Il moto infinito delle cose
Nicolas Di Felice ha svelato la collezione primavera-estate 2025 di Courrèges durante la Paris Fashion Week, portando in passerella un’esperienza che fonde arte, moda e una profonda riflessione sul movimento perpetuo e l’infinito. La sfilata si è svolta in un ambiente scenografico che non ha lasciato nulla al caso, trasformando lo spazio in un luogo di contemplazione e riflessione. Come sempre, Di Felice ha saputo onorare l’eredità del fondatore André Courrèges, reinterpretandola con un’estetica contemporanea e minimalista, ma carica di significato.
L’ambientazione era pura e ipnotica. La sala era completamente rivestita di bianco, un bianco candido che avvolgeva ogni cosa, dalle colonne al pavimento, creando una sensazione di vuoto e azzeramento, un vero “reset” dalle distrazioni esterne. Al centro, un grande cerchio nero incastonato nel pavimento racchiudeva migliaia di piccole sfere di metallo.
Il loro movimento continuo e oscillante, generato dall’inclinazione del piano sottostante, imitava il moto delle onde del mare. Ma, a differenza delle onde naturali, il suono prodotto dal movimento delle sfere era freddo, metallico, eppure magnetico. Un contrasto tra il fluire naturale e la precisione artificiale, che rappresenta il tema centrale della collezione.
Di Felice, attraverso questa installazione, ha voluto evocare il concetto di infinito, richiamando anche l’iconico pendolo di Foucault esposto al Pantheon di Parigi, simbolo del moto perpetuo. Come il pendolo, le sfere rappresentano un’oscillazione senza fine, una riflessione sull’inesauribile ciclicità del tempo e dello spazio. L’illusione del movimento continuo, l’attrito che genera suoni, suggerisce una connessione tra il passato e il futuro, tra l’immobilità e il cambiamento. Questi elementi, uniti all’impatto visivo della scena, hanno contribuito a creare un’atmosfera immersiva, dove ogni dettaglio era pensato per coinvolgere i sensi.
Nicolas Di Felice ha abbracciato l’eredità del fondatore di Courrèges, André, che nel 1963, insieme alla moglie Coqueline Barrière, aprì la sua casa di alta moda. André Courrèges, laureato in ingegneria civile, portava nelle sue creazioni un approccio tecnico e razionale, influenzato dalla sua formazione. I suoi tagli puri e le linee minimali, che hanno rivoluzionato la moda negli anni ’60, sono ancora oggi un pilastro del marchio.
Di Felice, che condivide un legame con Balenciaga come André, ha fatto proprio questo DNA, reinterpretandolo in chiave moderna. Dopo aver lavorato in case di moda prestigiose come Dior e Louis Vuitton, nel 2020 è diventato direttore artistico di Courrèges, portando una visione innovativa, ma rispettosa delle radici storiche del brand.
La collezione SS25 di Courrèges
Nella sua collezione primavera-estate 2025, Nicolas Di Felice affronta il tema della iperconnessione moderna e della mancanza di silenzio. La vita di oggi è costantemente interrotta da notifiche, contenuti visivi e stimoli esterni. Di Felice critica questo mondo caotico attraverso una sfilata che annulla ogni distrazione: il bianco assoluto dello spazio, dalle colonne al pavimento, funge da tela neutra, permettendo allo spettatore di concentrarsi sui dettagli della collezione. Il cerchio centrale, con le sfere in movimento, diventa una metafora del nostro vivere quotidiano, un flusso continuo che simula il mare o il movimento delle persone, tutte inesorabilmente impegnate in un percorso di vita e reazione.
Il concetto di moto perpetuo si collega alla visione di Di Felice: come il pendolo di Foucault, le sfere in costante movimento producono un rumore che richiama il suono delle onde, ma che, allo stesso tempo, è alienante, freddo e distaccato. Questa metafora non si limita solo all’ambientazione scenografica, ma pervade l’intera collezione, dove gli abiti sembrano sfidare le leggi della gravità e del tempo.
Di Felice recupera alcuni elementi chiave della tradizione di Courrèges, come le tasche ampie e funzionali, che invitano quasi a farci sprofondare le mani. Le tasche non sono solo pratiche, ma rappresentano un gesto che si collega al passato, alla gestualità del quotidiano. Le maniche scompaiono in molti look, trasformando i capi in strutture protettive che avvolgono il corpo come uno scudo, ma senza costringerlo. I pantaloni a vita bassissima, elemento di forte impatto visivo, lasciano intravedere la lingerie, mentre i cappucci voluminosi donano una sensazione di protezione e struttura, richiamando l’idea di un bozzolo, ma senza intrappolare il corpo.
Nella collezione SS25, la sensualità si manifesta in modo sottile, quasi nascosto. Gli abiti sono leggeri, trasparenti e fluttuanti, come se fossero fatti di aria. I tessuti, impalpabili, abbracciano il corpo con delicatezza, creando un contrasto con la rigidità geometrica degli altri capi. I top diventano quasi invisibili, ridotti a rettangoli sospesi che appena coprono il seno, dando l’illusione che gli abiti siano tenuti insieme da fili invisibili.
Tra le novità anticipate anche sui social, spiccano le nuove slingback in pelle con tacco nascosto da un drappeggio. Questo dettaglio conferisce alle scarpe un’eleganza sottile e innovativa, proponendo una versione aperta degli iconici stivali “The Astro”. Le borse non passano inosservate: impreziosite da strass e dotate di una fibbia sul manico, si fanno notare per la loro versatilità e raffinatezza. Gli orecchini, già presenti nelle collezioni precedenti, si caratterizzano per la loro leggerezza e design minimalista, integrandosi perfettamente con lo spirito della collezione.
La sfilata si conclude in modo suggestivo e sorprendente. Sul finale, il suono delle sfere metalliche e il silenzio assoluto creano un’atmosfera surreale e meditativa. Il silenzio diventa un elemento attivo, che richiama l’attenzione dello spettatore e permette di percepire ogni dettaglio in modo più intenso. Le modelle, con i loro movimenti fluidi, sembrano ondeggiare nello spazio bianco, aggiungendo un ulteriore livello di significato alla scena. Il momento culminante arriva con Vittoria Ceretti, che sfila con un abito nero, elegante e sensuale, che lascia scoperta la schiena e un braccio.
Nicolas Di Felice ha creato, con la sua SS25, una riflessione potente sul concetto di infinito. Le onde, le particelle e il movimento continuo sono metafore del nostro vivere contemporaneo, del nostro esistere in un mondo che non si ferma mai. La moda, come suggerisce Di Felice, può anch’essa essere infinita, capace di evolversi e di influenzare il futuro.
La sua collezione non è un semplice esercizio di quiet luxury, ma un’indagine sul nostro ruolo nel mondo, sul nostro rapporto con lo spazio e con il tempo. Le onde del cambiamento, suggerisce Di Felice, sono davvero infinite.