Demna e la nuova “Gucciness”: un debutto che precede la MFW e apre un caleidoscopio estetico
L’alba di una nuova era prende forma con The Family, la prima collezione di Demna per Gucci. Non una semplice presentazione di abiti, ma un racconto corale che rilegge i codici della Maison come se fossero rami di un albero genealogico. Ogni personaggio rappresenta un frammento di un’identità più grande: anime eccentriche, sensibilità opposte, attitudini divergenti che, insieme, danno vita alla polifonia visiva di Gucci.
La collezione arriva in esclusiva dal 25 settembre al 12 ottobre in dieci boutique iconiche nel mondo – da Pechino a Rodeo Drive, da Londra a Milano, fino a New York – trasformando l’esperienza di acquisto in un rito temporaneo ed esclusivo.
La Gucciness come terreno creativo
Demna non insegue una definizione immediata della sua Gucci, ma la costruisce passo dopo passo. Con The Family si concentra sull’idea di “Gucciness”, un concetto volutamente sfuggente che diventa qui un campo di ricerca estetica.
Non c’è passerella: la collezione vive in un lookbook fotografato da Catherine Opie e in un cortometraggio firmato da Spike Jonze e Halina Reijn. Un debutto volutamente lontano dai rituali classici della moda, che sceglie la sorpresa digitale per far esplodere l’attenzione globale.
L’appuntamento è quindi con il cortometraggio The Tiger, diretto da Spike Jonze e Halina Reijn, in uscita martedì sera a Milano.


Archetipi italiani, figure universali
Il cuore della collezione è un teatro di archetipi che giocano con gli stereotipi italiani: Miss Aperitivo, La Sciura, Il Figo, La Drama Queen, La Contessa, La Mecenate. Personaggi che si muovono con un’ironia calibrata, portando in scena la sprezzatura, quell’arte tutta italiana di apparire disinvolti anche nell’eccesso.
Il primo look, L’Archetipo, rievoca le origini di Guccio Gucci con un baule monogrammato che diventa simbolo di memoria e fondazione. Subito dopo emerge L’Incazzata, incarnata da Mariacarla Boscono in un cappotto rosso anni Sessanta con chiusure dorate, foulard Flora e guanti neri: un’icona di passione e intensità. La Contessa appare in abito Flora trapuntato con maniche a gigot, mentre La Principessa brilla in un lungo rosa anni Settanta con fiocco al collo e piume. Non mancano La Mecenate, avvolta d’oro ricamato, e La Sciura, protetta da un cappotto shearling azzurro.
Gli uomini trovano spazio in pantaloni loose, denim con morsetti, biker jacket ribattezzato The Figo. Un gioco di citazioni e reinvenzioni che porta il guardaroba maschile verso nuove prospettive di eleganza rilassata. Il linguaggio della collezione alterna minimalismo e massimalismo.
Ogni personaggio incarna l’attitudine Gucci: sicurezza, stile e passione per la moda. Sono archetipi che riflettono il pubblico della Maison, offrendo a ciascuno un frammento in cui riconoscersi. Non un’unica silhouette dominante, ma un mosaico di identità, capace di raccontare la complessità e la pluralità del brand.
La strategia della sorpresa
La scelta di anticipare la Milano Fashion Week con una presentazione digitale ha acceso i riflettori prima ancora dell’appuntamento ufficiale. I social sono stati invasi dalle immagini della collezione, il sito web ha registrato un’impennata di accessi e la community globale di Gucci si è immediatamente appropriata del linguaggio della nuova era. L’operazione non è soltanto un lancio: è un reset della percezione, un cambio di tono e di ritmo che riscrive le regole del calendario moda.
Minimalismo come nuova sfida
Se l’heritage Gucci è fatto di codici barocchi e iconografie stratificate, Demna sorprende con un approccio che guarda al minimalismo. Linee essenziali, citazioni discrete, un’eleganza asciutta che dialoga con gli eccessi scenici dei personaggi.
È un equilibrio complesso, ma coerente con l’idea di spingersi oltre le formule già sperimentate.
Demna affronta il minimalismo come una sfida personale, considerandolo l’aspetto più complesso e raffinato del design. Prende ispirazione dalle linee pulite e precise dell’era Tom Ford, reinterpretandole in chiave contemporanea e adattandole alla ricchezza dei codici Gucci. La leggerezza diventa un elemento chiave della collezione, visibile nelle piume, nei ricami delicati e negli strati di mousseline, che conferiscono movimento e fluidità alle silhouette senza appesantire i volumi.
Un debutto globale a tappe
La collezione avrà vita breve ma intensa: due settimane di disponibilità nelle boutique di dieci città chiave, un tour esclusivo che trasforma il lusso in un evento effimero. Chi acquista diventa parte di un momento irripetibile, un capitolo destinato a lasciare traccia più per la sua intensità che per la sua durata.
Con The Family, Gucci non inaugura solo una stagione, ma una nuova grammatica estetica. Demna entra nella Maison con un passo deciso, rifiutando il peso della tradizione come ostacolo e scegliendolo invece come terreno fertile. Il risultato è una visione in costruzione, ma già riconoscibile, che segna l’inizio di un racconto destinato a evolvere stagione dopo stagione.
La filosofia di Demna emerge con chiarezza: evitare la ripetizione, rifiutare la superficialità e sfuggire alla prevedibilità. Il suo obiettivo è trasformare la “Gucciness” in un linguaggio universale, capace di dialogare con identità diverse e di riflettere un mondo che celebra autenticità, complessità e pluralità.

