L’arte giapponese del lusso tra pieghe sartoriali, passione per la pesca e invito alla lettura
Dopo l’apertura di MM6, il Pitti Uomo celebra il suo secondo guest designer: Setchu, con la presentazione della collezione FW25. Per il direttore creativo Satoshi Kuwata, questa rappresenta la prima sfilata a Firenze, un’occasione unica per consolidare il legame tra l’estetica giapponese e la sartorialità occidentale.
Un ponte tra due mondi
Setchu si distingue come uno degli innovatori più rappresentativi della moda giapponese, fondendo arte, moda e alta sartoria. Il brand esplora i punti di contatto tra culture opposte, trovando una sintesi armoniosa nei suoi look. Al centro della filosofia di Setchu c’è il concetto di unisex e la fluidità di genere, che si uniscono a una visione sostenibile. Il termine giapponese “Mottainai”—che esprime il rammarico per lo spreco—guida il marchio nell’uso di tessuti ecologici, spesso riciclati e provenienti da filiere sostenibili. L’obiettivo è creare capi moderni e senza tempo, improntati a un minimalismo raffinato e durevole.
Il talento di Satoshi Kuwata
Fondatore e direttore creativo del brand, Satoshi Kuwata ha costruito un percorso ricco di esperienze culturali e professionali. Con radici a Kyoto e una vita trascorsa tra Parigi, Milano, Londra e New York, ha sviluppato una profonda conoscenza delle diverse culture e del savoir-faire artigianale. Dopo collaborazioni con Givenchy, Edun, Kanye West e Gareth Pugh, ha affinato la sua maestria sartoriale presso istituzioni come H. Huntsman and Sons a Savile Row, Londra. Nel 2023 ha vinto il prestigioso LVMH Prize, mentre nel 2024 ha collaborato con Davies & Son per una collezione su misura presentata a Venezia in occasione della Biennale d’Arte. Oltre alla moda, Kuwata coltiva una passione per la pesca, che interpreta con la stessa dedizione che dedica al design.
La collezione FW25: un’esperienza tra arte e cultura
Setchu ha scelto un contesto straordinario per la sua prima sfilata a Firenze: la storica Biblioteca Nazionale Centrale. La collezione FW25 è stata esposta nella prestigiosa Sala Dante, accanto a capolavori storici delle collezioni granducali. Tra questi, gli straordinari esemplari illustrati del Fondo Palatino, risalenti al XVII e XIX secolo, che testimoniano l’universalità degli interessi dei Granduchi Asburgo-Lorena. Questo dialogo visivo tra antichità e modernità riflette il principio di sincretismo culturale che ispira il marchio di Kuwata.
La mostra sarà aperta al pubblico venerdì 17 gennaio 2025, dalle ore 9:30 alle 17:30, offrendo un’occasione unica per ammirare l’unione tra lusso sartoriale e tradizione culturale.
La collezione FW25 di Setchu
Per la sua prima partecipazione a Pitti Uomo, Setchu presenta una collezione che gioca su originalità, funzionalità, versatilità e look senza tempo. La collezione parte da capi classici, creando vestiti funzionali che riflettono un’etica del design responsabile.
La sfilata si è tenuta a Firenze, durante il Pitti Immagine, il 16 gennaio 2025, alle ore 19:00, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Il titolo della collezione FW25 (Autunno/Inverno 2025) di Setchu è I WANT LESS, AND LESS THAN THAT.
La collezione è composta da 41 look co-ed, che riflettono l’intenzione del designer di creare un dialogo tra due mondi apparentemente opposti: quello asiatico e quello europeo. In questa operazione di costruzione e de-costruzione dei capi, Satoshi Kuwata lascia la sua impronta personale, creando una sintesi tra cultura e innovazione.
Come nell’arte giapponese dell’origami, Kuwata utilizza pieghe, cuciture, bottoni e incastri per trasformare i tessuti in veri e propri pezzi di design. La sartoria e l’uso di materiali pregiati sono al centro della collezione. Setchu produce oggi a Milano, utilizzando esclusivamente materiali di alta qualità tipici del Made in Italy.
Kuwata, che si è formato a Savile Row, porta nella sua collezione tre pezzi bespoke realizzati in collaborazione con Davies & Sons, la sartoria più antica di Savile Row: un tight, un blazer doppiopetto blu con bottoni dorati e un frac.
Un altro tema chiave della collezione è il gioco con lunghezze, inversioni e asimmetrie, visibili nelle diverse lunghezze dei capi o, ad esempio, nelle tasche di colori contrastanti.
La scelta della location, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, non è casuale. In un’epoca in cui la cultura digitale predomina, Kuwata ha voluto portare l’attenzione sulla bellezza delle biblioteche, trasformando questo luogo storico in un nuovo “libro” da esplorare tutti insieme. Non è solo una sfilata di moda, ma anche un messaggio culturale che si porta in passerella.
La funzionalità, tipica della disciplina nipponica, è un altro pilastro della collezione. Kuwata riflette su come un capo di design possa risolvere esigenze pratiche della quotidianità, e così troviamo tagli, drappeggi, nastri e lacci che non solo decorano ma anche raccontano storie.
Le tendenze della FW25 sono evidenti con pellicce multicolore e voluminose, ponchi extralarge, e casacche con frange. Nel beauty look, i modelli indossano pesci disegnati sulle labbra, a richiamare la passione personale di Kuwata per la pesca.
Un’altra innovazione riguarda il mondo del sportswear, con tute de-costruite e trasformate in nuove proposte, che solo nei materiali ricordano le classiche tute sportive. Il denim, invece, non appare nelle tradizionali tonalità blu indaco, ma in varianti bianco e nero con un effetto usurato.
Le camicie, indossate dalle donne, diventano veri e propri vestiti, ad esempio abbinati a lunghi guanti neri. Nella maglieria, si lavora a componenti, che si sommano per formare il capo finale, un puzzle di pezzi uniti tra loro tramite grandi bottoni bianchi. Tra i colori di tendenza, trionfano il marrone e il bianco.
Un’ulteriore nota di colore viene data dalla pelliccia multicolore e da un kimono con stampe orientali. Questo kimono, sviluppato in jacquard policromo di seta, si ispira a uno dei più celebri classici della letteratura nipponica, The Tale of Genji, con una rivisitazione omoerotica della sua trama.

