TOD’S FW25

Il contenitore e il contenuto

La sfilata di Tod’s per la collezione FW25 ha affascinato il pubblico durante la Milano Fashion Week di febbraio 2025, non solo per la qualità delle creazioni, ma anche per l’esperienza immersiva che ha accompagnato l’evento. Matteo Tamburini, il direttore creativo, ha saputo trasformare la sfilata in una vera e propria performance artistica che ha celebrato l’artigianalità e la progettualità italiana, fondendo moda, arte e innovazione in una visione unica.

Non si è trattato solo di una semplice passerella, ma di un’occasione per riflettere sul legame tra il contenuto (l’essenza del brand e dei suoi valori) e il contenitore (la scenografia e l’allestimento, che contribuiscono a esaltare i valori stessi). Il design e l’arte, in questo contesto, sono diventati strumenti per raccontare una storia che affonda le radici nella tradizione, ma che guarda al futuro.

Un’installazione che celebra l’artigianalità

Non appena gli ospiti sono arrivati al Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) di Milano, sono stati accolti da un’installazione straordinaria che ha segnato l’inizio della sfilata. In un angolo della location, Carla Bruni, celebre icona di stile, indossava un abito scultoreo creato da Nelly Agassi. Questo abito era realizzato con frammenti di pelle di recupero, simbolo della trasformazione dei materiali attraverso l’abilità manuale. Bruni reggeva un enorme ago, altro simbolo iconico dell’artigianato e della cura che sta alla base di ogni creazione di Tod’s. Il suo abito, una gigantesca fascia di pelle che ricopriva parte del pavimento, diveniva un’opera d’arte vivente, in continua evoluzione.

Questa performance non si limitava a rappresentare un richiamo alla manualità e alla creatività degli artigiani, ma incarnava la filosofia stessa del brand. L’opera di Agassi celebrava la trasformazione dei materiali attraverso l’arte, facendo risuonare il tema centrale della sfilata: l’intelligenza artigianale. Ogni elemento della performance, dall’abito all’uso simbolico dell’ago, sottolineava il valore che Tod’s attribuisce alla progettualità e all’abilità manuale che da sempre contraddistingue il marchio.

La Location: Il Padiglione d’Arte Contemporanea

La sfilata di Tod’s non si è svolta in una location qualunque, ma in uno degli spazi più iconici della città: il Padiglione d’Arte Contemporanea (PAC) di Milano. Progettato dall’architetto Ignazio Gardella tra il 1951 e il 1953, il PAC è un esempio perfetto di architettura moderna che sposa la bellezza del design con l’arte. Situato accanto alla Villa Reale, il PAC è stato pensato per ospitare le collezioni delle Civiche Raccolte del XX secolo e, con il tempo, è diventato un riferimento imprescindibile per l’arte contemporanea a Milano.

L’edificio presenta una pianta trapezoidale, che si adatta perfettamente all’area delle ex scuderie della Villa Reale, distrutte durante i bombardamenti del 1943. La struttura è caratterizzata da ampie vetrate che permettono di godere di una vista spettacolare sul parco circostante. L’interno del PAC è stato progettato per valorizzare le opere d’arteesposte, con un’illuminazione naturale e artificiale che ne esalta le caratteristiche.

In questa location unica, la sfilata di Tod’s è diventata il punto di incontro perfetto tra architetturaarte e moda. La bellezza del contenitore ha esaltato il contenuto, unendo tradizione, arte e innovazione.

Un omaggio alla progettualità italiana

La collezione FW25 di Tod’s, sotto la direzione creativa di Matteo Tamburini, ha voluto essere un omaggio esplicito alla progettualità italiana. Il designer ha reinterpretato alcuni degli artisti più importanti del panorama contemporaneo italiano, tra cui Alberto BurriLucio Fontana e Carla Accardi, traslando le loro tecniche artistiche in elementi tangibili da indossare.

Ad esempio, i capi in alpaca sono arricchiti da frange che ricordano le opere di Carla Accardi, uno dei più grandi esponenti dell’astrattismo italiano. Le sue opere, caratterizzate da segni geometrici e forme astratte, sono state tradotte nei tessuti di Tod’s, creando una connessione visiva tra l’arte pittorica e il design del capo. I segni circolari dei tessuti, che sembrano quasi pittura in movimento, rendono omaggio alla maestria di Accardi nel trasformare il semplice segno in una forma che comunica energia e dinamismo.

