Maison Margiela SS26

Glenn Martens orchestra il futuro della Maison tra continuità e reinvenzione

Un flauto bianco, semplice e quasi scolastico, è stato l’invito alla sfilata di Maison Margiela per la primavera estate 2026. Un dettaglio volutamente ingenuo, che anticipava la presenza di un’orchestra composta da bambini e adolescenti, veri protagonisti della scena iniziale: vestiti di nero, imbracciavano strumenti a corda e a fiato per intonare celebri brani classici. Non un’esecuzione impeccabile, ma volutamente frammentata, a volte cacofonica, come a evocare la tensione tra disciplina e spontaneità, tra perfezione accademica e libertà creativa. È qui che Glenn Martens ha costruito la cornice concettuale della sua prima collezione prêt-à-porter per la Maison: un esercizio di memoria, rottura e continuità.

Un debutto che chiude e riapre un cerchio

Dopo aver presentato l’Artisanal lo scorso luglio, Martens consolida la sua presenza all’interno dell’universo Margiela con una co-ed collection che intreccia donna e uomo in un racconto unitario. La scelta del luogo non è casuale: Le Centquatre-Paris, spazio multiculturale e un tempo principale centro funerario di Parigi, già teatro delle ultime passerelle di Martin Margiela. Un ritorno alle origini che diventa anche dichiarazione d’intenti: rispettare l’eredità della Maison, senza smettere di tradurla in chiave contemporanea.

Riferimenti all’archivio, tradotti con nuove forme

L’immaginario del fondatore emerge ovunque, riletto attraverso la lente di Martens. I celebri quattro punti di cucitura che legano le etichette diventano oggi segni trasformati in mouthpiece metallici che deformano il sorriso di modelli e modelle, forzandoli in un’espressione fissa e straniante. Un dettaglio disturbante, ma coerente con l’approccio alla corporeità che il direttore creativo ha già mostrato nelle sue sfilate Diesel.

La sartoria si reinventa attraverso metamorfosi inattese: pantaloni che si aprono e si indossano come grembiuli, giacche i cui revers si trasformano in sciarpe, denim declinato in silhouette fluide e vincolato da nastro adesivo.

La plastificazione di giacche in seta, trasformate in impermeabili, dialoga con top in resina che inglobano gioielli riciclati, mentre gonne di seta floreale vengono trattenute da corpetti nastrati. Il tema floreale, caro alla Maison, si evolve in texture materiche: fiori scansionati per diventare stampe digitali che seguono il drappeggio naturale del tessuto, carte goffrate applicate sulla maglieria a evocare tappezzerie rinascimentali.

Il gioco delle silhouette

La collezione gioca continuamente tra rigore sartoriale e sperimentazione libera. Gli abiti sottoveste oversize sono drappeggiati e fissati con nastri, trasformandosi quasi in composizioni modulari: richiamano le idee di Martin Margiela del 2006, dove i capi erano manipolabili e mutevoli.

I foulard di seta, invece, vengono integrati direttamente su giacche e cappotti, dando vita a un concetto di “eveningwear permanente”: accessori e abiti diventano un unico corpo, pensati per durare e trasformarsi nel tempo.

Anche la sartoria maschile è reinterpretata: i gilet da smoking tradizionali si allungano e si trasformano in giacche con spalle arrotondate, abbinate a pantaloni dal cavallo molto basso in denim, lana o pelle. Questo crea un equilibrio tra la precisione della sartoria classica e la libertà di movimento, celebrando al contempo il ruolo storico del jeans nella Maison Margiela.

Scarpe e accessori, un archivio in movimento

Per le calzature, la collezione si diverte tra riferimenti d’archivio e illusioni ottiche. Tornano le iconiche scarpe senza tacco, già viste nella primavera estate 2000, reinterpretate in versioni pumps e stivali, mentre il celebre “Tabi Claw” dell’Artisanal debutta nel prêt-à-porter con un nuovo tacco in plexiglass. Anche i sandali trasparenti richiamano modelli storici della Maison del 2007, reinterpretati in chiave contemporanea.

Tra le borse, la nuova Box Bag emerge come icona: realizzata in pelle termoformata, rinforzata sui bordi e con tracolle nascoste, alterna eleganza e funzionalità da clutch. Le sneakers “Future” vengono trasformate con ampie fasce avvolgenti che sostituiscono la tomaia tradizionale, dando movimento e originalità al passo.

La gioielleria completa il racconto con creazioni teatrali: cascata di gemme che scintillano come fari di luce sul palcoscenico, evocando l’atmosfera brillante di una première d’opera.

Un rito corale

La sfilata si è trasformata in un’esperienza immersiva, più vicina a una performance che a un défilé tradizionale. L’orchestra di sessanta giovanissimi musicisti ha tessuto un tappeto sonoro volutamente imperfetto, rievocando lo spirito ribelle dello show del 1989, quando Martin Margiela invitò i bambini di un quartiere parigino a invadere la passerella. Allora fu scandalo, oggi è nostalgia che diventa poesia: l’energia acerba dei ragazzi ha fatto vibrare la memoria, intrecciandola a un presente che non ha paura di mostrarsi fragile e dissonante.

Ogni uscita in passerella ha ribadito l’idea di metamorfosi come cifra estetica di Maison Margiela. Tessuti che si stratificano per diventare altro, silhouette che si piegano a nuove funzioni, dettagli che sembrano errori e invece rivelano un’intelligenza sartoriale radicale. Martens lavora sulla continuità non come ripetizione, ma come trasformazione: ciò che appare inedito è spesso il ritorno di un gesto archiviato, riportato in vita e mutato attraverso nuove proporzioni, materiali e volumi.

La melodia imperfetta

La collezione primavera estate 2026 non è un tributo sterile all’eredità del fondatore, ma un atto di interpretazione viva. Glenn Martens dimostra che l’innovazione non si misura con la rottura totale, ma con la capacità di tenere insieme passato e futuro, di farli coesistere in un unico lessico.

Maison Margiela oggi non cerca la perfezione levigata, ma la forza della dissonanza: come un’orchestra che preferisce un accordo stonato, capace però di restare nella memoria più di qualsiasi armonia convenzionale.

maison-margiela-ss26-review-paris-fashion-week-look
Maison Margiela SS26 – i look

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Carrello
Torna in alto