Radici, tessuti e memoria: la sartorialità sospesa nella lentezza
Durante la Milano Fashion Week, Galib Gassanoff ha presentato la sua quarta collezione per Institution SS26, confermando la capacità del brand di fondere radici culturali e innovazione sartoriale. Nato in Georgia da genitori azero-georgiani e formatosi a Milano, Gassanoff ha costruito un percorso creativo caratterizzato da un forte legame con la memoria e le tradizioni caucasiche, reinterpretate attraverso un linguaggio contemporaneo e minimale. Il concetto alla base di Institution è quello di “Monumentalismo Sartoriale”, una visione in cui ogni capo diventa scultura indossabile, pensata per dialogare con il corpo e con la storia che lo attraversa.
La sua estetica unisce precisione sartoriale, monocromia e minimalismo, ma è la lentezza del gesto creativo e l’attenzione ai dettagli artigianali a definire il carattere unico delle collezioni. Ogni capo è il risultato di processi attentamente meditati, in cui il tessuto, la forma e la costruzione diventano veicoli di memoria e identità culturale. Institution non è semplicemente moda: è un laboratorio di ricerca estetica che fonde artigianato tradizionale e innovazione, creando una narrazione visiva profonda e coerente.
Institution By Galib Gassanoff SS26: tessere e ricordare
La collezione SS26, intitolata “Su” – parola turca arcaica che significa acqua – è un racconto in cui fluidità e introspezione si incontrano sulla passerella. La scelta del tema riflette il desiderio di Galib Gassanoff di esplorare la trasformazione e la memoria culturale attraverso i tessuti e le forme.
In passerella si alternano silhouette rigide e monocromatiche, in nero e bianco, capaci di mettere in risalto l’architettura del corpo e l’eleganza minimalista della linea. Le giacche reinterpretano il chepken, capo maschile tradizionale del Caucaso, tagliate in lana e bouclé con una mano quasi scultorea. Gli abiti con schiena scoperta introducono un contrasto sensuale e moderno, mentre i tessuti annodati a mano e le frange, ispirate ai tappeti tradizionali di Borchaly, trasformano ogni dettaglio in un segno di appartenenza culturale.
I materiali alternativi, come lacci intrecciati a mano e corde, vengono combinati con tessuti classici per creare contrasti tra rigidità e fluidità, tra modernità e memoria. Ogni nodo, frangia e intreccio diventa gesto artigianale e testimonianza di un patrimonio culturale che il designer porta con sé nella contemporaneità.
Dettagli sartoriali
Tra i pezzi più rappresentativi della collezione, l’abito nero intrecciato a mano senza tessuto tradizionale emerge come manifesto creativo della SS26. Modellato direttamente sul corpo, il capo unisce la tecnica sartoriale alla scultura tessile, evidenziando l’abilità del designer nell’integrare gesto artigianale e ricerca formale.
Altri capi chiave mostrano l’uso di volumi rigorosi e proporzioni calibrate: giacche con spalle strutturate, abiti con drappeggi minimi ma complessi nella costruzione, tessuti a mano annodati in schemi geometrici e organici che creano texture inedite. La palette cromatica, volutamente limitata, rafforza l’impatto visivo della collezione e lascia spazio alla qualità dei materiali e alla precisione dei dettagli.
Il valore della moda: memoria e artigianato
Institution SS26 non è solo estetica: è riflessione sul valore dei capi, sull’artigianato e sulla memoria culturale. Ogni elemento della collezione racconta una storia di appartenenza e identità, dimostrando come la moda possa essere veicolo di cultura e introspezione. La passerella diventa un luogo di dialogo tra passato e presente, tra Oriente e Occidente, dove la lentezza del gesto creativo contrasta con la velocità dell’industria contemporanea.
La collezione SS26 conferma Galib Gassanoff come uno dei designer emergenti più interessanti a livello internazionale. Con Institution, il designer porta avanti una visione coerente e profonda, in cui tradizione e innovazione si incontrano per creare un linguaggio estetico che trascende il tempo e la moda effimera.

