L’eleganza sostenibile conquista Firenze
Uomo 2025, dove protagonisti assoluti sono i brand di upcycling, ormai pilastri della moda sostenibile contemporanea.
L’upcycling, un tempo considerato pratica di nicchia riservata alla moda sperimentale, si afferma oggi come tendenza dominante nel panorama del menswear. A guidare questa trasformazione sono marchi che uniscono ricerca estetica, etica ambientale e abilità artigianale, riscrivendo il concetto stesso di lusso e valore. Questi brand di upcycling reinterpretano materiali già esistenti – scarti tessili, rimanenze di magazzino, capi vintage – per dar vita a nuove collezioni uniche, autentiche e cariche di significato.
Al Pitti Uomo 2025, il riuso creativo diventa quindi un linguaggio di stile consapevole, capace di coniugare la bellezza con la responsabilità. Non più semplice tendenza, ma risposta concreta a una nuova domanda culturale ed economica: quella di una moda che sappia durare, raccontare e rispettare.
L’upcycling come nuovo status symbol green
A differenza del vintage e del second-hand, che si limitano a rimettere in circolo capi già esistenti senza modificarli, l’upcycling è una forma di design creativo: è trasformazione, reinvenzione, evoluzione. Un modo per dare nuova vita a materiali inutilizzati, scarti di produzione, rimanenze di magazzino o vecchi capi, trasformandoli in pezzi unici. Una forma d’arte sartoriale che abbraccia i valori dell’economia circolare e del consumo consapevole.
E non si tratta solo di filosofia. I numeri parlano chiaro: nel 2024, il mercato dell’usato in Italia ha raggiunto un valore di 27 miliardi di euro, pari all’1,2% del PIL nazionale, con una crescita di 1 miliardo rispetto all’anno precedente. In particolare, il 54% del mercato è ora online, superando per la prima volta quello fisico. La tendenza è netta: c’è una nuova generazione – e non solo – che cerca nel capo d’abbigliamento un messaggio, un’etica, una storia.
Ed è proprio questa la filosofia che permea molti dei brand di Upcycling presenti a Pitti Uomo 2025. Realtà indipendenti, spesso artigianali, che stanno ridisegnando i confini tra moda, design e sostenibilità. Scopriamo i brand di Upcycling a Firenze.
CLAE: le sneaker che reinventano la materia
Da Los Angeles arriva CLAE, pioniere nel segmento delle sneaker lifestyle sostenibili. Il brand californiano, fondato da Sung Choi nel 2001, ha costruito la sua identità su una visione minimalista e senza tempo. CLAE è stato il primo a realizzare sneaker con DESSERTO®, un materiale innovativo derivato dal cactus, coltivato in Messico in modo organico. Ma non si ferma qui: oggi propone anche modelli in GrapeSkin™, un materiale italiano ottenuto dagli scarti della vinificazione, completamente privo di componenti animali.
Le sue calzature uniscono design contemporaneo, comfort e sostenibilità, portando l’upcycling a un nuovo livello di innovazione materica.
Domozero: la vela come simbolo di rinascita
Domozero è un marchio italiano che trasforma vele nautiche dismesse in borse uniche, lavorate interamente a mano. Ogni borsa è irripetibile, frutto di un processo creativo che celebra la storia del materiale e la forza della sua rigenerazione. Le geometrie delle vele, scolpite dal tempo, si trasformano in design essenziali e sofisticati.
Il brand promuove uno stile no gender, adatto a chi cerca l’eleganza autentica, la funzionalità e l’etica. Non segue le stagioni della moda, ma crea oggetti dal forte valore simbolico e culturale.
(RE)BORN by Emile Garçon: il guardaroba che (ri)nasce
Debutta a Firenze la collezione (RE)BORN di Emile Garçon, stilista francese che ha fatto del riuso sartoriale il suo tratto distintivo. Ogni capo nasce da capi second-hand selezionati, sciarpe vintage e materiali di fine stock, completamente rielaborati a mano in una piccola manifattura femminile.
