Femminilità senza confini: «Lei è così»

Alla Milano Fashion Week, The Attico torna a catturare l’attenzione con la collezione SS26, intitolata «Lei è così».

Un titolo che non descrive, ma interroga: chi è la donna Attico? Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini offrono una risposta elegante e sfaccettata, attraverso abiti che incarnano una femminilità complessa, sfumata, impossibile da racchiudere in una definizione unica.

Il set: un’esperienza immersiva

La sfilata si svolge in via Rubattino, nella periferia milanese, trasformata in un set cinematografico, ipnotico e vagamente distopico. Quadrati concentrici nei toni del grigio scandiscono corridoi infiniti, evocando l’atmosfera di un grande hotel surreale.

L’arrivo degli ospiti, tra cocktail sofisticati come Espresso Martini e vodka Belvedere, è catturato dai droni che sorvolano lo spazio, conferendo alla passerella un senso di ritualità scenografica.

Tra i presenti, Dean e Dan Caten, Giuliano Calza di Gcds, Etienne Russo, Anna dello Russo e l’attrice Luisa Ranieri, seduta vicino a Pietro Ruffini, completano il quadro di una sfilata che è già evento mediatico prima ancora di iniziare.

Il concept: femminilità in tensione

Il titolo «Lei è così» non ha l’obiettivo di raccontare un tipo preciso di donna, né di incasellarla in un unico modello estetico. Al contrario, è un’affermazione che accetta – e celebra – l’impossibilità di ridurre la femminilità a una definizione sola. Gilda Ambrosio e Giorgia Tordini scelgono di interpretare la donna contemporanea come un insieme di identità e sfumature, un territorio in continuo movimento, fatto di tensioni e contrasti.

In passerella, questa visione prende forma attraverso la dialettica degli opposti: linee severe convivono con dettagli volutamente disordinati; tessuti maschili si alternano a trasparenze delicate; silhouette coprenti lasciano all’improvviso intravedere pelle e lingerie. È un gioco costante di dualità che non cerca la contrapposizione, ma la convivenza armoniosa.

La donna Attico non è né solo rigorosa né soltanto sensuale, ma entrambe le cose nello stesso momento. È una figura che sfugge a ogni tentativo di definizione: composta e scomposta, elegante e selvaggia, sicura e vulnerabile. Proprio questa coabitazione di qualità apparentemente incompatibili diventa la cifra distintiva della collezione.

Il risultato è un manifesto estetico chiaro e potente: la femminilità non è un concetto statico, bensì un campo aperto, un linguaggio che si arricchisce di contraddizioni, che trova bellezza non nella coerenza assoluta, ma nella capacità di accogliere tutto ciò che è irrisolto, complesso e immediatamente riconoscibile.

Silhouette e styling

Il guardaroba SS26 mescola precisione sartoriale e sensualità discreta. Trench lunghi e aderenti scolpiscono la figura, moltiplicando colletti che incorniciano il viso e avvolgono le spalle. La sovrapposizione di tessuti introduce una leggerezza studiata: pizzi, chiffon e finiture “scapigliate” creano contrasti tra compostezza e disordine apparente. Il corpo rimane coperto e al tempo stesso percepibile: la vita scivola sulla schiena lasciando intravedere lingerie, in un gioco di sensualità discreta, elegante e mai ostentata.

I dettagli parlano di una femminilità stratificata: cinture slacciate, bra visibili sotto blazer strutturati, slip dress tagliati al millimetro, vestono una donna intensa, sicura di sé, che non necessita di provocazione per affermare il proprio carattere. Alte zeppe di sughero con tacchi a spillo completano i look, aggiungendo verticalità e una forza grafica alla passeggiata delle modelle.

Gli accessori confermano il linguaggio estetico del brand. La borsa La Passeggiata, proposta anche in versione mini, appare come naturale estensione della silhouette: disponibile subito dopo lo show in sette varianti di colore e materiale, unisce istinto estetico e desiderabilità immediata. Le platform shoes con tacchi a spillo completano il look senza rubare centralità all’abito, sottolineando la filosofia di una femminilità spontanea, decisa ma mai costruita.

La donna Attico

«Lei è così: indomabile», scrivono le designer nel manifesto che accompagna la collezione.

La donna Attico attraversa spazi di potere e intimità con naturalezza: la sua identità è mobile, i suoi gesti sono eleganti ma liberi, mai definiti. La collezione racconta questa libertà attraverso linee sartoriali, tessuti contrastanti e dettagli studiati al millimetro, unendo compostezza e sensualità, rigore e leggerezza, classicismo e imprevisto.

Con SS26, The Attico conferma la sua capacità di leggere la femminilità contemporanea non come formula, ma come campo poetico ed espressivo. Ogni abito è un atto di libertà, ogni accessorio un gesto estetico coerente. Ambrosio e Tordini dimostrano ancora una volta di saper trasformare la passerella in esperienza immersiva, in cui sensualità, rigore e sorpresa coesistono, senza rinunciare all’eleganza sofisticata che è ormai cifra distintiva del brand. La donna Attico non si lascia etichettare: cambia, si reinventa e continua a sorprendere.

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The Attico SS26 – i look

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