Il viaggio verso una nuova alba: Maglianic
Magliano torna con la sua collezione SS26, presentata in modo innovativo e coinvolgente attraverso un cortometraggio che unisce moda, cinema e musica. Diretto dal regista Thomas Hardiman e accompagnato dalle note evocative di Federico Chiari, il film Maglianic diventa il veicolo perfetto per raccontare non solo una collezione, ma un vero e proprio universo estetico e narrativo.
Maglianic: quando la moda diventa cinema
Il titolo stesso, Maglianic, è un chiaro omaggio al cult cinematografico Titanic, un film amatissimo dal designer, ma che qui si reinventa in chiave ironica e contemporanea. La grandiosa nave si trasforma in un traghetto, simbolo di un viaggio collettivo verso un futuro incerto, ma pieno di speranza e possibilità. Questa scelta narrativa dà il tono a tutta la collezione: una metafora del momento storico attuale, in cui il mondo si trova in una fase di transizione e di ricerca di nuove direzioni.
Il set scelto per la proiezione e la presentazione è il Cinema Centrale di Milano, un luogo emblematico, oggi quasi fuori moda e poco frequentato, ma che Magliano sceglie come simbolo di resistenza culturale. Nel tempo della velocità digitale e dello scroll infinito sui social media, il cinema diventa uno spazio che richiede tempo e attenzione, un invito a fermarsi e immergersi in una narrazione profonda e riflessiva. Questa scelta parla del carattere controcorrente del designer, che rifiuta l’omologazione e punta a creare esperienze autentiche e coinvolgenti.
Workwear e retrofuturismo: la nuova estetica funzionale di Magliano
La collezione SS26 di Magliano si sviluppa attorno al tema del workwear, reinterpretato in chiave contemporanea e futurista. Il concept di retrofuturismo utilitario diventa il cuore del progetto stilistico: una fusione tra la tradizione dell’abbigliamento da lavoro, con le sue divise e uniformi cariche di storia, e l’innovazione di un futuro che richiede funzionalità, comfort e sostenibilità.
Nel cortometraggio, i protagonisti non sono persone comuni, ma i look stessi: zaini da trekking robusti, capispalla tecnici, gilet stratificati, camicie essenziali, scarpe antinfortunistiche e modelli da calcetto progettati in collaborazione con Veja, brand noto per la sua attenzione all’etica e all’ambiente. Ogni pezzo è pensato come una “tenda per corpi senza riposo”, una protezione per chi vive in un mondo instabile e sempre in movimento.
Le stampe iconiche e i lunghi cappotti che avvolgono le silhouette sono un chiaro riferimento al lavoro, ma anche alla dignità e alla classe di chi lo compie. Qui, la moda non è solo estetica, ma diventa un messaggio etico forte: un tributo ai lavoratori e a chi si impegna ogni giorno, un modo per raccontare la realtà con rispetto e sensibilità.
Inclusività, pluralità e orizzontalità: la filosofia dietro la collezione
Magliano SS26 non è solo una collezione, ma una vera e propria filosofia di vita. Il designer apre una nuova finestra sul mondo contemporaneo, offrendo un panorama di prospettive che convivono senza cercare una sintesi forzata. Come il mare che è orizzontale, non verticale, le diverse realtà e visioni si intrecciano, ognuna mantenendo la propria unicità.
Questa pluralità riflette un mondo inclusivo, dove le differenze diventano punti di forza. Magliano continua così a esplorare nuove modalità espressive, ampliando la sua community e creando un dialogo aperto con temi sociali, etici e culturali. La moda diventa quindi uno strumento di connessione e di cambiamento, capace di raccontare storie complesse e sfaccettate.

