Lo scheletro nell’armadio delle origini
Givenchy ha presentato la sua attesissima collezione FW25 durante la Paris Fashion Week di marzo 2025. Questo evento non ha rappresentato solo un semplice appuntamento con la moda, ma ha segnato un momento cruciale per la maison: il debutto della nuova Direttrice Creativa, Sarah Burton.
Dopo l’addio di Matthew Williams nel gennaio 2024, il colosso LVMH ha affidato a Burton la direzione sia della linea uomo che di quella donna, con l’obiettivo di riportare Givenchy a una nuova era di raffinatezza e innovazione.
Chi è Sarah Burton?
Sarah Burton è una designer con un background solido e una carriera brillante. Nata a Macclesfield, ha iniziato il suo percorso formativo a Manchester, per poi trasferirsi a Londra e studiare moda presso la prestigiosa Central Saint Martins College of Art and Design, dove si è laureata nel 1997.
Il suo ingresso nel mondo dell’alta moda avvenne nel 1996, quando entrò a far parte della maison Alexander McQueen. Il suo talento e la sua dedizione la portarono rapidamente a ricoprire il ruolo di Head of Design nel 2000, lavorando a stretto contatto con il leggendario Lee Alexander McQueen. Nel 2010, dopo la scomparsa del designer, fu nominata Direttrice Creativa della maison, un ruolo che ha ricoperto per 13 anni, lasciando un segno indelebile con collezioni straordinarie.
Uno dei momenti più iconici della sua carriera è stato senza dubbio la creazione dell’abito da sposa della Principessa del Galles per il matrimonio con il Principe del Galles nel 2011. Questo evento le ha dato una visibilità internazionale, consolidando il suo status di designer di fama mondiale. Nel 2012, le è stato conferito l’Ordine dell’Impero Britannico (OBE) per il suo eccezionale contributo all’industria della moda britannica.
Nel dicembre 2023, dopo aver lasciato Alexander McQueen, ha ricevuto il Premio di Riconoscimento Speciale ai The Fashion Awards, un tributo al suo talento creativo e alla sua influenza nel settore.
L’ispirazione della collezione
Per la sua prima collezione alla guida di Givenchy, Sarah Burton ha voluto rendere omaggio alle radici della maison. La stilista ha dichiarato: “Per andare avanti bisogna tornare all’inizio.” Con questo concetto in mente, ha deciso di riscoprire l’eredità lasciata da Hubert de Givenchy, riportando alla luce alcuni aspetti fondamentali della sua visione sartoriale.
Nei giorni precedenti alla sfilata, Burton ha condiviso sui social immagini di pacchetti di carta mattone contenenti i primi modelli di alta moda realizzati da Hubert de Givenchy nel 1952. Questi pacchetti erano stati murati in un armadio segreto all’interno della sua prima Maison de Couture, un dettaglio che ha ispirato profondamente la designer.
Burton ha quindi avviato un processo di ricerca per riscoprire la vera essenza dell’atelier Givenchy, convinta che proprio lì si nascondano l’anima e il cuore della maison. Ha deciso di concentrarsi su elementi fondamentali come il taglio dei cartamodelli, l’artigianato e la costruzione delle silhouette, ripercorrendo la storia e reinterpretandola in chiave contemporanea.
La sua visione si basa su un’affascinante fusione tra le tecniche sartoriali maschili, caratterizzate da una maggiore struttura e precisione, e l’estetica femminile, più fluida e raffinata. Questo approccio ha dato vita a capi che conservano tutta l’eleganza e la femminilità distintiva della maison, ma con un’inconfondibile solidità e rigore.
La location della sfilata
L’ispirazione della collezione si è riflessa anche nell’ambientazione dell’evento. La famosa busta ritrovata nella maison Givenchy ha ispirato l’intera installazione scenografica: gli ospiti hanno preso posto su cataste di buste di cartone legate tra loro, evocando il mondo dell’atelier e il concetto di archivio nascosto.
La sfilata si è svolta nella storica sede di Givenchy, situata nel magnifico Palazzo Caraman al 3, Avenue George V a Parigi. Questo edificio, nel cuore dell’ottavo arrondissement, rappresenta un luogo iconico per la maison, avendo ospitato il debutto di designer come Riccardo Tisci (2005-2017), Alexander McQueen (1997-2001) e John Galliano (1995-1996).
L’evento è stato volutamente intimo ed esclusivo, con soli 300 ospiti selezionati, creando un’atmosfera raccolta e suggestiva che ha permesso di apprezzare ogni dettaglio della collezione da vicino.
I look della collezione FW25
Il cuore della collezione è il tailoring, con un’attenzione particolare alle forme e alla costruzione sartoriale.
Le silhouette seguono una linea a clessidra, mentre le gonne presentano fondi sagomati, evocando l’eleganza degli anni Cinquanta. Elementi distintivi come fiocchi decorativi emergono nel minimalismo delle linee geometriche, creando un equilibrio perfetto tra raffinatezza e modernità.
Burton ha reinterpretato alcuni dei cartamodelli del 1952, immaginando una donna dal fascino elegante e formale. I cappotti si distinguono per i loro orli tie-dye, mentre gli abiti guêpière presentano inserti finestrati, con bustier sapientemente realizzati in lana.
Gli scolli all’americana e le schiene nude riflettono il tocco personale della designer, mentre un abito con maniche a palloncino aggiunge un’inaspettata nota di volume. Le cinture, annodate solo nella parte frontale, ridefiniscono la silhouette, introducendo una nuova visione del corpo femminile.
Gli accessori, anch’essi protagonisti, includono baguette rigide, mini clutch con dettagli dorati e gioielli oversize, dalle forme geometriche e luminose.
Una collezione rassicurante
La collezione FW25 di Givenchy segna un ritorno alle origini, senza stravolgimenti. Il mercato attuale richiede cautela e la maison, con la sua lunga tradizione, non può permettersi azzardi. La standing ovation finale ha celebrato sia la collezione che la figura di Sarah Burton, oggi riconosciuta come uno dei pilastri della moda contemporanea.
Tuttavia, la collezione, pur impeccabile, manca ancora di quell’anima distintiva che trasforma un capo in un vero oggetto del desiderio. Ma è solo l’inizio: il tempo per sorprendere e innovare non manca.
