale. Da una parte, il pubblico mette a disposizione aree e normative che consentono la trasformazione; dall’altra, il privato porta investimenti significativi e l’immagine complessiva dei marchi, stimolando la crescita economica e culturale della città.
L’ex Scalo di Porta Romana si inserisce così in una strategia più ampia, già sperimentata con successo nella zona Tortona, dove Armani e Zegna hanno trasformato un’area post-industriale in un distretto creativo riconosciuto a livello internazionale.
Allo stesso modo, anche Porta Romana punta a diventare un punto di riferimento per l’industria della moda, il design e l’innovazione urbana, grazie alla presenza di marchi iconici e alla prossimità con poli culturali come la Fondazione Prada. In questo contesto, il quartiere evolve in un nuovo epicentro per il lusso e la creatività, rispondendo a una domanda crescente di spazi multifunzionali capaci di ospitare non solo uffici e laboratori, ma anche eventi e attività che rafforzano il valore simbolico e operativo delle aziende coinvolte.
Questo modello di rigenerazione urbana non solo risponde alla necessità di trasformare aree dismesse, ma anche di valorizzarle attraverso la creazione di quartieri integrati, dove il business si intreccia con la vita sociale e culturale della città. La corsa dei brand di moda a investire in queste aree rafforza la vocazione di Milano come capitale internazionale del fashion e della creatività, contribuendo a ridefinire i confini e l’identità della città, sempre più orientata verso un futuro sostenibile e interconnesso.
Ex Scalo Porta Romana Milano: il Masterplan
Il nuovo Masterplan di Porta Romana rappresenta un modello innovativo di rigenerazione urbana, dove sostenibilità, accessibilità e integrazione sono al centro del progetto. Ideato dal team OUTCOMIST e sostenuto da Coima, Covivio e Prada Holding, il piano mira a trasformare l’ex scalo ferroviario in un vibrante quartiere cittadino, integrato con il contesto circostante e pronto per accogliere i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026.
Elementi principali del Masterplan:
- Villaggio Olimpico: Localizzato nella parte occidentale, vicino a via Ripamonti, ospiterà gli atleti durante le Olimpiadi. Dopo l’evento, verrà riconvertito in una residenza per studenti, mantenendo la funzionalità a lungo termine. Gli edifici, progettati da Skidmore, Owings & Merrill, sono sei strutture parallele alla ferrovia, ispirate all’architettura industriale della zona.
- Parco Romana: Cuore verde del progetto, si estenderà sull’area centrale e rappresenterà una connessione naturale tra piazza Trento e Fondazione Prada. Il parco offrirà un ampio prato, orti urbani, campi e giardini di quartiere, favorendo la biodiversità e la socialità.
- Foresta Sospesa: Una passerella alberata sopra i binari, simile alla High Line di New York, che collegherà Corso Lodi a via Ripamonti. Questa infrastruttura unica sarà una passeggiata panoramica adornata da alberi ad alto fusto e fungerà da collegamento tra le diverse aree del quartiere.
- Piazza sopraelevata: Una piazza pedonale che collegherà piazzale Lodi con le vie circostanti, come via Benaco e via Arcivescovo Calabiana, creando uno spazio multifunzionale per eventi e incontri.
- Nuova stazione della Circle Line: Situata in prossimità di Corso Lodi, integrerà il quartiere al sistema di trasporto pubblico milanese, migliorando l’accessibilità e incentivando la mobilità dolce.
- Recupero degli edifici industriali storici: Strutture ex-FS, come rimesse e depositi, saranno riqualificate e trasformate in spazi culturali o lavorativi, mantenendo vivo il legame con il passato industriale del quartiere.
- Eco-zone: L’intero quartiere sarà car-free, promuovendo mobilità sostenibile, percorsi pedonali e ciclabili, con soluzioni di agricoltura urbana e gestione delle risorse orientate alla sostenibilità ambientale.
Il progetto punta inoltre a una decarbonizzazione avanzata, in linea con gli obiettivi del Green Deal Europeo, e si avvale di strumenti digitali come il Digital Twin, che ottimizzano la pianificazione e il monitoraggio delle risorse per garantire efficienza e sostenibilità.
Qui il sito ufficiale: https://scaloportaromana.com