La frattura della forma, del colore e della percezione del tempo
Det Blev Sent ha presentato la sua ultima collezione FW25, portando avanti la sua ricerca estetica e concettuale. Abbiamo avuto l’opportunità di esplorare il lookbook in anteprima e scoprire il progetto che accompagnerà i look per la stagione Autunno/Inverno 2025-2026. Il brand ha recentemente fatto tappa a Parigi, presentando la collezione nei suoi show-room, consolidando il suo ruolo nel panorama internazionale della moda d’avanguardia.
Gli anni che stiamo attraversando sono segnati da momenti storici cruciali, che inevitabilmente influenzano anche la moda. Cinema, arte e cultura visiva contemporanea stanno dando forma a un nuovo movimento estetico: la “neo dark aesthetic”, un “black mood” che si nutre del clima socio-politico attuale, plasmato da un capitalismo estremo e da una violenza psicologica diffusa.
Questa tendenza si traduce in una reinterpretazione di elementi già visti nel Novecento, come i thriller psicologici e i classici noir. Pensiamo a Joker, Fight Club e, più recentemente, American Psycho, di cui si attende il remake firmato da Luca Guadagnino. Proprio come in Psycho e American Psycho, la collezione FW25 esplora la dualità e la frammentazione dell’identità, trasformando il capo in un organismo mutante, instabile e in continua evoluzione, come la mente e la memoria nei film di riferimento.
Critica estetica e sociale
Oltre a un profondo interesse estetico, la collezione di Det Blev Sent rappresenta una critica alla superficialità capitalista e al nuovo edonismo che caratterizza l’uomo contemporaneo. Oggi, i social media sono invasi da contenuti legati al culto del corpo e alla spettacolarizzazione dello street style, fenomeni che influenzano inevitabilmente il linguaggio della moda.
Come Douglas Gordon rallenta Psycho fino a renderlo quasi incomprensibile, la collezione destruttura il concetto di capo d’abbigliamento, dissolvendo il riferimento all’originale. I materiali si evolvono nel tempo, introducendo un senso di impermanenza e instabilità.
Per comprendere appieno questa collezione, bisogna inserirsi nel contesto attuale e nelle sfide che i giovani designer stanno affrontando. La moda diventa dialogo e specchio delle tematiche sociali che le nuove generazioni vogliono portare alla luce, senza paura di mettersi a nudo.
Estetica urbana e genderless
Det Blev Sent abbraccia un’estetica fortemente urbana, industriale e street-style, incorporando dettagli genderless, che riflettono un impegno verso l’individualismo e la libertà espressiva, lontano dalla conformità alle norme sociali. Questa collezione ridefinisce l’immagine di un dandy contemporaneo, che celebra l’individualità attraverso silhouette decostruite e materiali in continua trasformazione.
“Fracture”: la collezione come laboratorio di sperimentazione
Il titolo della collezione, “Fracture”, incarna una continua esplorazione della trasformazione, della prospettiva e dell’ambiguità. Ispirandosi alle opere di Hitchcock e Gordon, il designer ha creato una collezione che sfida la comprensione convenzionale, fondendo decostruzione e reinvenzione per produrre capi che si evolvono e rivelano nuovi significati nel tempo.
Nel 1993, Douglas Gordon con 24 Hour Psycho scompone il film in frammenti, ricomponendolo per estrarre nuovi significati. Questo stesso approccio si riflette nella collezione FW25, dove la decontrazione della realtà si traduce in una palette di colori ispirata ai film di riferimento:
- Neri caldi, marroni e borgogna, evocano i toni di Psycho di Hitchcock;
- Neri freddi e grigi argentati, derivano dall’estetica di 24 Hour Psycho di Gordon.
Nonostante la narrazione violenta e frammentata, sia il film che la collezione mantengono una bellezza silenziosa e senza tempo.
Manipolazione dei materiali: tra destrutturazione e riassemblaggio
Proprio come Gordon reinterpreta Hitchcock, la collezione rivela nuovi livelli attraverso la manipolazione dei materiali. Per offuscare il significato del colore, i capi sono stati decolorati, tinti nuovamente e rivestiti di cera, permettendo loro di evolversi con il tempo. La sovratintura ha dato vita a tonalità inaspettate, emerse gradualmente durante il processo.
Alcuni pezzi sono stati arricchiti con una miscela di pittura e cera, aggiungendo strati di colore alla texture del tessuto. Il bomber e i pantaloni, invece, sono stati trattati con una pasta di cera densa, che si screpola e si deteriora nel tempo. L’iconica giacca con cappuccio in pelle e il bomber DBS sono stati decostruiti e riassemblati attraverso il patchwork, creando nuove forme e strutture.
La frattura come forma di bellezza
Il concetto di “frattura” in questa collezione ricorda l’arte giapponese del Kintsugi, dove i frammenti di una ceramica rotta vengono laccati con polvere d’oro, argento o platino, valorizzando le imperfezioni anziché nasconderle. La frattura, dunque, diventa un elemento di forza e unicità.
Questo principio si applica anche alla moda: i capi di Det Blev Sent non celano le loro trasformazioni, ma ne fanno una caratteristica distintiva. Il dialogo tra tessuto e materiali crea nuove connessioni, proprio come il dialogo tra passato, presente e futuro permette alla moda di evolversi continuamente.
Un nuovo linguaggio della moda
La collezione FW25 di Det Blev Sent rappresenta la sintesi della società contemporanea, segnata da continue crisi economiche, sociali e ambientali che frammentano la realtà. Il compito dei designer oggi è ricomporre questi frammenti e dare loro nuovi significati, senza cadere nella nostalgia, ma guardando oltre l’oscurità per trovare nuova luce, nuovi colori e nuove prospettive.
Questa collezione non è solo un esercizio estetico, ma un manifesto di resistenza e trasformazione, che ridefinisce il rapporto tra moda, cultura e identità contemporanea.

