La stanza segreta dei nostri desideri nascosti
Tom Ford ha presentato la collezione FW25 alla Paris Fashion Week, segnando un nuovo capitolo per il brand con il debutto del nuovo direttore artistico Haider Ackermann.
Lo stilista, ora con base a Parigi, ha preso il timone della maison sotto la guida di Guillaume Jesel, Presidente e CEO di Tom Ford Luxury Business Development per The Estée Lauder Companies, e Lelio Gavazza, CEO di Tom Ford Fashion per il Gruppo Ermenegildo Zegna.
L’acquisizione del brand da parte di Zegna ha incluso il pagamento di circa 300 milioni di dollari per una licenza ventennale relativa alla moda e agli accessori Tom Ford, una divisione mai particolarmente redditizia rispetto al settore beauty e fragranze, ora di proprietà di Estée Lauder. Tuttavia, con questa collezione, Zegna ha efficacemente rilanciato la maison, riportandola al centro dell’attenzione con una sfilata carica di suggestioni e mistero.
Un club privé decadente nel cuore di Parigi
La sfilata si è svolta all’interno del Pavillon Vendôme, un luogo dalla configurazione unica situato nel cortile Vendôme. Ackermann ha trasformato lo spazio in un ambiente intimo e sensuale, con pareti a specchio opacizzate e segnate da graffiti apparentemente casuali. La moquette e gli arredi erano dominati dal grigio di Prussia, contribuendo a un’atmosfera sofisticata e al tempo stesso decadente.
L’ispirazione del designer affonda nelle sue esperienze giovanili nei nightclub di Anversa, dove lavorava a stretto contatto con un mondo fatto di seduzione e mistero. In quegli ambienti, all’alba, le lavoratrici del locale si riunivano per raccontarsi le storie della notte, lasciando un’impronta indelebile nella memoria di Ackermann. Questo passato si riflette nella sfilata, che evoca l’estetica dei club privati e dei rifugi segreti dove tutto può accadere.
Un front row di prestigio e riferimenti sottili
Nel front row della sfilata era presente lo stesso Tom Ford, seduto tra Anna Wintour e Jared Leto, a testimonianza di un reciproco rispetto tra il designer uscente e il suo successore. Il momento più significativo è arrivato nel finale, quando Ackermann si è diretto verso Ford per abbracciarlo, un gesto che mancava nel passato recente della maison: lo scorso anno, Ford non era presente alla sfilata di Peter Hawkings.
In un ulteriore rimando alla storia recente del brand, Ackermann ha pubblicato prima dello show una serie di immagini di modelli nudi davanti agli specchi, accompagnate da una sua foto a letto con una copia del New York Times in cui campeggiava una fotografia della campagna Tom Ford. Questo potrebbe essere un sottile riferimento alla polemica che ha visto Tom Ford annullare la sua presenza alla sfilata di Hawkings dopo alcune dichiarazioni poco lusinghiere di quest’ultimo sul giornale.
Una collezione di pelle e contrasti cromatici
La collezione FW25 si apre con total look in pelle, sia per lui che per lei, un chiaro richiamo alla trasgressione insita nel DNA del brand. La colonna sonora scelta amplifica il senso di tensione ed eleganza con brani come Good Night, Day di Jóhann Jóhannsson e Into My Arms di Nick Cave. Il primo, con le sue sonorità minimaliste e malinconiche, suggerisce un dialogo tra luce e oscurità, veglia e sonno, in un’atmosfera sospesa e riflessiva.
I look femminili si distinguono per tagli netti e precisi, mentre per gli uomini compaiono giacche da biker. I lunghi cappotti sono progettati per conferire un’aura di inaccessibilità alla donna, e i completi sartoriali presentano giacche doppiopetto chiuse da una spilla con una rosa di seta bianca. Ackermann riesce a bilanciare perfettamente il DNA di Tom Ford con la sua personale visione creativa, alternando look in pelle nera a total white.
Il casting è d’eccezione e spazia tra diverse generazioni di top model: Karen Elson, Edie Campbell, Vittoria Ceretti, Kristen e Lily McMenamy. Questo mix contribuisce a sottolineare l’eredità del brand e la sua capacità di reinventarsi senza tradire le radici.
Un beauty look in perfetto stile Tom Ford
Il make-up della sfilata rende omaggio alle iconiche collezioni di Tom Ford. Il volto delle modelle è quasi candido, con un incarnato pallido che esalta il rossetto rosso intenso e il trucco occhi definito con colori netti e decisi. La palette cromatica degli outfit riflette questa attenzione per i contrasti: verde acido e rosa, marrone e giallo, viola e beige si combinano in accostamenti inaspettati ma estremamente sofisticati.
Non mancano i colori più iconici: il lilla è protagonista di un abito con frange e silhouette fluida, mentre un azzurro vibrante richiama il celebre completo di David Bowie firmato Freddie Burretti.
Un nuovo capitolo per Tom Ford
Sebbene Tom Ford sia ancora fortemente associato al successo di Gucci negli anni ’90, questa collezione segna l’inizio di una nuova era per il marchio che porta il suo nome. Gli ingredienti per un rilancio vincente ci sono tutti: una sensualità libertina, un’attenzione estrema ai materiali e un’estetica sofisticata e mai banale.
Haider Ackermann ha dimostrato di saper reinterpretare il linguaggio di Tom Ford senza cadere nella nostalgia, ma proiettandolo verso il futuro. Il suo debutto fa ben sperare per le prossime collezioni, che potrebbero consolidare ulteriormente la sua visione e il suo impatto sulla maison. La curiosità è alta: dove porterà il brand nei prossimi fashion show?
Se questo è solo l’inizio, il futuro di Tom Ford promette di essere audace, sensuale e assolutamente imperdibile.
