Shenzhen Science & Technology Museum

Zaha Hadid Architects firma il nuovo epicentro dell’innovazione nella Greater Bay Area

Con l’inaugurazione del Shenzhen Science & Technology Museum, la Cina aggiunge un nuovo tassello al suo ambizioso progetto di leadership globale in ambito scientifico e tecnologico. Situato nel distretto di Guangming, l’edificio è il risultato della collaborazione tra Zaha Hadid Architects (ZHA) e il Beijing Institute of Architectural Design. Il progetto segna una tappa strategica nel piano di sviluppo della Greater Bay Area, l’enorme agglomerato urbano e produttivo che comprende Shenzhen, Guangzhou, Hong Kong e Macao, e che punta a diventare il maggiore hub dell’innovazione mondiale entro il 2035.

Un’architettura espressiva per un programma ambizioso

Il museo nasce con una doppia vocazione: da un lato come infrastruttura culturale per la divulgazione scientifica, dall’altro come piattaforma operativa per la ricerca e l’innovazione tecnologica. Con una superficie totale di oltre 128.000 metri quadrati, l’edificio ospita 35.000 m² di gallerie espositive, 6.000 m² di teatri immersivi e cinema, 5.400 m² di laboratori e centri educativi, oltre a 34.000 m² di spazi tecnici, servizi per i visitatori e aree operative.

Il volume principale si sviluppa a partire da un nucleo compatto di forma sferica che si apre verso sud-ovest con una serie di terrazze aggettanti che ampliano la superficie funzionale dell’edificio e generano un sistema dinamico di percorsi all’aperto. Il museo si inserisce come elemento di cerniera tra il nuovo Parco della Scienza di Shenzhen e la città, rappresentando un landmark visibile e riconoscibile, e al tempo stesso un dispositivo funzionale per l’articolazione degli spazi pubblici.

Struttura e distribuzione funzionale

Il progetto prevede una distribuzione multilivello organizzata attorno a un grande atrio centrale, concepito come spazio distributivo e luogo simbolico. Le gallerie si articolano in una sequenza fluida, alcune emergenti dal suolo e dalle pareti, altre sospese sopra il vuoto centrale, creando una rete visiva e spaziale che guida i flussi dei visitatori senza soluzione di continuità. Il layout interno è pensato per supportare esposizioni altamente immersive, dove l’interazione fisica e digitale con i contenuti è al centro dell’esperienza.

La configurazione funzionale si basa su principi di modularità e flessibilità, per rispondere alle esigenze in continua evoluzione del settore scientifico e didattico. Le aree di laboratorio, i teatri multimediali e le gallerie possono operare autonomamente oppure integrarsi in eventi e programmi trasversali, favorendo la contaminazione tra ricerca, comunicazione e formazione.

Strategia ambientale integrata

Fin dalla fase iniziale, il progetto è stato guidato da un approccio integrato alla sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di ottenere la certificazione a tre stelle del China Green Building Evaluation Standard. Il controllo climatico passivo è uno degli elementi chiave: l’orientamento dell’edificio è stato ottimizzato per ridurre il guadagno solare diretto e massimizzare la ventilazione naturale, soprattutto nell’atrio centrale, garantendo al contempo viste panoramiche sul parco.

La facciata ventilata è realizzata con pannelli in acciaio inossidabile micro-trattato con tecnologia Inco, una finitura nanometrica che consente di ottenere una superficie autopulente, resistente alla corrosione e visivamente sofisticata, senza ricorrere a vernici. Si tratta della prima applicazione su scala architettonica di questa tecnologia in Cina. La pelle metallica varia cromaticamente dal blu al grigio, conferendo all’involucro un aspetto cangiante a seconda della luce e dell’angolazione.

Le terrazze a ogni livello non solo migliorano il comfort ambientale interno grazie alla schermatura solare, ma generano anche spazi esterni fruibili e ombreggiati, creando una relazione diretta tra interno ed esterno. Le superfici vetrate sono protette da questi elementi orizzontali che mitigano l’apporto solare e migliorano l’efficienza energetica complessiva.

Prestazioni energetiche e risorse circolari

Le prestazioni energetiche previste sono significativamente inferiori alla media nazionale:

  • Consumo energetico annuale: 15,47 kgce/m²
  • Emissioni da elettricità: 125,89 kWh/m²
  • Consumo idrico ridotto grazie a sistemi di raccolta e riciclo: 14.906 m³/anno stimati
  • Materiali riciclati impiegati: 389.238,92 tonnellate

Il progetto idrico integra il riciclo delle acque grigie e la raccolta delle acque meteoriche, stoccate in vasche interrate e riutilizzate per l’irrigazione e i sistemi tecnici. L’efficienza complessiva dell’edificio è supportata da un sistema intelligente di gestione, che monitora in tempo reale i consumi, la qualità dell’aria e l’illuminazione, ottimizzando le prestazioni attraverso algoritmi predittivi.

Modellazione digitale e precisione costruttiva

Per la realizzazione del complesso sistema architettonico è stato impiegato un processo BIM avanzato con integrazione di Digital Twins e scansioni 3D in fase esecutiva. Questo ha consentito il controllo continuo delle tolleranze geometriche, garantendo la coerenza tra il modello digitale e l’edificio reale.

Le superfici complesse dell’involucro e degli spazi interni sono state modellate tramite tecnologie robotiche di formatura multi-punto, che hanno permesso la fabbricazione e l’assemblaggio di elementi di facciata e struttura con altissima precisione. Un sistema di nodi chiave digitali ha gestito la sincronizzazione tra progettazione e costruzione in tempo reale.

Un’infrastruttura culturale e strategica

Il Shenzhen Science & Technology Museum si afferma come infrastruttura pubblica ad alto valore aggiunto, non solo per la sua funzione museale, ma anche come strumento di policy urbana e territoriale. Collocato strategicamente nella rete della Greater Bay Area, il museo promuove il dialogo tra istituzioni accademiche, industrie hi-tech e cittadinanza, diventando un dispositivo di comunicazione tra scienza, società e paesaggio urbano.

In linea con la visione di lungo periodo della Repubblica Popolare Cinese, l’intervento riflette un uso politico dell’architettura come strumento di rappresentazione tecnologica e culturale. Non un semplice contenitore, ma un organismo complesso e performativo, destinato a incarnare la visione della Cina come nazione della conoscenza e della sostenibilità avanzata.

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