Le banshee contemporanee e la dura eredità
Durante la Paris Fashion Week, l’attesa sfilata della collezione Alexander McQueen SS25 ha attirato l’attenzione di tutta l’industria della moda. Il nuovo direttore creativo, Seán McGirr, si è presentato alla sua seconda prova per il marchio, dopo aver preso il posto di Sarah Burton. La Burton, che ha lasciato la guida del brand per assumere un ruolo in Givenchy, ha lasciato un’eredità pesante. La pressione su McGirr è stata quindi inevitabile, considerando l’importanza del marchio e l’attesa per una sua nuova visione creativa.
In questa fase, appare chiaro che McGirr fosse stato incaricato di creare una collezione commercialmente valida, una che potesse risuonare nel mercato attuale. Hype e visibilità sono diventati fattori fondamentali nel mondo della moda. La scelta di concludere lo show con un abito che ha immediatamente fatto discutere non è stata casuale.
Nell’era digitale, ogni commento, ogni “like” e ogni condivisione sono occasioni preziose da sfruttare. Ma la moda oggi si riduce solo a questo? Il desiderio di vanity metrics rischia di oscurare la creatività? Il marchio McQueen ha scritto pagine indimenticabili nella storia della moda. Ora, questo nuovo capitolo sembra navigare a vista, senza una direzione ben precisa.
La collezione SS25 di Alexander McQueen
La collezione SS25 di Seán McGirr guarda al passato, rielaborando le silhouette che fecero la storia del marchio con la collezione FW94 di Alexander McQueen. Lo show si è tenuto in una cornice suggestiva: l’École des Beaux-Arts di Parigi. La passerella, illuminata da una luce metallica e avvolta in un fitto strato di fumo, ha accolto le modelle con un’imponente scenografia in bianco e nero. Il fumo, così denso da nascondere le scarpe e la passerella stessa, ha creato un’atmosfera misteriosa e surreale, perfettamente in linea con il tema delle banshee, figure legate alle leggende irlandesi.
Il primo look presentato è stato una giacca doppiopetto trasformata in abito. La modella indossava sotto una camicia con un vistoso collo floreale, un dettaglio che ha catturato immediatamente l’attenzione. Anche il beauty look era completamente nuovo: il trucco nero circondava gli occhi delle modelle, estendendosi fino alle orecchie, creando un effetto drammatico e teatrale. Le modelle apparivano come creature mitologiche, evocando la forza oscura e misteriosa delle banshee.
Le nuove scarpe con lacci, caratterizzate da tacco alto e plateau, sono state un altro elemento distintivo della collezione. Questi dettagli audaci hanno contribuito a ridefinire l’estetica del marchio sotto la guida di McGirr. La donna immaginata da McGirr è una figura potente, eterea, che trae ispirazione dalle leggende celtiche, ma che si muove con disinvoltura nel mondo contemporaneo.
La palette cromatica è stata dominata da bianco e nero, con l’aggiunta di tocchi di colore come verde, rosa, giallo, marrone, grigio e oro. La tecnica del color blocking è stata utilizzata per creare forti contrasti visivi, mentre il bianco e nero sono stati spesso abbinati insieme per sottolineare il gioco di opposti.
I materiali utilizzati includevano chiffon, piume e pizzi, con un effetto particolarmente evidente sugli abiti da sera. Questi gown sembravano sospesi tra sogno e realtà, con tessuti sfilacciati che creavano l’illusione di ragnatele. Alcuni look presentavano frange di cristalli, che coprivano i volti delle modelle o avvolgevano interamente i loro corpi, amplificando l’effetto di mistero e magia.
Anche gli accessori hanno giocato un ruolo centrale in questa collezione. Dalle scarpe alle borse, ogni dettaglio è stato curato per stimolare il desiderio del pubblico. McGirr ha saputo integrare nella sua visione moderna un richiamo all’artigianalità che è sempre stata una parte fondamentale dell’identità di McQueen.
Il compito difficile di Seán McGirr
La sfida che attende Seán McGirr non è semplice. Prendere le redini di un marchio con un’eredità così importante è un compito complesso. I critici sono pronti a esaminare ogni mossa. I marchi storici, come Alexander McQueen, sono profondamente legati a visioni che hanno toccato il cuore e l’immaginazione delle persone. In questo contesto, le nuove regole del lusso contemporaneo, che richiedono di bilanciare l’artigianalità con la commerciabilità, rendono la creatività ancora più difficile da esprimere.
La collezione SS25 segna una fase di transizione per il marchio. Da un lato, ritorna all’artigianalità e alle tecniche sartoriali che hanno reso grande McQueen. Dall’altro, punta chiaramente a un prodotto più commerciale, capace di attrarre un mercato globale e digitale. Questo equilibrio instabile tra tradizione e innovazione rende questa collezione un primo passo incerto, ma necessario, per Seán McGirr.
In conclusione, McGirr sembra essere ancora alla ricerca della propria voce creativa all’interno del marchio. Il fumo che avvolgeva la passerella durante lo show rifletteva, forse, anche l’incertezza della visione attuale. Ma, come spesso accade nella moda, è proprio nelle fasi di transizione che possono nascere le idee più innovative.

