Daniel Fletcher riscrive il mito degli Sloane Rangers tra campagna inglese e notti londinesi
Per la sua seconda collezione con Mithridate, Daniel Fletcher ha scelto la Paul Hamlyn Hall del Royal Opera House, trasformandola in un palcoscenico sospeso tra eredità storica e modernità ribelle. La struttura di ferro e vetro, con la sua storia di oltre 150 anni di ricevimenti mondani, ha accolto un revival degli Sloane Rangers, tribù emblematica degli anni Ottanta, qui riportata in vita con un’energia nuova. La colonna sonora di Fleetwood Mac ha rafforzato l’atmosfera, accompagnando modelli e modelle come una gang aristocratica tra champagne e libertà sfacciata.
L’uniforme degli anni Ottanta rivisitata
Fletcher ha attinto all’archivio estetico dei Rangers – rugby shirts, maglieria a trecce, giacche in suede e stivali da equitazione – per trasformarli in codici contemporanei. La sartoria si è fatta volutamente rilassata, quasi “louche”: giacche destrutturate, cravatte annodate senza rigore, completi che dialogano con Henley leggere o con camicie arricchite da frange integrate. L’idea non è ricostruire il passato, ma interpretarlo, suggerendo un lusso dinamico e accessibile.
Dal countryside alla city
La collezione racconta un viaggio, dal verde della campagna inglese alle luci della città. I colori riflettono questa transizione con naturalezza: racing green e marrone cioccolato evocano prati e tradizioni rurali, mentre lavanda e baby blue segnano l’ingresso in un’atmosfera più mondana e notturna. Ogni look diventa così una tappa di questo percorso, con lo stesso ritmo fluido che caratterizza le linee morbide della collezione.
Accessori protagonisti
Gli accessori hanno avuto un ruolo centrale. Le borse oversize, ispirate ai bauli vintage, sono state ridisegnate con dettagli degli interni reinterpretati e con etichette in rilievo che parlano di viaggi improvvisati. I numeri, leitmotiv del linguaggio di Fletcher sin dal 2014, compaiono su cappellini, maglieria e shorts: un richiamo ai campi da rugby, ma anche un rimando simbolico al feng shui, che connette il progetto al DNA cinese del brand.
Una femminilità scintillante
Se il menswear ha puntato su un’eleganza rilassata, il womenswear non ha rinunciato a un glamour deciso. Paillettes, abiti da sera e silhouette da cocktail hanno celebrato la capacità degli Sloane di passare con disinvoltura da un pranzo a Sloane Square a una notte di eccessi. Tra tutti i pezzi, spicca un abito costruito a partire da un tappeto antico: ironico, eccentrico e allo stesso tempo sofisticato, perfetta sintesi di tradizione reinventata.
La collezione SS26 non è solo un revival, ma anche una riflessione personale. Fletcher ha raccontato di aver vissuto lui stesso il passaggio dalla campagna di Chester alla vita cittadina, e di aver tradotto questa esperienza in un guardaroba ibrido e disinvolto. Così Mithridate si arricchisce di una nuova voce: un’estetica che unisce heritage britannico e apertura internazionale, nostalgia anni Ottanta e sensibilità contemporanea.
Preppy reloaded, con uno sguardo al presente
Con la SS26 Fletcher mette a fuoco con decisione la nuova rotta di Mithridate. L’uomo del brand è “sporty e preppy, ma un po’ fancy”: un gentiluomo moderno che vive di contrasti, capace di passare da un Jag infangato alla frenesia di King’s Road senza perdere stile.
La leggerezza aristocratica degli Sloane Rangers diventa così un codice riletto attraverso il linguaggio di oggi, elegante e disinvolto ma al tempo stesso pratico e versatile, in sintonia con le esigenze della società londinese contemporanea.
Se il preppy viene attualizzato con una freschezza nuova, resta il desiderio di una maggiore audacia nell’abbigliamento serale, dove la collezione avrebbe potuto spingersi oltre per sorprendere davvero.

