Export, innovazione e mercati emergenti
Dal 23 al 26 settembre Verona si conferma capitale mondiale della pietra naturale. Marmomac, la principale fiera internazionale dedicata alla filiera dei materiali lapidei e alle tecnologie per la loro estrazione e lavorazione, accoglierà oltre 1.400 espositori da 50 Paesi e circa 50.000 visitatori, due terzi dei quali internazionali, inclusi buyer selezionati con ICE-Agenzia.
Il settore lapideo italiano comprende sia la lavorazione dei materiali sia la produzione di macchinari e tecnologie avanzate. Con 3.200 aziende e circa 34.000 addetti, la filiera genera un fatturato superiore a 4,5 miliardi di euro, posizionandosi al secondo posto nel mondo per export di materiali e al primo per le tecnologie.
Marmomac non è solo una fiera, ma un punto di riferimento globale per il business, la cultura e l’innovazione del settore lapideo. L’evento si sviluppa durante tutto l’anno con iniziative e fiere collaterali in mercati strategici come Stati Uniti e Brasile, offrendo opportunità concrete di networking e partnership internazionali.
Mercati emergenti e export nella Penisola Arabica
La Penisola Arabica rappresenta oggi una delle maggiori opportunità per l’export italiano.
Nel 2024 l’Italia ha esportato 231 milioni di euro verso la regione, con pietre lavorate al 74%, grezzi al 12%, macchinari al 9% e beni strumentali al 5%. Arabia Saudita ed Emirati Arabi assorbono oltre l’80% delle forniture italiane.
Progetti strategici come Vision 2030, NEOM e Qiddiya, insieme a oltre 600 strutture alberghiere in costruzione, creano domanda per materiali di pregio e tecnologie avanzate.
Le esportazioni italiane di macchinari e impianti sono cresciute dell’88% tra 2019 e 2024, confermando il primato del Made in Italy in termini di design e innovazione.
Trend e performance dell’export 2025
Nel primo semestre del 2025, l’export italiano di materiali lapidei lavorati ha registrato una leggera flessione del 3,8%, scendendo a 814,1 milioni di euro. Questo calo riguarda principalmente i mercati tradizionali europei: Germania, Francia e Svizzera hanno infatti ridotto gli acquisti rispetto allo stesso periodo del 2024.
Le tecnologie per l’estrazione e la lavorazione della pietra naturale hanno subito un calo più marcato, pari al 12,3%, passando da 483,9 a 424,2 milioni di euro. Il rallentamento è legato in gran parte alla diminuzione degli investimenti nei principali mercati esteri, in particolare negli Stati Uniti e in alcuni Paesi del Medio Oriente, tradizionali acquirenti di macchinari e impianti italiani.
Al contrario, alcuni mercati emergenti mostrano performance molto positive: la Spagna registra un aumento del 36,9%, la Germania del 31,2%, l’India cresce del 113,1% e il Portogallo del 60,1%. Questi dati indicano che le aziende italiane che puntano su innovazione e partnership locali nei mercati emergenti possono compensare la contrazione registrata nei mercati storici.
Le previsioni per la seconda metà del 2025 vedono una sostanziale stabilità per le vendite di materiali lavorati, mentre il recupero delle tecnologie è atteso dal secondo trimestre 2026. In questo contesto, innovazione tecnologica e capacità di presidiare mercati in espansione rimangono leve fondamentali per la crescita delle imprese italiane del settore lapideo.