JW ANDERSON SS25

Il macro e il micro dei tessuti come atto liberatorio

Nel 2008, il designer nordirlandese Jonathan Anderson fonda JW Anderson, dando inizio a un percorso di successo nel mondo della moda. L’estetica del brand è nota per fondere sapientemente il menswear con il womenswear, e oggi il nome JW Anderson è sinonimo di accessori innovativi e di forte impatto, come la famosa clutch a forma di piccione, stampata in 3D e diventata virale sui social media. La collezione SS25, presentata durante la Settimana della Moda di Londra, conferma il suo approccio unico e sperimentale al design.

Non è un caso che, nel 2023, Anderson sia stato premiato come International Designer of the Year ai Council of Fashion Designers of America (CFDA) Fashion Awards, oltre a essere insignito del titolo di Designer of the Year ai British Fashion Awards.

Il suo lavoro sfida le leggi del minimalismo assoluto, mantenendo un’attenzione ossessiva alla sartoria, dove ogni abito si costruisce in modo meticoloso, diventando marchio di fabbrica del brand. Qui, forma e struttura si fondono per creare pezzi iconici, che si distinguono senza il bisogno di eccessivi orpelli, colori sgargianti o pattern complessi. Anderson sa bene che l’impronta stilistica è definita dalla sua abilità di trasformare i materiali in qualcosa di unico e riconoscibile

La collezione SS25 di JW Anderson

La collezione SS25 di JW Anderson rafforza i tratti distintivi del brand, consolidando le innovazioni degli ultimi anni e introducendo nuovi accessori e materiali. Tra i protagonisti della sfilata ci sono gli stivali-biker di pelle arrotondati e le borse, disponibili in tre nuove palette di colori. Questi accessori non solo catturano l’attenzione, ma definiscono l’intera collezione.

Il lavoro sui materiali è al centro della sfilata, rappresentando un punto chiave nella visione di Anderson. Il designer si concentra su un set ridotto di materiali: un tessuto in seta satinata, un filato in cashmere per la maglieria, pelle di vitello, paillettes come unico tipo di ricamo e il pizzo come unica decorazione. Questi elementi costituiscono il cuore della collezione, che esplora le potenzialità del design attraverso l’uso di un “vocabolario” limitato, ma altamente versatile.

La Materialità come Atto Liberatorio

Per Anderson, la riduzione dei materiali non è un limite, ma un atto liberatorio. La sua ricerca si concentra sulla materialità dei vestiti e su come questa possa essere esplorata in modo innovativo, partendo da una base ristretta. “Imporre confini rigidi come atto liberatorio” è il principio che guida il designer. Attraverso un approccio metodico e minimalista, Anderson riesce a trasformare il limitato in una risorsa creativa.

Da questo approccio restrittivo nasce una vera e propria esplorazione della modernità nella bellezza. La collezione gioca con il concetto di macro e micro: zoomando dentro e fuori, si crea un dialogo tra le dimensioni e le forme, tra il “fatto” e il “non fatto”.

I tessuti vengono reinterpretati in modi inaspettati. I punti di maglia diventano enormi trame, creando capi dall’aspetto massiccio e tridimensionale. Un fiocco si gonfia fino a proporzioni gigantesche, mentre una semplice pattina si sposta e disegna la forma di una gonna. Un’idea straordinaria è l’utilizzo di una coperta drappeggiata come un abito, trasformando un oggetto comune in alta moda. Anche le gonne prendono forme nuove: alcune sono perfettamente rotonde e sembrano sospese nell’aria, creando un effetto visivo straordinario.

Dettagli e Superfici

Le superfici dei capi vengono trattate con particolare attenzione, dove il pizzo corre lungo le linee di abiti a frange architettoniche. Anderson reinterpreta i dettagli classici come i motivi a rombi, che compaiono in versioni all-over richiamando i primi giorni del brand.

Un altro elemento interessante è l’uso del testo stampato sugli abiti. Nella collezione SS25, compare il saggio su arte e design di Clive Bell, il critico d’arte britannico membro del Bloomsbury Group, la cui teoria sull’arte visiva invita a riflettere sulla distinzione tra opere d’arte e oggetti comuni. Anderson sembra voler sottolineare l’importanza di partire da una pagina bianca per il futuro della moda, introducendo nuove idee che sfidano le convenzioni attuali.

Il saggio di Bell, contenuto nel suo libro “Art”, esplora come alcuni oggetti possano essere considerati arte autentica e altri no, una riflessione che Anderson sembra voler trasmettere al mondo della moda. Anche la scelta di includere questo testo negli abiti può essere letta come un invito alla riflessione: dove sta andando la moda nel prossimo decennio?

Un Invito alla Riflessione sulla Moda

Guardare da vicino o da lontano è un invito che Anderson rivolge all’intera industria della moda. In un mondo diviso tra locale e globale, il designer invita alla riflessione su come i due mondi non comunichino adeguatamente tra loro. Prima di rifocalizzare la moda, suggerisce Anderson, è fondamentale guardare dentro se stessi, riconsiderare le proprie scelte e valori.

Solo dopo aver compreso a fondo le esigenze delle nuove generazioni e delle loro abitudini si possono prendere decisioni significative. Questa lezione di introspezione e analisi, proveniente da uno dei più influenti designer contemporanei, è senza dubbio un monito che il mondo della moda dovrebbe condividere e applicare.

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JW Anderson SS25 – i look

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