L’intera collezione è un omaggio alla poetica del tempo: ogni pezzo è (ri)assemblato, (ri)lavorato, (ri)ricamato, raccontando una nuova storia. È moda che si interroga sul passato per creare un presente più etico, consapevole e affascinante.
Fornari: il passato militare diventa accessorio fashion
Tradizione artigiana dal 1965, Fornari oggi si distingue nel panorama dell’upcycling per le sue borse e accessori ricavati da materiali militari vintage e abiti in seta riutilizzati. L’ultima collezione AI25-26 propone patchwork sofisticati, mixando tessuti pregiati con inserti stampati a mano tratti dall’archivio storico del brand.
Ogni creazione è un pezzo unico, simbolo di una cultura della moda che riscopre l’artigianato e lo proietta nel futuro.
Genesis Footwear: il comfort ecologico
Le sneaker Genesis rappresentano un perfetto bilanciamento tra stile contemporaneo e produzione etica. Realizzate con materiali come PET riciclato e canna da zucchero, le calzature Genesis sono pensate per una generazione che non vuole rinunciare al design pur scegliendo consapevolmente.
La sostenibilità per Genesis è un principio fondante, non un semplice slogan. Le sneaker non sono solo scarpe, ma un manifesto contro il fast fashion.
GOT BAG: lo zaino che ripulisce gli oceani
GOT BAG, nato in Germania, presenta a Pitti Uomo il primo zaino al mondo realizzato con plastica oceanica recuperata. L’azienda ha avviato un programma di raccolta in Indonesia, contribuendo attivamente alla bonifica delle acque marine.
Il loro design minimalista e funzionale rappresenta una nuova estetica green, dove la moda diventa strumento di attivismo ambientale.
brand di Upcycling: Got Bag
JAGVI. Rive Gauche: moda rigenerativa made in Francia
Il brand parigino JAGVI propone una collezione di abbigliamento maschile artigianale e rigenerativo. Capi ispirati a mestieri del passato – pittori, scrittori, musicisti – reinterpretati con tessuti sostenibili, lavorazioni manuali e dettagli come il punto sella.
Le collaborazioni con laboratori in Francia, Italia, Giappone e Portogallo danno vita a una moda di ricerca, che unisce storytelling, tradizione e innovazione.
Loungers: lo spirito britannico calzato a mano in Italia
Nato dall’incontro tra design britannico e saper fare artigiano italiano, Loungers è un brand che fonde eleganza, etica e benessere. Ogni paio di scarpe è realizzato con materiali sostenibili e con un’attenzione rigorosa al processo produttivo: dalle ore di lavoro eque fino al reimpiego del prodotto a fine vita attraverso il Loungers-Kintsugi Project.
Con ogni acquisto, il brand pianta un albero e protegge cinque esistenti: una scelta concreta e misurabile verso un sistema moda più sano e responsabile.
Gassa d’Amante: nostalgia e sostenibilità in costume
Gassa d’Amante nasce dall’immaginario del boom economico italiano e lo reinterpreta in chiave moderna e sostenibile. I suoi costumi da bagno maschili sono realizzati con tessuti riciclati e rappresentano un’eleganza disinvolta, perfetta per chi ama l’estetica retrò e la visione green.
Ecoshopper: packaging etico e d’impatto
Dal 2008, Ecoshopper accompagna i marchi nei settori moda e beauty con soluzioni su misura di packaging e accessori sostenibili. Le certificazioni GRS, FSC ed EcoVadis testimoniano l’impegno concreto verso un sistema produttivo più attento.
Perché la moda non è solo abito, ma anche tutto ciò che lo circonda.
La nuova eleganza è consapevole
L’edizione di Pitti Uomo giugno 2025 conferma che l’upcycling non è più una nicchia, ma un motore creativo e culturale per il futuro della moda. Un approccio che abbraccia la tradizione artigianale e la visione sostenibile, senza rinunciare a bellezza, comfort e innovazione.
Chi cerca il nuovo lusso oggi sceglie l’unicità, la tracciabilità e l’impatto positivo. E i brand che popolano questa edizione di Pitti Uomo lo dimostrano con forza, forma e sostanza.