L’addio di Lucie e Luke Meier: un nuovo capitolo per Jil Sander
Jil Sander ha presentato la collezione FW25 durante la Milano Fashion Week, segnando la fine di un’era. Dopo otto anni alla direzione creativa, Lucie e Luke Meier lasciano il brand, lasciando spazio a un nuovo capitolo che sarà presto guidato da un successore ancora da annunciare.
L’azienda, che fa capo a OTB Group di Renzo Rosso, sta puntando a un posizionamento di extra lusso, con l’obiettivo di competere con marchi come Hermès. Il recente cambio al vertice, con la nomina di Serge Brunschwig – ex Fendi – come CEO, conferma questa direzione strategica. Parallelamente, Jil Sander ha espanso la propria presenza globale, con l’apertura di flagship store in posizioni chiave, tra cui il nuovo store di Ginza a Tokyo, il più grande al mondo. Inoltre, il brand ha debuttato in alta gioielleria con la sua Fine Jewelry Collection e ha fatto il suo ingresso nell’alta profumeria con una linea esclusiva di fragranze.
L’evoluzione del minimalismo: la collezione FW25
La collezione FW25 di Jil Sander è un inno alla dualità, tra minimalismo e un’inattesa svolta massimalista. La passerella, avvolta in un’atmosfera oscura e intensa, è stata interamente ricoperta di nero, dalla moquette ai tendaggi, enfatizzando l’estetica raffinata e concettuale che ha sempre contraddistinto il lavoro dei Meier.
Il tema principale è l’amore, espresso attraverso un linguaggio che gioca su texture e volumi. La collezione esplora la tensione tra opposti, con accostamenti di materiali pregiati e forme strutturate. Per l’uomo, dominano blazer impeccabili, cappotti vittoriani con piume di gallo e tute da motociclista in pelle blu cobalto, mentre per la donna i capi evocano un’eleganza sofisticata e scultorea.
Tessuti innovativi e dettagli luminosi
I materiali sono protagonisti assoluti. Il raso, reinterpretato con un effetto degradé dal nero al trasparente, crea un gioco di luce e ombra. La maglieria e le frange luminose donano tridimensionalità ai capi, mentre le ecopelliccevengono lavorate con un approccio massimalista, arricchite da decorazioni pendenti che riflettono la luce.
I colori, sebbene dominati dal nero, vedono accenti in celeste, rosa frangiato e un giubbotto di pelle rosa per l’uomo, a dimostrazione di una palette che rompe la rigidità del minimalismo tradizionale.
Accessori: reinterpretazione delle Creepers
Gli accessori completano la collezione con dettagli decisi e audaci. Le scarpe spaziano dalle francesine a punta, a modelli più strutturati. Le creepers, con la loro iconica suola spessa in gomma, vengono reinterpretate con pattern borchiati, unendo influenze punk e goth a un’estetica più sofisticata.
Un finale inaspettato: il massimalismo come addio
Il vero colpo di scena della collezione sono i cinque look finali, interamente in total white, una metafora visiva che suggerisce una luce in fondo al tunnel. Fiocchi, piume e frange trasformano gli abiti in vere e proprie opere tridimensionali, in contrasto con l’austerità del nero predominante.
La sfilata si è conclusa con un’ovazione per Lucie e Luke Meier, celebrando il loro contributo all’evoluzione del brand. Tuttavia, la collezione sembra segnare un distacco dall’iconico minimalismo che ha definito Jil Sander per decenni. Questo addio lascia spazio a nuove interpretazioni e alla sfida di ridefinire l’identità del marchio nel contesto attuale.
Il futuro di Jil Sander
Mentre il quiet luxury sembra aver perso appeal nel settore, la collezione FW25 apre la strada a una nuova fase per Jil Sander. Con un cambio di direzione creativa imminente e una strategia orientata al lusso estremo, il brand si prepara ad affrontare una trasformazione significativa.
Lucie e Luke Meier, fautori di un’estetica sofisticata e senza tempo, hanno lasciato un segno indelebile nel marchio. Il loro addio rappresenta non solo la fine di un ciclo, ma anche l’inizio di una nuova era per Jil Sander. Resta da vedere chi raccoglierà il testimone e come il brand si evolverà in un panorama della moda in continua mutazione.

