Il lavoro del designer 2.0
In questi mesi la pandemia del coronavirus ha costretto tutti a rivedere le proprie abitudini.
In molti stanno ricorrendo allo smart working e ai suoi benefici. Lavorare restando connessi, grazie al digitale, cambia profondamente il nostro modo di essere e vivere. Oltre ad avere maggiore autonomia, si diventa flessibili nel gestire, durante la giornata, le proprie ore di lavoro, ottenendo così massima concentrazione a minor costo.
Lo smart working può diventare davvero una nuova modalità di lavoro se si è autonomi e responsabili nel gestire il proprio tempo.
In caso contrario può diventare l’inizio del fallimento del proprio business, con perdita di tempo e scarso raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La differenza tra telelavoro e smart working
Lo smart working non va confuso con il telelavoro.
Nel telelavoro, i ritmi spesso coincidono con il lavoro in azienda. Non cambia nulla, se non lo spazio in cui lavorate e il device a cui tutti siete connessi.
Lo smartworking, invece, è la vera sfida che ogni azienda dovrebbe cogliere per evolversi nei periodi di crisi.
Prevede:
- considerazione degli obiettivi comuni aziendali;
- definizione della road map;
- approccio orizzontale e non verticale;
- scelta della tecnologia adeguata;
- riunioni intermedie ed eventi, iniziative che rafforzino il team.
Il mestiere dell’interior designer, soprattutto per i freelance, nasce impostando questa modalità . Sia che si crei una rete di professionisti per collaborare, sia che si decida di lavorare ad un nuovo progetto con i clienti, lo smart working ha diversi vantaggi.
Parole d’ordine: virtuale, flessibile, personale. Il lavoro sarà organizzato secondo alcuni obiettivi o fasi, previo accordo tra le parti.
Questo determinerà l’orario lavorativo e la vita del designer.
Organizzare gli obiettivi e le fasi non è cosa semplice.
Spesso si ha bisogno di un planner settimanale o mensile ben strutturato.
Come collaborare tra professionisti e con altri designers in smart working?
Creare una rete di professionisti oggi è fondamentale per la riuscita dei lavori. Spesso, sono richieste competenze specifiche, per cui diventa quasi un obbligo.
Per prima cosa, bisogna creare una road map dettagliata in cui, fase per fase, vengono specificati gli obiettivi da raggiungere nel medio e nel lungo termine.
Alla road map va affiancato un livello di governance tra tutti i designer coinvolti, per definire bene ruoli e compiti da svolgere.
Si passa poi alla scelta della tecnologia, dalle app più tecnologiche fino ai device comuni o alle e-mail.
Fondamentale è creare una connessione continua tra le persone e i clienti, in cui si rispettino i momenti e i tempi di ognuno.
Alla base del lavoro smart, deve esserci una nuova visione aziendale, non solo organizzativa. Va in ogni modo rafforzato il team di lavoro.
Il team bulding va costruito giorno dopo giorno, creando anche eventi e iniziative.
Infine, attenzione allo spazio, che va costruito in ottica smart.
Uno spazio aperto e non più statico.
Uno spazio flessibile, adatto alle varie esigenze. Oggetti facilmente trasportabili ed elementi o colori che stimolino la creatività e garantiscano il benessere o il comfort della persona.
I designers devono cogliere l’opportunità di collaborare, magari attraverso questa nuova dimensione del lavoro.
Il segreto sta nel trovare la giusta dimensione, lo spazio e il tempo per essere efficienti e raggiungere, a costi bassi, gli obiettivi prefissati.
Una vera rivoluzione culturale e sociale.
Buon lavoro smart.
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