John Richmond SS26

Londra, Milano, Parigi e la Culture Vulture

John Richmond approccia la SS26 con un progetto che supera il concetto tradizionale di sfilata. Con Culture Vulture, il designer britannico trasforma la presentazione in un’esperienza immersiva e multisensoriale che attraversa tre città e tre notti, unendo passerella, musica e sottoculture in un unico flusso energetico. Non si tratta solo di mostrare abiti, ma di viverli, respirarne la vibrazione e lasciarsi trasportare dal ritmo della città che li ospita.

Il debutto a Londra

Londra apre le danze, e lo fa in un modo che solo il brand Richmond sa interpretare. Il club Stereo di Covent Garden diventa palco e pista, cornice perfetta per un evento che fonde show e concerto. Metà sfilata, metà performance musicale, ogni elemento concorre a creare un’atmosfera istintiva e totale. I modelli sfilano tra la folla, le band interrompono l’ordine, e ogni capo prende vita nell’energia del momento. È un ritorno alle radici della città, ai suoi club, alla sua vitalità notturna, dove la moda non è contemplazione, ma partecipazione. La serata culmina con una festa firmata da The1989, piattaforma all’avanguardia nella cultura underground, con Paul Simonon dei Clash e Dan Donovan ai piatti, Faris Badwan dei The Horrors e performance poetiche di Solange Smith, creando un’eco di musica, moda e cultura che si fonde in un unico respiro.

Milano e Parigi: l’evoluzione del format

Da Londra, Culture Vulture si sposta verso Milano e Parigi. In ogni città il format evolve, diventando un happening aperto in cui la comunità creativa non è spettatrice, ma protagonista. Musicisti, ballerini, stylist e artisti incarnano la visione Richmond, trasformando ogni passerella in un organismo vivo.

Ogni notte assume la propria voce, ma il filo conduttore resta la stessa energia: non nella perfezione, ma nell’intensità del momento; non nel silenzio, ma nel suono che attraversa lo spazio. La moda diventa esperienza collettiva, celebrando la contaminazione tra lusso e sottocultura.

La collezione: contrasto e vitalità

La collezione SS26 è un tributo al DNA musicale del brand. Richmond intreccia le influenze dei soul boys anni ’70, l’America pre-punk, il club chic e l’estetica gotica, creando un mosaico che unisce riferimenti storici e contemporaneità urbana.

I contrasti sono il filo rosso: il satin si scontra con l’organza, pizzi e georgette si mescolano a pelle e denim vissuto, ricami couture dialogano con grafiche ispirate ai tatuaggi. Ogni capo è un frammento di storia, un manifesto visivo che coniuga forza e delicatezza, streetwear e romanticismo, ruvido e raffinato.

La palette cromatica è costruita sul bianco e nero, illuminata da tocchi di oro, turchese e giallo che catturano lo sguardo come note improvvise in un brano jazz.

Lo styling di Mirko Pedone amplifica il legame con le sottoculture, mentre il casting di Carola Monteleone porta in scena volti autentici, non levigati, capaci di incarnare lo spirito libero e ribelle della collezione. La moda non è più solo da guardare: è da respirare, da sentire, da vivere.

John Richmond riscrive le regole

Con Culture Vulture, Richmond non propone semplicemente abiti, ma un nuovo modo di vivere il brand. La moda diventa partecipazione, energia, rumore. Ogni città, ogni notte, aggiunge la propria voce, ma il messaggio resta unico: la moda non è perfezione, è intensità; non è silenzio, ma vibrazione. Da Londra a Milano e Parigi, Richmond fonde lusso e sottocultura, musica e estetica, creando una visione moderna che parla tanto alla tradizione quanto all’avanguardia.

La SS26 di John Richmond è una dichiarazione di libertà e creatività, una collezione che non si limita a essere indossata, ma che chiede di essere vissuta, respirata e sentita, in ogni nota, in ogni movimento, in ogni città.

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John Richmond SS26 – i look

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