Il fashion design collettivo e il ritorno del Margiellanesimo a Firenze
Firenze ha inaugurato la 107ª edizione di Pitti Uomo, uno degli eventi più prestigiosi al mondo per la moda maschile. Tra i guest designer dell’edizione di gennaio 2025 spiccano MM6 Maison Margiela e Setchu, nomi che incarnano l’innovazione e la creatività del settore.
L’evento si è svolto dal 14 al 17 gennaio, anticipando la Milano Fashion Week Uomo FW25, prevista dal 17 al 21 gennaio. Un’agenda che sottolinea l’importanza di Pitti Uomo come preludio imprescindibile alla settimana della moda maschile.
Quest’anno, i brand portano in passerella le collezioni Autunno-Inverno 2025 in un clima tutt’altro che semplice. Il 2024 è stato segnato da forti turbolenze nel mercato del lusso, mettendo alla prova la resilienza delle maison più prestigiose.
MM6 Maison Margiela: l’anonimato collettivo come identità
Fondato nel 1997, MM6 ha fatto il suo debutto in passerella nel 2012 durante la New York Fashion Week, per poi spostarsi a Londra e infine a Milano. Il marchio si distingue per una filosofia unica: l’anonimato. Nessun direttore creativo viene identificato, poiché le collezioni nascono da un collettivo di designer, esaltando un approccio collaborativo e rivoluzionario.
Oggi MM6 fa parte del gruppo italiano Only The Brave, fondato da Renzo Rosso, che possiede anche la casa madre Maison Margiela. Quest’ultima, nota in passato come Maison Martin Margiela, è stata fondata a Parigi nel 1988 dal designer belga Martin Margiela e Jenny Meirens. Dopo le dimissioni di Margiela nel 2009, John Galliano ha assunto il ruolo di direttore creativo nel 2014, un incarico che ha lasciato nel 2024 dopo dieci anni di successi.
Sotto la guida di Galliano, il marchio ha registrato una crescita significativa: solo nel 2023, le vendite sono aumentate del 22% rispetto all’anno precedente, nonostante le sfide globali nel settore del lusso.
Il DNA anticonformista di Margiela
Maison Margiela e la sua linea MM6 si fondano su codici di anticonformismo e sovversione delle norme. È proprio questa attitudine provocatoria che definisce la straordinaria bellezza del marchio, rendendolo un punto di riferimento per chi cerca una moda fuori dagli schemi.
Guardando al futuro, MM6 continuerà a essere protagonista anche nella Milano Women’s Fashion Week a febbraio 2025, consolidando ulteriormente il suo ruolo sulla scena internazionale.
La collezione FW25 di MM6 Maison Margiela Uomo
Il ritorno di MM6 al Pitti Uomo, dopo l’edizione del 2026, è un evento di grande impatto. Nel 2006, Maison Margiela aveva dipinto di bianco tutta Firenze, e ora il suo ritorno è all’insegna di quello che conosciamo ormai come il “Margiellanesimo”.
È importante sottolineare che MM6 non è semplicemente la seconda linea di Maison Margiela, ma un brand con una chiara visione comunicativa e stilistica. Oggi sappiamo che dietro ogni collezione c’è un collettivo di designer che lavora quotidianamente alla sua realizzazione, ma è evidente che la sintesi di tutto ciò riflette il messaggio che John Galliano ha saputo trasmettere nel mondo della moda.
La sfilata si è svolta nel Tepidarium di Giacomo Roster a Firenze, una location che da sempre ospita i guest designer. La sartoria proposta è decostruita, alla ricerca dell’individualità di chi indosserà i capi. La collezione, infatti, è stata pensata appositamente per Pitti Uomo. Si tratta di una moda genderless, come dimostrano anche le tre modelle donna, parte di un casting altamente curato.
Il prêt-à-porter che emerge da questa collezione è sicuramente un’ibridazione di genere. Gli accessori parlano chiaro: dai guanti biker con tasche porta oggetti, alle scarpe con tacco e punta quadrata, fino alle borse di pelle con borchie. I guanti sono stati creati in collaborazione con Agnelle Helmets e sono dotati di tasche funzionali. Questi prodotti traggono ispirazione da Miles Davis, con il jazz che si preannuncia come uno dei principali trend nei prossimi anni. La sua riscoperta ha portato con sé l’immaginario di un mondo sofisticato, ma anche rilassato, tipico del “cool jazz” degli anni ’60.
La passerella è partita sulle note di This Is Hardcore dei Pulp, una scelta non casuale. Il filo conduttore della collezione esplora tematiche come alienazione, desiderio, e le difficoltà legate all’immagine e al mondo delle celebrità. Il testo sembra riflettere una sorta di disillusione nei confronti della vita moderna e delle sue superficialità, offrendo una riflessione sulla difficoltà di trovare autenticità in un mondo sempre più manipolato dai media.
La collezione si distingue per look che spaziano tra capisalla, abiti formali e casual. La pelle è il materiale predominante, e la palette cromatica è caratterizzata da toni scuri e intensi. Il total black e il total brown sono i colori dominanti, con il marrone che sarà uno dei protagonisti anche della FW25 maschile e probabilmente anche femminile. A completare la palette, non può mancare il borgogna o rosso scuro, usato per i trench.
Con 30 look freschi e innovativi, la collezione non risulta mai ridondante. Le stampe, come i tracciati bianchi che illuminano gli abiti, riproducono un tuxedo con gilet e papillon su una camicia, mentre le camicie vere e proprie sono sostituite, quando necessario, da maglie a lupetto. I tessuti presentano una patina che sembra segnata dal tempo, con sfumature di colori che richiamano l’usura e l’evoluzione del materiale. Tra i capi più emblematici, c’è un abito color ruggine, o un total look in denim con effetti scoloriti, indossato senza camicia, ma solo con un gilet e una lunga cravatta.
Infine, non si può non notare il fascino degli occhiali da sole, che sembrano usciti da un film futuristico. Questi occhiali coprono completamente la parte degli occhi, come una grande fascia, pronti a diventare oggetto del desiderio, accanto ai bomber, che completano il look.
È inevitabile chiedersi quale sarà il futuro del brand Maison Margiela dopo l’addio di Galliano. Ma Renzo Rosso, da visionario quale è, sa che MM6 ha già seminato il futuro della moda e che i frutti sono già visibili.
Perché, alla fine, sono sempre le persone a fare il valore di un brand, e il collettivo di MM6 è senza dubbio all’altezza di questa sfida.

