AVAVAV FW25

Il buco nero delle nostre realtà

Nella giornata conclusiva della Milano Fashion Week, uno degli eventi più attesi è stato senza dubbio la presentazione della collezione FW25 di AVAVAV, il marchio di moda fondato da Beate Karlsson. Questo giovane brand, che ha saputo farsi strada con la sua visione audace e provocatoria, continua a essere un simbolo di libertà creativa, con un forte focus sull’umorismo e sull’evoluzione del design. Dal suo debutto nel 2021, AVAVAV ha conquistato il mondo della moda con il suo approccio radicale, ma la domanda che ora sorge spontanea è: AVAVAV è ancora in grado di sorprenderci?

Per rispondere a questa domanda, è necessario guardare più da vicino alla collezione FW25, che, pur mantenendo alcuni degli elementi distintivi del marchio, sembra aver intrapreso una direzione più statica e meno audace. Ma andiamo con ordine, per scoprire i dettagli che caratterizzano questo spettacolo.

Il set

La location scelta per la sfilata è in perfetta sintonia con il tema e l’atmosfera che AVAVAV desidera creare. L’ambiente è completamente total black, immerso nell’oscurità, dove ogni elemento visivo sembra essere pensato per evocare il mistero e l’intensità. Sul palco emerge un denso fumo che avvolge la passerella, creando un’atmosfera surreale. La scenografia è completata da un tappeto di prato e terra, simbolo di natura e di un ritorno alle origini. Questo ambiente sembra voler far riflettere sul ciclo della vita, ma anche sul bisogno di un riscatto dal buio che, per molti, rappresenta la situazione attuale del mondo della moda.

Il soundtrack della sfilata, dal tono cerimoniale, contribuisce a creare un’atmosfera solenne, quasi sacra. Ogni passo dei modelli sulla passerella sembra diventare un atto rituale, una celebrazione di una rinascita che si compie attraverso la creatività. Dietro il fumo e la montagna di terra, i primi look iniziano ad apparire: modelli che, come figure spettrali, emergono lentamente, come se stessero lottando per uscire da un luogo oscuro, simbolo di reclusione e limitazioni. È questa la metafora centrale della collezione: la lotta per la liberazione.

Hole: Uscire dal buio verso la libertà

Il nome della collezione, Hole (Il Buco), rappresenta un riferimento diretto a questa condizione di prigionia. Ma il “buco” non è solo un luogo di costrizione: è anche un punto di partenza per la liberazione. I modelli che attraversano la passerella sembrano sfuggire da un mondo di restrizioni e difficoltà. La loro corsa rappresenta il desiderio di affrancarsi da un sistema che, nella sua rigidità, ha troppo spesso limitato la creatività. Il “buco”, quindi, diventa il simbolo della rinascita: un passaggio dal buio alla luce, una corsa verso una nuova libertà.

Anche l’estetica della collezione rimanda a questa lotta per la libertà e la liberazione. I capi indossati dai modelli sono visibilmente consumati e sporchi, come se avessero vissuto una lunga battaglia. Tessuti impolveratiterrosi e maglieria strappata parlano di un’umanità che ha vissuto nell’incertezza e nel sacrificio. Il trucco sbavato, che rende i volti dei modelli quasi irriconoscibili, contribuisce a creare un’immagine di disfacimento e rigenerazione allo stesso tempo. Le mani scheletriche che emergono dalle maniche delle felpe sono il segno di una resurrezione, una rinascita dall’oscurità.

Non mancano però elementi di eleganza. I fiocchetti di raso, in stile bon-ton, decorano borse, capelli e si trasformano in veri e propri top. Questi dettagli, che potrebbero sembrare fuori luogo in un contesto di decadenza, sono invece una sottile dichiarazione di come la moda, anche nella sua forma più oscura, possa sempre riconoscere la bellezza. L’equilibrio tra il macabro e il raffinato è uno degli aspetti più affascinanti di questa collezione, che non perde mai la sua aura di chicanche mentre esplora temi di morte e rinascita.

La collaborazione con Adidas

Un altro elemento centrale della sfilata è la continua collaborazione con Adidas, che ancora una volta segna la fusione tra il mondo dello sportswear e quello dell’alta moda. La collezione FW25 vede il ritorno del tracksuit rosso, simbolico e ispirato al mondo del calcio, accompagnato da guantoni da portiere e protezioni da football americano. Questi capi richiamano il dinamismo e la forza, ma anche l’idea di una protezione contro le difficoltà della vita.

Nel complesso, i look della collezione si caratterizzano per un forte contrasto tra il casual e l’eccentrico. Tra i modelli, vediamo capi che sembrano essere stati vissuti e consumati dal tempo, ma anche elementi iconici della cultura popolare. Le parrucche, gli occhiali oversize e le trucker hat non sembrano aggiungere profondità alla proposta, ma piuttosto sembrano voler riempire uno spazio vuoto, creando un effetto di distacco tra l’estetica della collezione e la sua potenziale profondità.

Anche le scarpe, un tempo fiore all’occhiello del marchio, sembrano aver perso la loro spinta innovativa. Mentre in passato erano il simbolo di un audace spirito di rottura, oggi appaiono più conformiste, adattandosi agli stili più convenzionali dello sportswear. Questo potrebbe essere il segnale di una fase di transizione, in cui AVAVAV sembra avere difficoltà a spingersi oltre i confini dell’innovazione.

I fiocchi in raso, un altro segno distintivo del marchio, ora appaiono quasi come una moda già superata, una tendenza che ha perso il suo impatto rivoluzionario. Questi dettagli decorativi sembrano ridurre l’impulso creativo, riportando la collezione su un terreno già esplorato, piuttosto che suggerire nuove idee.

I look della collezione FW25 di AVAVAV

La collezione FW25 di AVAVAV appare quindi come un punto di transizione. Sebbene alcuni elementi rimangano fedeli al DNA del marchio, come la palette di colori grigio, denim, rosso corallo e nero, e la continua ricerca di provocazione, la sfilata sembra segnare una pausa. È come se il brand stesse cercando di ritrovare la sua identità in un periodo in cui la moda, così come il mondo in cui viviamo, è in bilico tra il vecchio e il nuovo.

Beate Karlsson, attraverso questa collezione, ci invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro rapporto con la moda. La creatività, in un momento storico difficile come quello che stiamo attraversando, sembra essere soffocata da un buco nero, simbolo delle difficoltà economiche e sociali. Ma quel prato di terra, su cui i modelli corrono, ci invita a sperare in un futuro più luminoso, dove la moda potrà di nuovo essere fonte di liberazione e creatività. La sfilata di AVAVAV FW25 diventa, così, un invito a lottare per il futuro, a correre verso nuove possibilità, e a superare gli ostacoli che il presente ci impone.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto