Boulder Park

A Jinan in Cina il primo parco con il calcestruzzo stampato in 3D

Nel cuore dello Yunwan Garden, a Jinan, capitale della provincia cinese dello Shandong, si estende il Boulder Park: un parco di 13.000 metri quadrati che inaugura una nuova stagione per l’architettura del paesaggio. Non è solo un playground, né semplicemente un giardino urbano. È una sperimentazione su larga scala della stampa 3D applicata agli spazi pubblici, un terreno di incontro tra tecnologia, natura e comunità.

Il progetto, firmato da XISUI Design, si presenta come un paesaggio organico in cui massi monolitici di calcestruzzo stampato in 3D emergono come vere sculture urbane. Non elementi decorativi, ma strutture abitate, attraversate, scalate. I boulders danno forma a scivoli, grotte, sedute, tunnel e piattaforme: un mondo artificiale che simula la geologia, trasformato in terreno di gioco ed esplorazione.

Una topografia artificiale per la città contemporanea

Il nome stesso del parco – Boulder Park – dichiara la sua identità. I grandi “massi” diventano architetture-giocattolo in cui i bambini arrampicano, corrono, scoprono passaggi segreti. Ma al tempo stesso offrono agli adulti luoghi di sosta, panoramiche improvvise, gradini che diventano anfiteatri spontanei. È un paesaggio pensato per l’interazione intergenerazionale: non solo parco giochi, ma piazza pubblica contemporanea.

Lo spazio è organizzato in aree tematiche che articolano funzioni diverse:

  • All-Age Boulder Playground e Forest Garden: fulcro del progetto, accolgono strutture ludiche per tutte le età. Scivoli, altalene, trampolini e corde da arrampicata si intrecciano con le forme scultoree dei massi. Qui l’elemento ludico non è sovrapposto al paesaggio, ma ne diventa parte integrante. I bambini sviluppano forza, equilibrio e percezione spaziale, mentre esplorano ambienti che ricordano canyon e grotte.
  • Water Garden: a ovest del playground, l’acqua diventa materia di gioco e scoperta. Ruscelli poco profondi e fontane interattive accompagnano i visitatori in un percorso fluido. Bambini e famiglie sperimentano pompe manuali, piattaforme girevoli, sorgenti e cascatelle, in un contesto che mescola apprendimento e divertimento. Qui l’elemento naturale diventa tecnologia educativa: capire la pressione, osservare il flusso, sentire la forza dell’acqua.
  • Forest e Flower Garden: spazi di respiro e contemplazione, con aree verdi che completano la sequenza. Il parco non è solo attività, ma anche pausa, un paesaggio in cui i percorsi sinuosi si alternano a luoghi intimi per la sosta.

La stampa 3D come nuovo linguaggio del paesaggio

L’aspetto più radicale del progetto è l’uso estensivo della stampa 3D del calcestruzzo, un processo che combina progettazione parametrica, robotica e scienza dei materiali.

Un braccio robotico controllato da computer estrude calcestruzzo semisolido in strati successivi, costruendo strutture monolitiche complesse. È un linguaggio costruttivo che sostituisce la cassaforma tradizionale con un modello digitale, aprendo possibilità formali inedite. Le superfici stratificate ricordano morfologie naturali, canyon e grotte carsiche. Non si tratta di mera imitazione, ma di una reinterpretazione artificiale della geologia, resa possibile dalla precisione tecnologica.

Il calcestruzzo utilizzato raggiunge una resistenza media di 50 MPa, superiore allo standard tradizionale C40, garantendo stabilità e durabilità anche in condizioni esterne. Questa robustezza, unita alla capacità di modellare forme organiche, rende la stampa 3D una soluzione ideale per le strutture paesaggistiche: leggere, sicure, resistenti agli agenti atmosferici e al tempo stesso economicamente sostenibili.

Sicurezza e design esperienziale

In un parco destinato a bambini e famiglie, la sicurezza è parte integrante del progetto. Le superfici stampate in 3D sono progettate con angoli arrotondati, curve morbide e assenza di spigoli. Ogni masso accoglie scale naturali, scivoli scolpiti, corrimano nascosti nelle pieghe della materia.

La forma diventa funzione: i gradoni non sono aggiunti, ma nascono direttamente dalla geometria del masso stampato. I tunnel ricordano grotte primordiali, ma sono progettati per essere sicuri, luminosi, proporzionati al gioco dei più piccoli.

Il risultato è un ambiente ludico che non rinuncia alla qualità estetica: arte, tecnologia e pedagogia si intrecciano in un unico paesaggio.

Una visione per il futuro degli spazi pubblici

Boulder Park si inserisce in un discorso più ampio che riguarda la città contemporanea. Gli spazi pubblici, oggi, non sono più soltanto infrastrutture di servizio, ma luoghi di identità, interazione e sperimentazione. La stampa 3D del calcestruzzo, finora applicata soprattutto all’edilizia e alle infrastrutture, trova qui un campo di applicazione nuovo: il paesaggio ludico e comunitario.

Per XISUI Design non è la prima esperienza in questo ambito: già in precedenza, con il progetto Red Dunes Playground a Guangzhou, lo studio aveva esplorato la possibilità di trasformare il calcestruzzo in forme organiche da attraversare e abitare. Con Boulder Park, però, la ricerca si fa più diretta, radicale e visivamente potente.

Il parco diventa così un manifesto urbano: dimostra come la produzione additiva possa non solo ridurre costi e tempi di realizzazione, ma soprattutto creare ambienti inediti, esperienze sensoriali che intrecciano natura artificiale e tecnologia.

Architettura come esperienza

Camminare nel Boulder Park significa attraversare un paesaggio che è al tempo stesso familiare e alieno: rocce che sembrano naturali, ma in realtà sono stampate da un robot; canyon artificiali che diventano giochi; grotte che uniscono protezione e avventura.

L’esperienza del visitatore oscilla tra il riconoscimento della natura e la scoperta dell’artificio. È qui che il progetto trova la sua forza: trasformare un’innovazione tecnologica in esperienza urbana, trasformare la materia in narrazione.

Boulder Park non è soltanto un parco giochi. È un esperimento urbano, un nuovo linguaggio per l’architettura del paesaggio e una dimostrazione di come la città del futuro possa nascere dall’incontro tra digitale, comunità e natura.

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