Kate Barton SS25

Attivismo e drappeggio plastico

KATE BURTON SS25 – Kate Barton è una stilista americana originaria di Kansas City e attualmente residente a New York. Il suo lavoro ruota attorno a due concetti fondamentali: una nuova prospettiva sul drappeggio e l’esplorazione della forma femminile. La sua carriera ha preso una piega significativa quando è arrivata tra i finalisti del CFDA/Vogue Fashion Fund 2024, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per i giovani talenti emergenti nel mondo della moda.

Il marchio omonimo di Barton, con sede a New York, è diventato noto per l’uso innovativo del drappeggio, una tecnica che la stilista ha sviluppato autonomamente. I suoi capi, complessi nella costruzione ma fluidi nella presentazione, accostano una sartoria meticolosa a una struttura non convenzionale, generando silhouette audaci che si avvicinano al mondo della scultura.

Barton è riuscita a creare un equilibrio perfetto tra lusso, forma e funzione, con un occhio sempre attento alla sostenibilità. Infatti, molte delle sue creazioni sono progettate senza pinces o cuciture tradizionali, per ridurre al minimo gli sprechi di tessuto.

Un tratto distintivo del lavoro di Barton è l’uso di accenti metallici. Questi sembrano elementi rigidi o pesanti, ma sono in realtà tessuti leggeri o pelli accoppiate. Questa scelta crea modelli che trasmettono sperimentazione artistica, mantenendo una sensibilità femminile e moderna.

Ogni collezione ha un tocco poetico, imprevedibile e carico di forza. I suoi capi sono ideali per donne sicure di sé, alla ricerca di eleganza e raffinatezza. Il successo di Barton ha avuto una svolta quando i suoi abiti sono apparsi nella serie Emily in Paris. Questo ha portato il suo nome a una nuova platea di spettatori e appassionati di moda. Dopo questa visibilità, ha debuttato alla New York Fashion Week, ricevendo grandi consensi dagli esperti del settore.

La collezione SS25 di Kate Barton

La collezione Primavera/Estate 2025 di Kate Barton rappresenta un passo avanti nella sua evoluzione come designer. Composta da 30 look femminili, la collezione si distingue subito per l’attenzione al dettaglio e per la complessità della sartoria. Il colore predominante è il bianco, che dona alle modelle un aspetto scolpito, quasi etereo. Gli orli dei capi, ben lontani dalla linearità tradizionale, assumono una dimensione scultorea, rendendo ogni abito un’opera d’arte da indossare.

Oltre al bianco, Barton ha scelto di integrare una palette di colori pastello che include rosa, grigio e verde. Questi toni delicati contribuiscono a creare un’atmosfera evanescente e sognante, che si fonde perfettamente con le forme innovative dei suoi capi. Non manca il nero, utilizzato con parsimonia ma con grande effetto. Il colore nero lo si ritrova in combinazione con il grigio in alcuni pantaloni e in due abiti da sera lunghi, che aggiungono una nota di eleganza classica alla collezione.

Gli accessori sono pochi e scelti con cura. Spiccano alcune borse, mentre le scarpe alternano modelli bassi a tacchi eleganti, offrendo versatilità e stile senza compromettere la coerenza visiva dell’intera collezione. Il look finale della sfilata è stato indossato dalla supermodella e attivista canadese Winnie Harlow. La modella è celebre per la sua bellezza unica e per il suo impegno nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vitiligine. La Harlow ha chiuso lo show in un abito bianco scultoreo, incarnando perfettamente l’estetica visionaria di Barton.

Un altro elemento distintivo della collezione è stato il corsetto abbinato alla gonna a palloncino, disponibile in diverse tonalità e dimensioni.

Questa combinazione non solo accentua la silhouette femminile, ma incorpora anche un elemento funzionale: le gonne, infatti, nascondono pratiche tasche ideali per riporre piccoli oggetti. Un tocco moderno che riflette la crescente attenzione di Barton alla funzionalità senza compromettere l’estetica.

Collaborazioni e viralità: il ruolo dei social media e delle partnership

Una delle mosse più strategiche di Kate Barton è stata la sua collaborazione con il marchio di snack Goldfish. Il famoso brand noto per i suoi cracker a forma di pesce. Questa collaborazione ha portato alla creazione di accessori virali. Tra questi una borsa a forma di acquario in vetro contenente un pesce, realizzata in collaborazione con l’artista Josh Raiffe.

Questi accessori unici hanno contribuito a far conoscere Barton anche al di fuori del tradizionale circuito della moda. Questi attirano l’attenzione dei social media e di un pubblico più giovane e attento alle tendenze virali.

Le collaborazioni, insieme alla crescente visibilità online, stanno aiutando la stilista a emergere. Infatti Barton è uno dei nomi più promettenti del panorama della moda newyorkese, accanto a brand come Collina Strada e Khaite.

Questi tre designer stanno definendo la nuova generazione della moda a New York, con una visione creativa che unisce sperimentazione, sostenibilità e inclusività.

Sfide e prospettive future: il delicato equilibrio tra creatività e commercio

Sebbene la creatività di Barton sia stata riconosciuta, come molti designer emergenti, la stilista affronta un mercato sempre più competitivo.

La globalizzazione ha aperto nuove opportunità, ma ha imposto la necessità di bilanciare innovazione e sostenibilità economica. Non basta creare capi d’avanguardia: è essenziale renderli accessibili a un pubblico più ampio.

Il modello direct-to-consumer (DTC), adottato da molti brand emergenti, offre opportunità, ma comporta costi crescenti, soprattutto per la pubblicità e le spedizioni.

Per crescere, Barton e altri creativi dovranno bilanciare il mercato con le loro ambizioni, trasformando la moda in un’esperienza indossabile, non solo artistica. Il debutto alla NYFW con la collezione SS25 dimostra che Barton è pronta a questa sfida con creatività e determinazione.

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Kate Barton SS25 – i look

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