La collezione zero di Adrian Appiolaza
Negli anni Ottanta, Franco Moschino ha creato il marchio Moschino, portando con sé l’esperienza dall’Accademia di Brera e dall’Istituto Marangoni, così come la sua carriera come disegnatore per Gianni Versace.
Il suo approccio innovativo e inusuale ha contribuito a ridefinire il panorama della moda. Moschino ha utilizzato la moda come strumento critico e di parodia, diventando celebre per capi come la maglietta con la scritta “Moschifo“.
La sua visione era chiara: provocare e creare un atteggiamento alternativo, anticonformista e pop nel mondo della moda.
La morte di Davide Renne ha lasciato il mondo della moda in lutto, e il futuro sembrava incerto. Tuttavia, l’entrata in scena di Adrian Appiolaza con la sua sfilata ha dissipato tutti i dubbi.
Nato a Buenos Aires nel 1972, Appiolaza ha trascorso gran parte della sua infanzia e adolescenza nella sartoria della nonna. La sua passione iniziale non era la moda, ma la musica, che lo ha spinto a lasciare casa e trasferirsi nel Regno Unito.
Oltre a essere un talentuoso designer, Appiolaza è anche un appassionato collezionista di opere di altri stilisti. È proprio da questa passione per il collezionismo che ha iniziato a fare i suoi primi passi dentro Moschino, immergendosi negli archivi dove le collezioni e la storia si intrecciano. Tuttavia, anziché guardare al passato con nostalgia, ha reinterpretato il patrimonio del brand in chiave contemporanea, aprendo nuove prospettive di luce.
La sua sfilata per la collezione FW 24 rappresenta un’innovativa fusione di ingredienti originari, riportando il brand a un punto di partenza, un nuovo anno zero. La sua visione fresca e audace ha trasformato gli archivi in un tesoro di ispirazione, dando vita a capi che mescolano la storia del brand con una rinfrescante modernità.
Con la sua provenienza artistica e la sua passione per la musica, Appiolaza ha portato un’energia nuova e stimolante a Moschino. La sua capacità di mescolare il passato con il presente, insieme alla sua attitudine audace e innovativa, promette di portare il marchio in una nuova era di creatività e successo. La collezione FW 24 di Moschino non è solo moda, ma un’affermazione di stile e di visione, guidata dalla mano esperta di un designer che sa come rendere omaggio al passato mentre guarda fiduciosamente al futuro.
La collezione FW24 di Moschino
Il debutto di Adrian Appiolaza come nuovo direttore creativo nella collezione FW24 di Moschino ha segnato un momento epocale nel mondo della moda. Appiolaza, con una solida esperienza maturata presso Loewe per 10 anni come direttore del design di abbigliamento femminile sotto Jonathan Anderson, ha portato una ventata di innovazione e freschezza al marchio.
Il compito di Appiolaza non è stato certo facile, subentrando dopo la tragica scomparsa di Davide Renne e navigando nel vasto lascito di Franco Moschino. Tuttavia, la sfilata ha cercato di bilanciare la realtà della moda contemporanea con la teatralità e l’ironia tipiche di Moschino. Gli archivi del marchio sono stati un tesoro di ispirazione per Appiolaza, che ha saputo reinterpretare in chiave moderna il lascito ironico e ossessivo del fondatore.
La collezione FW24 è stata descritta come “ground zero“, l’inizio di qualcosa di nuovo e audace. Appiolaza ha dichiarato di essere in continua fase di apprendimento, definendo il suo approccio come un “gioco” volto a rendere il brand contemporaneo. La sfilata è stata caratterizzata da look eccentrici e da un trompe-l’œil che si è manifestato in stampe di bretelle e in un cappello da cowboy senza retro.
L’ambiguità è stata una costante nell’approccio di Appiolaza, rappresentata da un sacchetto di pane tra del vero sedano e da pochette che assomigliano a baguette. Punti interrogativi hanno proliferato su completi, mentre punti esclamativi hanno incorniciato mani protese verso il cielo, simboleggiando pace e amore. L’ossessione sovversiva di Appiolaza ha trovato espressione nella rimodellazione di trench, jeans e lingerie, con un forte interesse nel comunicare messaggi universali e talvolta politici.
La collezione ha fatto ritorno alle origini, proponendo capi progettati per essere immediatamente indossabili e acquistabili. Tra i pezzi più distintivi, la scritta “love” e quella “pace” a caratteri cubitali. Oltre a riferimenti simbolici come gli smile gialli, il punto interrogativo, i fogli di giornale, la bandiera italiana, le nuvole e il cielo azzurro. Accessori come la rosetta e la baguette trasformata in borsa hanno catturato l’attenzione, così come guanti e borse a forma di animali. Anche i cappelli sono diventati un mezzo espressivo, con barchette fatte da stampe di giornali. Cravatte e camicie sono state reinventate come copricapi.
Il debutto di Appiolaza è stato rivoluzionario. Adotta un approccio dadaista caratterizzato dalla ribellione contro le convenzioni tradizionali, il rifiuto degli standard estetici esistenti e l’esplorazione di nuovi modi di espressione. Con questa collezione, Moschino ha inaugurato una nuova era di creatività, rimanendo fedele al suo spirito provocatorio e anticonformista.

