Global Fashion Summit 2025

“Breaking Barriers, Building Bridges”: la moda globale alla prova della sostenibilità

Dal 3 al 5 giugno 2025, la Copenhagen Concert Hall ha ospitato l’edizione più ambiziosa del Global Fashion Summit, il principale forum internazionale sulla sostenibilità nella moda. Organizzato dalla no-profit Global Fashion Agenda (GFA), il Summit ha riunito oltre mille leader del settore provenienti da tutto il mondo, tra cui brand, retailer, policymaker, investitori, ONG, innovatori e fornitori, in un momento decisivo per il futuro dell’industria della moda.

Il tema scelto per quest’anno, “Breaking Barriers, Building Bridges”, ha definito una traiettoria precisa: individuare e superare gli ostacoli strutturali che ancora frenano la transizione sostenibile, promuovendo al contempo alleanze strategiche tra i diversi attori della filiera. L’approccio di GFA è stato tecnico, articolato e orientato all’azione, strutturando i contenuti del Summit attorno a cinque direttrici fondamentali: innovazione, capitale, coraggio, incentivi e regolamentazione.

Una piattaforma globale di leadership

A rendere il Summit ancora più autorevole è stata la partecipazione di Sua Maestà la Regina di Danimarca, che da anni sostiene le attività di GFA. La sovrana ha presenziato all’apertura dei lavori e ha visitato l’Innovation Forum, manifestando un interesse diretto per le soluzioni tecnologiche emergenti.

I numeri dell’evento parlano da soli: 104 speaker da 26 paesi, con una rappresentanza femminile del 64%, 32 sessioni distribuite su tre palchi per un totale di 19 ore di contenuto. Sul palco, voci autorevoli da aziende come Kering, H&M Group, GANNI, Veja, Zalando, The Lycra Company, eBay, oltre a istituzioni come la Commissione Europea e il UN Environment Programme, fino a realtà dell’economia globale emergente come il Bangladesh Centre for Worker Solidarity.

Cuore pulsante del Summit, l’Innovation Forum ha ospitato 30 solution provider selezionati lungo tutta la catena del valore: dalla produzione di materiali alternativi al riciclo, dalla gestione degli stock invenduti alle tecnologie per la circolarità. Attraverso tour guidati e matchmaking personalizzati, sono stati facilitati oltre 400 incontri fra innovatori e stakeholder industriali.

In primo piano, Refiberd, vincitrice del Trailblazer Programme 2025 curato da GFA e PDS Ventures. La startup statunitense ha sviluppato una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale per identificare e separare fibre tessili complesse, facilitando il riciclo fibre-to-fibre. La vittoria include un investimento strategico e supporto per la scalabilità commerciale.

Soluzioni certificate e materiali bio-based

L’azienda RE&UP ha annunciato un primato mondiale: è il primo produttore a ottenere la certificazione Cradle to Cradle® per la circolarità di prodotto, grazie al suo cotone e poliestere riciclati. Un traguardo che segna un importante passo avanti nella standardizzazione dei criteri di circolarità a livello industriale.

Parallelamente, The LYCRA Company, in collaborazione con Qore®, ha presentato la prima LYCRA® a base biologica prodotta a partire dal mais dentato. La sostituzione delle fonti fossili con materie prime rinnovabili apre la strada a una filiera tessile più resiliente e sostenibile, senza sacrificare le performance tecniche del prodotto.

Nel segmento biomateriali, Modern Meadow ha presentato INNOVERA™, un materiale ad alte prestazioni derivato da proteine vegetali, biopolimeri e gomma riciclata. Simile al cuoio nella texture e nell’estetica, INNOVERA™ contiene oltre l’80% di carbonio rinnovabile, è versatile e scalabile, e si propone come alternativa sostenibile per moda, accessori e automotive.

Il ruolo crescente dei consumatori

Zalando ha lanciato la seconda edizione del suo studio It Takes Many, che indaga il divario tra intenzione e comportamento dei consumatori in tema di moda sostenibile. Il report, basato su interviste e analisi di mercato, evidenzia barriere strutturali e psicologiche che richiedono risposte coordinate da brand, policy maker e piattaforme digitali.

Anche eBay ha presentato il suo approccio alla moda circolare, sviluppando modelli di recommerce dedicati ai brand: dalla gestione dell’invenduto, alla linea “Imperfects” per capi con piccoli difetti, fino a soluzioni di take-back pensate per il rientro e la rivendita dei capi usati.

Strumenti per la transizione circolare

Tra gli strumenti operativi, il World Business Council for Sustainable Development ha lanciato la nuova CTI Sector Guidance for Fashion and Textile v2.0, una guida tecnica per integrare la performance circolare nei processi decisionali aziendali, utile anche ai fini della compliance normativa e della trasparenza verso investitori e stakeholder.

Visione a lungo termine anche per Fashion for Good, che insieme ad Arvind Limited ha lanciato Future Forward Factories: un progetto integrato che unisce una blueprint open-source per la manifattura sostenibile e un impianto pilota in Gujarat, India, volto a testare e scalare soluzioni industriali a basso impatto.

Nuovi modelli di business

A un anno dal lancio di The Fashion ReModel, la Ellen MacArthur Foundation ha pubblicato una guida strategica per l’integrazione dei modelli circolari nel core business dei brand. Intitolata Scaling Circular Business Models, la guida offre strumenti per analizzare il potenziale economico e climatico della circolarità e per rendere questi modelli parte integrante delle strategie aziendali.

Il Summit ha ospitato 18 Leadership Roundtables, sessioni riservate a decisori pubblici e privati per affrontare temi di sistema. Tra gli argomenti trattati: la decarbonizzazione tramite il coinvolgimento finanziario, il ruolo delle persone nella transizione, l’adattamento climatico delle supply chain di lusso e la valorizzazione delle soluzioni locali come risposta alle sfide globali.

La chiamata all’azione di Federica Marchionni

Durante l’apertura del Global Fashion Summit 2025, Federica Marchionni, CEO di Global Fashion Agenda, ha sottolineato l’urgenza di una leadership forte e visionaria nel settore moda. In un contesto di crescente incertezza climatica, ha evidenziato come il momento richieda coraggio e determinazione per superare le barriere attuali. La vera trasformazione, ha rimarcato, può emergere solo attraverso un impegno collettivo, fondato sulla collaborazione e sulla capacità di guidare il cambiamento con tenacia e innovazione.

Global Fashion Summit 2025: un’agenda ambiziosa per un’industria in trasformazione

L’evento ha dimostrato che la sostenibilità nella moda è ormai una priorità strategica. L’evento ha consolidato il ruolo di Copenaghen come hub globale per il cambiamento sistemico, offrendo non solo ispirazione, ma anche strumenti pratici e modelli operativi. Con una rete internazionale in espansione, contenuti ad alto impatto e un orientamento deciso all’azione, la moda si prepara ad affrontare la sua sfida più urgente: diventare un settore davvero rigenerativo e responsabile.

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