Bottega Veneta SS26

Debutto di Louise Trotter: un intreccio tra storia e contemporaneità

La SS26 di Bottega Veneta segna un momento storico: il sessantesimo anniversario del marchio e il debutto di Louise Trotter alla direzione creativa.

La designer inglese, forte di un’esperienza internazionale maturata in maison come Joseph, Carven e Lacoste, raccoglie il testimone e reinventa l’identità del brand con una collezione che unisce artigianalità, tridimensionalità e sperimentazione dei volumi.

La passerella diventa un racconto di storia, luoghi e materiali, un intreccio perfetto tra passato e contemporaneo.

Atmosfera e location

La sfilata si è tenuta in un’ex fabbrica milanese, trasformata in un set scenografico che unisce arte e design. Le sedute in vetro colorato di Murano e le sculture contemporanee – in crochet – disposte lungo la passerella creano un contrasto armonico tra tradizione artigianale e estetica moderna.

L’illuminazione, studiata per mettere in risalto ogni dettaglio dei capi, esalta la tridimensionalità e il movimento dei tessuti.

Tra il pubblico, star internazionali e professionisti del settore osservano attentamente ogni look, in un’atmosfera che mescola il fascino della storia del marchio con la modernità della visione creativa di Louise Trotter.

Tridimensionalità e movimento dei capi

Il concetto centrale della collezione è la tridimensionalità. Gli abiti emergono dalla superficie del tessuto grazie a drappeggi, sovrapposizioni e lavorazioni innovative che trasformano ogni capo in una piccola scultura. La pelle, i tessuti leggeri e i materiali lavorati a punto pelliccia creano volumi inaspettati, mentre frange e dettagli mobili animano la silhouette con il movimento del corpo. La collezione non si limita alla semplice costruzione di capi: ogni abito è pensato per diventare un’esperienza sensoriale, dove il gesto del corpo interagisce con la materia, producendo continui cambiamenti di forma e prospettiva.

Le linee femminili giocano tra leggerezza e struttura. Gli abiti bustier con scollature generose si alternano a drappeggi morbidi che modellano il corpo, mentre i soprabiti in pelle e gli abiti in tessuto leggero mostrano contrasti di peso e fluidità. Le proporzioni sono studiate con precisione: volumi ampi convivono con linee minimal, creando equilibrio tra teatralità e funzionalità. La collezione maschile segue lo stesso principio, con giacche over ma proporzionate, pantaloni e bermuda generosi, dove il taglio sartoriale tradizionale incontra una reinterpretazione contemporanea dei codici classici.

Luoghi, ispirazioni e atmosfera

Ogni look della collezione richiama specifiche atmosfere urbane attraverso dettagli concreti. Venezia si riflette nei tessuti pregiati, nei drappeggi morbidi e nei volumi che richiamano il fasto e la fluidità dei canali, trasmettendo eleganza e raffinatezza.

New York emerge nelle linee più audaci, nei tagli decisi e nell’uso di materiali contrastanti, che trasmettono energia e dinamismo urbano.

Milano, infine, si percepisce nella precisione dei tagli sartoriali, nella linearità delle silhouette e nella sobria eleganza delle proporzioni, simbolo di disciplina e funzionalità. Queste tre città diventano così punti di riferimento creativi che guidano la costruzione dei capi, intrecciando influenze internazionali con la tradizione artigianale italiana.

Tessuti, dettagli e lavorazioni

L’Intrecciato, simbolo storico di Bottega Veneta, viene reinterpretato in chiave contemporanea. È presente su borse, capi e accessori, conservando la sua essenza morbida e funzionale, ma sperimentando nuove tecniche e dimensioni. I tessuti estivi, come cotoni leggeri e nappa, sono combinati con dettagli tradizionalmente maschili applicati al womenswear, smontando e ricomponendo i codici classici della maison.

Le lavorazioni creano texture complesse: frange mobili, cuciture in rilievo e pelliccia sintetica generano movimento e dinamismo su ogni capo. La tridimensionalità non è solo estetica. Ogni superficie dei vestiti diventa portatrice di energia, trasformando il capo in un’esperienza artigianale che collega passato e futuro della maison.

Le borse seguono la stessa filosofia. I modelli iconici vengono reinterpretati: alcune silhouette diventano più morbide, altre si allungano o si riducono in versione mini. Nascono anche nuovi modelli, come la Squash, la Framed Tote e la Crafty Basket, che mostrano l’abilità del brand di innovare senza tradire la propria identità. Ogni accessorio dialoga con i capi, rafforzando la visione complessiva della collezione e valorizzando l’eccellenza della maestria artigianale in ogni dettaglio.

Bottega Veneta: heritage e tridimensionalità

La collezione SS26 segna un equilibrio riuscito tra memoria storica e visione contemporanea. Louise Trotter interpreta l’heritage del brand in chiave moderna, trasformando la tradizione artigianale in un racconto coerente di volumi, materiali e dettagli sartoriali. L’Intrecciato diventa simbolo di connessione tra passato e presente, tra artigianalità e innovazione, confermando la capacità della maison di evolversi senza perdere la propria identità.

Questa prima passerella sotto la guida di Trotter evidenzia un debutto convincente. La designer ha lavorato con cura per scoprire e valorizzare l’essenza del marchio, creando capi che rispettano il DNA di Bottega Veneta: lusso discreto, eleganza senza loghi e sperimentazione dei volumi. Tra i pezzi chiave, i trench in Intrecciato emergono come protagonisti, destinati a diventare must-have nel mercato del lusso. L’impressione generale è che per Louise questo debutto sia solo l’inizio: la sua visione strategica e creativa lascia intravedere sviluppi importanti e un futuro promettente per la maison.

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Bottega Veneta SS26 – i look

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