Inoltre, l’approccio materico di Burri Ã¨ stato reinterpretato con patch di crosta di pelle e cavallino, un richiamo alla tessitura grezza e alle superfici distorte che caratterizzano le sue opere. La stessa sensibilità verso la materialità Ã¨ stata applicata ai tagli, un tratto distintivo di Lucio Fontana, che si riflette nelle silhouette della collezione. I tagli, che in Fontana rappresentano una rottura della superficie, in Tod’s diventano un’interpretazione del tailoring strutturato, con aperture e fessure che donano ai capi una nuova dimensione.

I look della collezione FW25

La collezione autunno-inverno 2025 di Tod’s è un trionfo di eleganza e raffinatezza, che combina la sartorialità con l’innovazione nei materiali. Tra i capi più rappresentativi troviamo i cappotti e le giacche doppiopetto, che spaziano da modelli classici a versioni più moderne, con dettagli inaspettati. I peacoat in pelle sono uno degli highlight, così come i bomber in pashmina, un materiale esclusivo del brand, che unisce praticità e lusso.

I materiali sono al centro di questa collezione. Si passa dai cappotti over in cashmere ai trench in nappa, fino ai bomber in pashmy suede. Ogni capo è pensato per esaltare le materie prime pregiate, come la pashmina, che dona morbidezza e leggerezza ai look, senza compromettere l’eleganza. Il mix di materiali crea una perfetta fusione tra comfort e raffinatezza, elevando ogni capo a un must-have per la stagione autunnale e invernale.

Accessori e dettagli

In perfetta armonia con i capi di abbigliamento, gli accessori sono altrettanto importanti. Le scarpe Gommino Glove in pitone nappato sono l’esempio perfetto di come Tod’s riesca a combinare tradizione artigianale e innovazione. Le borse, come la Di Bag Folio e la Wave Bag, sono vere e proprie opere d’arte, realizzate con la stessa attenzione ai dettagli che contraddistingue ogni capo della collezione. Non mancano poi le novità, come la Sacca Tank, che porta un tocco di freschezza e modernità alla collezione.

La palette di colori

La palette cromatica della collezione è un equilibrio tra tonalità naturali e colori più intensi. I toni di terra, marrone e beige sono contrapposti a tocchi di bordeaux e verde, che aggiungono profondità e personalità ai look. Il bianco e il nero sono, come sempre, immancabili, offrendo una base neutra che permette agli altri colori di risaltare. La scelta di questi colori non è casuale, ma riflette una ricerca di equilibrio e armonia, tanto visiva quanto emotiva.

Nel silenzio dei capi, la forza della visione

Quello che Matteo Tamburini sta facendo con la collezione Tod’s FW25 è ben più di una semplice interpretazione delle tendenze del momento; si tratta di una ricerca profonda per trovare il suo posto all’interno di un olimpo dell’artigianalità e del saper fare italiano. In un mondo della moda in continua evoluzione, dove le operazioni di marketing spesso tendono a prendere il sopravvento sulla pura creatività, Tamburini riesce a rimanere ancorato ai valori fondanti del marchio, con una consapevolezza mai scontata. Sa esattamente quale sia il peso e l’eredità storica di Tod’s e sa anche quanto sia importante mantenere il rispetto per questa tradizione.

Il designer non si limita a creare una collezione: analizza e assimila la storia del brand per trarne ispirazione. Ogni passo che compie nel suo percorso creativo è un tentativo di interpretare e reinventare l’essenza del brand, partendo dai principi di artigianalità, sostenibilità e innovazione che da sempre lo contraddistinguono.

Questa storia, un intreccio di articolo e design, diventa una sorta di moodboard mentale dalla quale prende le mosse per poi plasmare i segni e le forme dei suoi lavori. È un processo continuo di crescita personale e professionale, che ogni volta lo porta a chiarire e perfezionare la sua dimensione artistica all’interno di Tod’s. Sebbene ogni nuova collezione ne chiarisca sempre più l’identità, la vera essenza di Tamburini potrebbe essere offuscata dalle strategie di marketing che, troppo spesso, fanno da cornice a ogni lancio.

Eppure, questo è un aspetto che Tamburini cerca di tenere a bada. Sappiamo che, talvolta, le trovate commercialipossono mettere in ombra l’effettivo lavoro creativo del designer, ma lui continua imperterrito a concentrarsi su ciò che veramente conta: il design autentico e l’arte che esso rappresenta. In questo modo, riesce a distinguersi da un mondo della moda che spesso si rifugia in scenografie spettacolari, luci accecanti e installazioni sensazionalistiche, per ricordare a tutti che un abito, nella sua purezza, può parlare da solo senza necessità di troppe spiegazioni.

Di questa sfilata vorremmo ricordarci della bravura di Tamburini e non di…

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TOD’S FW25 – i look

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