L’arte del pattern tra rosa, verdi e blu estivi e l’omaggio alla camicia Jokapoika
Durante la Copenhagen Fashion Week di agosto 2025, Marimekko ha presentato la collezione SS26 con un runway show immersivo che ha saputo fondere performance artistica, ricerca tessile e innovazione cromatica. Ambientato in un ex sito industriale nel porto di Copenaghen, lo show ha messo in scena un’esperienza multisensoriale in cui la moda ha dialogato con la stampa d’arte, la sound art e l’identità visiva del brand.
Un’espressione performativa del pattern
Marimekko ha voluto raccontare l’arte del pattern da una prospettiva sfaccettata e immersiva. Le silhouette fluide, i volumi giocosi e gli accostamenti cromatici studiati si sono mossi su una passerella dominata da contrasti visivi e acustici: linee sovrapposte che formano motivi cangianti, accompagnate da una colonna sonora industriale registrata direttamente nello stabilimento di stampa tessile di Helsinki, remixata dall’artista e musicista finlandese YSI.
Questo dialogo tra pattern e performance ha creato un’atmosfera vibrante, dove la tensione tra artificialità e natura ha trovato un equilibrio raffinato. I motivi floreali iconici del brand si alternavano a righe dinamiche, esaltati da una palette cromatica che abbraccia i rosa peonia, i verdi spirulina, i blu idrangea e accenti vivaci di pistacchio, pesca e limone.
Styling e costruzione della collezione SS26
Il lavoro della direttrice creativa Rebekka Bay si è espresso in una costruzione rigorosa ma poetica del guardaroba estivo. La collezione SS26 è un equilibrio tra femminilità e pragmatismo, tra mini e maxi, tra leggerezza stratificata e spirito utilitario. Il linguaggio delle stampe si evolve attraverso reinterpretazioni intelligenti: ad esempio, un pattern floreale diventa un campo di limoni grazie a una semplice inversione cromatica.
Una delle operazioni più riuscite è la destrutturazione della storica silhouette del Marimini dress degli anni Sessanta, qui proposto come completo coordinato, enfatizzando leggerezza e modernità. Ogni look è stato completato da un contrasto visivo forte grazie alle sneaker adidas Tokyo, che aggiungono un’energia contemporanea e metropolitana.
L’omaggio alla Jokapoika: 70 anni di identità visiva
Fulcro simbolico della collezione è stato l’omaggio alla camicia Jokapoika, disegnata da Vuokko Eskolin-Nurmesniemi e prodotta ininterrottamente dal 1956. Questo capo, celebre per la sua vestibilità genderless, i bottoni argento e la stampa Piccolo a righe dipinte a mano, incarna l’essenza della filosofia Marimekko: arte, funzionalità e accessibilità.
Per celebrare i suoi 70 anni, Marimekko ha proposto nuove versioni della Jokapoika: dalla crop shirt alla stampa ingrandita, passando per versioni multicolor, abiti utilitari e accessori giocosi. La reinterpretazione della camicia storica diventa così una dichiarazione d’intenti: guardare avanti senza tradire l’identità.
Heritage e innovazione: chi è Marimekko
Fondata nel 1951 a Helsinki da Armi Ratia, Marimekko è uno dei marchi finlandesi più riconoscibili a livello internazionale. Nato come laboratorio creativo per artisti, designer e illustratori, ha costruito nel tempo un’estetica unica basata sull’uso coraggioso del colore, dei pattern grafici e della stampa tessile come linguaggio.
Negli anni ’60, Marimekko diventa un fenomeno globale, anche grazie a icone come Jackie Kennedy che indossano le sue creazioni. Il brand si è sempre distinto per un’identità democratica e visionaria: moda non come lusso esclusivo, ma come forma d’espressione quotidiana, creativa e senza genere.
Oggi, sotto la guida di Rebekka Bay, Marimekko continua a innovare preservando la sua anima artigianale e la responsabilità ambientale. La SS26 ne è la dimostrazione: una collezione visivamente potente, progettata per durare e raccontare storie.
Una visione coerente nella Fashion Week
Marimekko si inserisce perfettamente nel discorso più ampio tracciato da Copenhagen Fashion Week, sempre più orientata a sostenibilità, ricerca e linguaggi identitari. Lo show SS26 non ha solo proposto tendenze – come il layering estivo, il ritorno della camicia strutturata, o il color blocking floreale – ma ha raccontato un modo di pensare la moda come sistema, memoria e sperimentazione.
In una settimana dominata da brand concettuali e streetwear evoluto, Marimekko si distingue per il suo rigore grafico e l’approccio narrativo al pattern. Un’estetica che si radica nel passato, ma guarda al futuro con strumenti culturali e linguistici solidi.
Marimekko a Copenhagen lancia un forte messaggio di pace e giustizia
Durante la Copenhagen Fashion Week, Marimekko SS26 ha scelto di trasformare la passerella in un potente strumento di denuncia e consapevolezza sociale. Una modella ha sfilato esponendo la bandiera palestinese con la scritta “Action Not Against Genocide”, portando un messaggio chiaro e urgente in un contesto – quello della moda – spesso distante dalle questioni reali.
Questo gesto rappresenta un raro momento di coraggio e concretezza, ricordandoci che la moda non può più limitarsi al lusso fine a sé stesso, ma deve tornare a parlare al suo pubblico e al mondo, affrontando temi come guerra, pace, inclusione, uguaglianza e diritti umani.
In tempi così complessi, la passerella diventa uno spazio imprescindibile per combattere stereotipi, ingiustizie e per sostenere valori universali.
Il pattern come narrazione
Marimekko SS26 non è una semplice collezione stagionale, ma un esercizio di storytelling visivo in cui la stampa diventa trama emotiva. Il brand finlandese dimostra ancora una volta che innovazione non significa negare le origini, ma saperle trasformare. In un mercato affollato, Marimekko resta riconoscibile, coerente e, soprattutto, rilevante.
Tra reinterpretazioni iconiche e nuovi volumi, tra palette poetiche e silhouette intelligenti, lo show SS26 è la sintesi di un’identità che non ha bisogno di urlare per farsi notare. Una celebrazione dell’arte della stampa, dove ogni linea racconta una storia, ogni colore evoca un ricordo, ogni abito è un gesto.

