La Città Adriatica: Abbandono, Mare d’Inverno e Intimità Svelata
Un blu intenso, profondo e misterioso avvolge la scena. È il mare Adriatico che bacia la costa romagnola, ma è anche il palcoscenico che accoglie gli ospiti alla sfilata di Luca Magliano FW25. La sua collezione, come ogni sua creazione, racconta una storia: quella di un mondo che unisce il romanticismo all’abbandono, la solitudine al mettersi a nudo.
Magliano, ormai un nome consolidato nel panorama della moda, da sempre intreccia nelle sue collezioni la poesia e la profondità di un’immagine visiva. La sua ispirazione si radica nel neorealismo italiano, un movimento che ha dato voce alla vita quotidiana attraverso uno stile crudo e autentico, senza filtri. Il designer, che nel 2016 ha dato vita al marchio che porta il suo cognome, ha scelto di rimanere fedele alla sua Emilia-Romagna, radici che affiorano chiaramente nelle sue creazioni.
Le collezioni di Luca Magliano possono facilmente sembrare un film di grande spessore. Al centro di tutto, c’è una narrazione che non si limita alla sola estetica, ma abbraccia anche la sartoria tradizionale, l’innovazione nei materiali e un’accurata ricerca nel casting street style. È un progetto che racconta storie di vita e sogni attraverso ogni filo e dettaglio, un’esperienza che si fa sentire attraverso i capi che indossiamo.
Alla sfilata FW25, tra il pubblico, c’erano nomi illustri che testimoniano il supporto e l’affetto della comunità creativa milanese. Tra gli ospiti, Adrian Appiolanza, Sabato De Sarno, Nicolò Pasqualetti, Jordanluca, Simone Bellotti e Veronica Leoni: figure che rendono ancora più forte la sensazione di una moda che non è solo business, ma passione condivisa. La scena, seppur dominata dalla competizione e dalla frenesia del mercato, non perde mai la sua anima collettiva.
Luca Magliano non crea solo abiti, ma mondi. I suoi look, pur essendo apparentemente quotidiani, nascondono dettagli di grande valore. Sono indumenti che si rivelano a poco a poco, come un racconto che si dipana con delicatezza, per chi è pronto ad ascoltare. La sua collezione è un invito ad abbandonarsi a una narrazione intima, che esplora la solitudine non come malinconia, ma come romanticismo puro.
Un uomo, o meglio, un insieme di uomini, che si immergono nei pensieri solitari di una notte sulla costa adriatica. Un paesaggio che, seppur abbandonato, non è triste. Al contrario, esprime una bellezza che emerge da un luogo dimenticato. L’essere “a nudo” in questo contesto è un atto di coraggio, un’esplorazione dell’intimità personale che si riflette nei capi indossati.
La collezione FW25 di Luca Magliano si presenta con pochi ma significativi look. All’apparenza semplici e informali, questi abiti nascondono un’anima ricca di innovazioni sartoriali e di dettagli nascosti, destinati a svelarsi solo a chi è disposto a guardare oltre la superficie. Un gioco tra il quotidiano e l’eccezionale, che solo un vero maestro della moda sa creare.
Magliano ha saputo trasformare la sua visione creativa in un viaggio attraverso emozioni e sensazioni. La sua collezione non è solo moda, è un’esperienza intima che invita a riflettere sulla bellezza dell’abbandono, sul romanticismo di un paesaggio che si rivela in tutta la sua solitudine e, infine, sulla forza di mettersi a nudo per rivelare la propria autenticità.
La collezione FW25 di Magliano
La passerella, immersa in una luce blu scuro, si snoda tra blocchi di cemento e sabbia, richiamando il percorso che conduce al mare. È un paesaggio che incarna la bellezza unica della costa adriatica, un luogo poco conosciuto e raramente esplorato, ma che ha una forma ben definita. Il tessuto urbano, con i suoi fiumi e le ferrovie, si intreccia con il mare, creando un rapporto viscerale tra gli abitanti e la costa. Qui, il mare è un’entità che non può essere ignorata: a volte lo si nega, ma altrettanto spesso è impossibile farne a meno. In una città di mare, questo elemento è una presenza ingombrante, che segna ogni aspetto della vita quotidiana.
