Il tailoring diventa terreno di sperimentazione
Post Archive Faction ha sfilato nel cuore della Stazione Leopolda di Firenze in occasione di Pitti Uomo 108, presentando la collezione uomo per la SS26.
Il brand sudcoreano, fondato nel 2018 da Dongjoon Lim e Sookyo Jeong, ha debuttato in Italia in qualità di guest designer della manifestazione, firmando uno degli show più evocativi e discussi della kermesse.
Il set è apparso subito potente e simbolico: sabbia che cade dall’alto creando piccole isole, luci taglienti e atmosfere sospese. Un’ambientazione eterea che richiama il concetto di “drifting”, il vagare fluido e incostante che rappresenta la filosofia ispiratrice della collezione SS26. PAF propone un’idea di moda in movimento, che si nutre di archivi passati ma si proietta nel futuro attraverso costruzioni nuove e identità fluide.
Linguaggio sartoriale decostruito
La collezione SS26 di Post Archive Faction segna una svolta nella ricerca estetica del brand, portando in passerella un’inedita riflessione sul tailoring contemporaneo. I completi e le giacche sono reinterpretati con tecniche destrutturanti e asimmetrie sofisticate, in un equilibrio di tensioni tra rigore e caos. Le silhouette, pur affusolate, si muovono libere, evidenziando la leggerezza di materiali come il cupro, la mussola tecnica e il lino secco.
Le nuance cromatiche vanno dal nero profondo al bianco ottico, passando per grigi nebulosi e toni sabbiosi che dialogano con il paesaggio concettuale dello show.
Il layering gioca un ruolo fondamentale nella composizione degli outfit: camicie destrutturate emergono sotto giacche con tagli vivi, mentre i pantaloni scendono morbidi, talvolta trattati con effetti di stropicciature controllate che simulano il vissuto del tessuto.
Ricerca materica e innovazione tecnica
Uno degli elementi chiave della collezione è l’attenzione al materiale. I designer coreani lavorano sulla tattilità e sull’effetto visivo dei tessuti: spugne cerate, cotoni effetto “plastic bag”, mesh opache e trame che sembrano provenire dal mondo dell’industrial design. Ogni capo sembra pensato come un oggetto tecnico, più che un semplice elemento di guardaroba.
Anche il footwear diventa protagonista della sfilata. I modelli presentano silhouette ibride tra Chelsea boot, sabot e stringate, arricchiti da finiture gommate, spray cromatici e cuciture a vista. L’accessorio non è più mero complemento, ma parte integrante del concept visivo del marchio.
PAF e il nuovo menswear globale
Con questa sfilata, Post Archive Faction conferma il proprio ruolo all’interno di una nuova generazione di brand emergenti che stanno ridefinendo il linguaggio del menswear internazionale. Forte di una distribuzione globale che include retailer di culto come Dover Street Market, Ssense, LN-CC e Gr8 Tokyo, il brand coreano si distingue per l’approccio ibrido tra streetwear concettuale e design industriale.
Alla base del successo commerciale di PAF c’è una visione lucida e radicale: moda come prodotto e progetto, più che come espressione puramente estetica. La collezione SS26 non fa eccezione: ogni look riflette un equilibrio tra sperimentazione visiva e funzionalità, tra classicismo sartoriale e slancio futuro.
Espansione e collaborazioni strategiche
Dopo collaborazioni di rilievo con Off-White, District Vision e On, il brand è al lavoro su oltre dieci progetti co-lab per le stagioni 2026-27. Tra queste, si vocifera una partnership con un marchio italiano di riferimento nel settore della moda tecnica, forse Stone Island, a conferma della volontà di consolidarsi nel segmento tech-luxury.
PAF si posiziona così come un laboratorio creativo in continua evoluzione, capace di ridefinire i confini tra moda, design e innovazione. La sfilata a Pitti Uomo 108 rappresenta non solo un debutto riuscito in Italia, ma anche un’affermazione matura e coerente della propria identità: una moda che guarda avanti, tra memoria e invenzione.
Post Archive Faction SS26 – i look