Pigiama Couture e l’ironia di Miranda Priestley
A Milano, la SS26 di Dolce & Gabbana si è trasformata in un manifesto di libertà stilistica e sensualità ironica. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno scelto il pigiama – simbolo per eccellenza dell’intimità domestica – per riscrivere i codici del daywear, rendendolo protagonista assoluto della passerella. Non un vezzo nostalgico, ma un atto di rottura, un invito a spostare il confine tra pubblico e privato, tra boudoir e città.
Un invito che si percepiva già dal biglietto di ingresso: una mascherina di seta nera, a ricordare che il gioco della collezione si sarebbe mosso tra sonno e veglia, tra intimità e scena pubblica. A confermare l’atmosfera da spettacolo dentro lo spettacolo, l’arrivo a sorpresa di Meryl Streep e Stanley Tucci nei panni della temutissima Miranda Priestley e dell’irresistibile Nigel, impegnati a girare dal vivo una scena del sequel di Il diavolo veste Prada. Il risultato? Un cortocircuito tra cinema e moda che ha reso l’evento un pigiama party internazionale con l’Italia al centro del set.
Tra boudoir e strada: il lessico del nuovo pigiama
La collezione PJ Project, come l’hanno ribattezzata i designer, parte dal guardaroba maschile per fonderlo con la sensualità più intima del femminile. Giacche pigiamose a righe o tinta unita, bordi a contrasto, tessuti lucidi e freschi di seta vengono accostati a reggiseni in pizzo, bustier stringati, slip che fanno capolino da pantaloni a vita bassa. L’underwear non si nasconde, ma diventa linguaggio dichiarato.
La passerella è una sequenza di contrasti: pellicce over accostate a camicie di raso, completi gessati aperti su lingerie in evidenza, slip dress trasparenti che dialogano con giacche mannish e maxi coat animalier. Ai piedi, l’alternanza di ciabatte furry e décolleté vertiginose segna il ritmo di questa femminilità sospesa tra relax e potere.
I toni neutri – bianco, nero, beige – si accendono di improvvisi bagliori animalier e di micro stampe floreali, quelle dei grembiuli di un tempo, che qui acquistano una nuova allure naïf e ironica. Ogni look sembra chiedere: cosa resta privato e cosa diventa pubblico quando il pigiama scende in strada?
La filosofia: libertà e ironia
Il pigiama, da sempre relegato all’ambito privato, diventa in questa collezione un simbolo di emancipazione. Dolce & Gabbana immaginano una donna capace di attraversare mondi diversi senza barriere: dal letto alla strada, dal club al red carpet. Una donna che reinterpreta con disinvoltura i codici del maschile, mescolandoli con la propria naturale sensualità e con un tocco di ironia che rende ogni gesto sofisticato ma mai compiaciuto.
Questa visione dialoga con una generazione che chiede leggerezza e fluidità, che rifiuta regole rigide e preferisce un abbigliamento libero, aperto al gioco delle combinazioni. Così il cardigan oversize può diventare elegante se indossato con un reggiseno a vista, mentre una giacca sartoriale acquista un’inedita allure quando si apre su un paio di slip in pizzo.
Ospiti, glamour e cameo
Il front row ha incarnato lo spirito della collezione, muovendosi tra eleganza, provocazione e ironia. Naomi Campbell ha dettato regole di seduzione con un bustier nero abbinato a una camicia a pois lasciata aperta. Sandara Park ha scelto un lingerie dress reso grintoso da un bomber militare, mentre Moon Ka Young ha giocato con i contrasti indossando un maxi coat animalier sopra un crop top minimal. Maisa, invece, ha puntato su un’attitudine urban con cargo pants e giacca in pelle, senza rinunciare a dettagli sensuali.
Ma la vera sorpresa è arrivata con Meryl Streep e Stanley Tucci, capaci di trasformare la sfilata in una scena di cinema. L’attrice, glaciale e sofisticata come la sua Miranda Priestley, ha sfoggiato un trench coat vinilico segnato in vita da una cintura animalier, completato da clutch rigida e occhiali da sole. Al suo fianco, Tucci ha scelto un impeccabile completo sartoriale con gilet, spezzato da un foulard animalier che ha aggiunto un tocco ironico e perfettamente in sintonia con la sua co-star.
Un pigiama party che diventa manifesto
La SS26 di Dolce & Gabbana è stata molto più di una sfilata: un vero invito a vestire senza regole, a giocare tra intimità e scena pubblica, mostrando con naturalezza fragilità e potere nello stesso tempo. Il pigiama, protagonista assoluto, ha perso ogni connotazione privata per trasformarsi in una dichiarazione di stile, seduzione e autoaffermazione.
In passerella e nel front row, è emerso chiaramente come il nuovo lusso non sia più legato all’eccesso, ma alla libertà di scegliere chi essere, ogni giorno. Un pigiama party diurno che diventa manifesto di una moda contemporanea, capace di leggere la realtà attuale attraverso look attuali e ospiti iconici.
Chi, se non Dolce & Gabbana, sa interpretare con ironia e stile l’equilibrio tra glamour, vita reale e cultura pop?