Non solo d’estate, ma soprattutto d’inverno, il mare assume un fascino misterioso. La sua magia si rivela nella solitudine e nell’introspezione, un’atmosfera che invita a scoprire la propria intimità. Gli abiti, nella loro semplicità, celano dettagli che esprimono un nuovo approccio alla moda. I ricami, i cristalli, i nodi che stringono le magliette, sono azioni pensate per evocare la relazione intima con il mare e la luna. I bagliori dei cristalli richiamano i riflessi della luna sul mare, mentre la maglia annodata diventa un gesto simbolico, che tutti noi compiamo sulla sabbia.
La poetica della collezione si manifesta già nell’invito allo show, un sacchetto di biglie che riporta a un’infanzia passata. La sabbia, come elemento scenografico, apre un nuovo dialogo tra gli ospiti, creando una sensazione di nudità, ma anche di ricerca sensoriale. Questo non è solo un gioco visivo, ma un’operazione archeologica che oscilla tra passato e presente, invitando ciascuno a riflettere sulle proprie storie personali. La passerella diventa, così, simbolo di un luogo conteso tra l’artificiale e il naturale, dove il senso di abbandono invernale si mescola con la bellezza di un paesaggio svelato.
L’idea di sensualità e l’atto di mettersi a nudo trovano piena espressione nella collezione, in cui ogni capo racconta la sua essenza, il suo romanticismo. La collezione è co-ed, e utilizza materiali come il popeline e il jersey di cotone, non per coprire la pelle, ma per sovvertirne l’uso, rivelando e al tempo stesso proteggendo la vulnerabilità. Magliano ha creato una linea chiamata “Nudo by Magliano”, dedicata all’underwear, dove il concetto di nudo si trasforma in un elemento di intimità protettiva.
L’underwear, infatti, è così amato da diventare anche un accessorio, come nel caso delle borse realizzate con Medea, dove il design gioca con l’idea di un paio di slip che avvolgono una borsa, creando un contrasto tra pieni e vuoti, un nuovo tipo di decoro.
Magliano trae ispirazione dalla letteratura dell’Ottocento per la sua collezione, evocando le emozioni e l’intensità di quel periodo. Con riferimenti ai grandi autori come Dickens e le sorelle Brontë, il designer rielabora le vibrazioni gotiche e romantiche del XIX secolo, trasformando in moda le storie di passione, mistero e introspezione. I capi della collezione riflettono la malinconia e la bellezza poetica della letteratura dell’epoca, reinterpretando in chiave contemporanea scenari drammatici e personaggi complessi.
Anche la vita notturna trova il suo spazio, con una t-shirt nera che riproduce il logo del celebre club Cocoricò, un’icona della vita notturna dei giovani. Oltre alla “C”, è stata aggiunta una “M” all’estremità, simbolo di un legame tra il passato e il presente, tra la musica e la moda.
I toni principali della collezione sono il grigio e il blu, con accenti di rosa. Anche la scelta musicale è significativa: i modelli chiudono la sfilata sulle note di “Dio come ti amo” di Domenico Modugno, un’altra celebre figura legata alla costa adriatica. La canzone, con la sua pura espressione d’amore e devozione, diventa il sottofondo emotivo di una collezione che celebra l’amore nella sua forma più autentica.
Il mondo lunatico, che rompe le convenzioni e celebra la quotidianità, è un altro tema presente. In questo, la moda diventa una ricerca di ciò che abbiamo perso, proprio come quando cerchiamo di ritrovare qualcosa tra la sabbia. Magliano invita a riscoprire la bellezza nascosta nella semplicità dei momenti quotidiani, tornando a una sensibilità più genuina.

