Alvisi Kirimoto la interpreta come piattaforma dinamica e spazio vivo
Nel cuore del Parco archeologico del Colosseo, la Basilica di Massenzio, uno dei capolavori architettonici dell’antica Roma, si apre a una nuova vita grazie all’intervento dello studio internazionale Alvisi Kirimoto.
Il progetto, commissionato dal Parco archeologico del Colosseo, non si limita a restituire il monumento ai visitatori in sicurezza: si propone di trasformarlo in uno spazio culturale polifunzionale, capace di ospitare eventi, performance e percorsi espositivi immersivi.
L’architettura storica, con la sua imponenza e la sua memoria millenaria, diventa così un contesto vivo, capace di dialogare con il presente senza perdere la propria identità.
Il palco polifunzionale: cuore del nuovo allestimento
Il fulcro dell’intervento è un palco modulare collocato nell’aula centrale della Basilica, concepito come strumento di relazione tra il monumento, i visitatori e gli eventi culturali. La struttura ristabilisce la continuità visiva tra le tre navate, precedentemente interrotta dalle vecchie strutture in acciaio, e diventa contemporaneamente un elemento architettonico e scenico.
Non si tratta di un semplice palco: è una piattaforma dinamica che ospiterà spettacoli teatrali, rassegne cinematografiche, conferenze e momenti performativi, offrendo prospettive inedite sui dettagli monumentali del monumento.
Il progetto ha posto grande attenzione alla leggibilità contemporanea, con un design discreto ma percepibile. La struttura è costruita su un sistema modulare che combina un’intelaiatura in acciaio con un piano in grigliato Keller, rivestito in multistrato di betulla scandito da listelli che si infittiscono verso il centro, guidando naturalmente lo sguardo verso la monumentalità della Basilica. Gradonate frontali, sedute laterali e rampe di collegamento tra le navate garantiscono accessibilità e fruibilità completa, mentre luci integrate e parapetti verniciati in acciaio assicurano sicurezza senza alterare la percezione storica dello spazio.


Integrazione tra interno ed esterno
L’intervento di Alvisi Kirimoto non si concentra esclusivamente sull’aula monumentale della Basilica, ma si estende anche all’area esterna, concepita come naturale prosecuzione dell’esperienza architettonica. Il piazzale antistante è stato completamente riqualificato, con una nuova pavimentazione in terra battuta naturale addizionata a calce, materiale che riprende la cromia e la matericità dei suoli antichi, integrandosi senza contrasto con il contesto archeologico.
In questo spazio aperto trovano posto due totem informativi, progettati come strumenti di mediazione culturale tra il monumento e il pubblico. Dotati di sistemi audio-video, raccontano la storia costruttiva della Basilica e ne illustrano le trasformazioni nel tempo, offrendo ai visitatori chiavi di lettura immediate ma rigorose. Non semplici supporti didattici, ma presenze discrete che completano il percorso narrativo, permettendo di comprendere il sito nella sua complessità storica e architettonica.
La relazione tra interno ed esterno diventa così il tema sottile del progetto: la soglia che separa la Basilica dal suo piazzale non è più un confine, ma un punto di continuità. L’architettura contemporanea si fa strumento di connessione tra memoria e paesaggio, restituendo al monumento il suo ruolo originario di luogo pubblico, aperto e vitale.
Il tempo come materia del progetto: spazio attivo
Ogni elemento progettuale è pensato per valorizzare la Basilica e favorire un’interazione profonda con i visitatori. La scelta di materiali, geometrie e percorsi riflette la volontà di rispettare la storia senza limitarne l’uso contemporaneo.
Il palco, le sedute, le pavimentazioni e i totem dialogano con l’architettura originale, permettendo una fruizione immersiva e inclusiva. La Basilica di Massenzio non è più soltanto un monumento da osservare: diventa uno spazio attivo, dove la cultura si manifesta attraverso la relazione tra architettura, eventi e pubblico.
L’intervento rappresenta un esempio di come l’architettura contemporanea possa interpretare e valorizzare il patrimonio storico, ampliando le possibilità di utilizzo e restituendo alla città un luogo vivo e accessibile.
La Basilica di Massenzio si riconnette così al flusso dei Fori Imperiali, trasformandosi in una piattaforma culturale che intreccia memoria, innovazione e socialità.

