Architettura e ingegneria: la crescita rallenta, le criticità restano

I dati OICE 2024 tra sfide strutturali, dipendenza dal PNRR e crisi di personale

Nel 2024, il comparto dell’architettura e dell’ingegneria in Italia ha confermato un trend di crescita, ma con un’evidente decelerazione rispetto agli anni precedenti. Secondo i dati della 41esima Rilevazione annuale OICE/CEr, il valore della produzione delle società associate a OICE — l’associazione rappresentativa delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria — ha raggiunto i 4,4 miliardi di euro, con un incremento dell’11,3% rispetto al 2023. Seppur positivo, questo tasso di crescita è sensibilmente inferiore al +25% registrato nel 2022, segnalando una fase di normalizzazione e di consolidamento dopo la forte spinta post-pandemica.

Le proiezioni per il 2025 indicano una nuova crescita a 4,8 miliardi di euro, pari a un +9,1%, che conferma una progressione meno sostenuta ma costante, in un contesto caratterizzato da sfide strutturali rilevanti, soprattutto sul fronte della domanda pubblica, del capitale umano e dell’internazionalizzazione.

Valore della produzione e mercato: la centralità del PNRR e l’evoluzione del portafoglio commesse

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si conferma il principale volano per il settore, contribuendo in modo decisivo alla crescita del fatturato. Nel 2024, la quota di produzione legata al PNRR ha raggiunto il 24,1%, in aumento rispetto al 20,6% del 2023. Questa incidenza evidenzia una forte dipendenza dal Piano, che nel triennio 2023-2025 coprirà stabilmente oltre un quarto del fatturato per circa il 74% delle società. Sebbene ciò rappresenti un’opportunità economica significativa, mette in luce anche una vulnerabilità, poiché il settore appare ancora fortemente ancorato ai flussi di investimento pubblico legati al PNRR, con rischi di discontinuità una volta esauriti i fondi.

Sul versante del mercato, il 74,6% del fatturato 2024 proviene dal mercato interno, un dato in lieve contrazione rispetto all’anno precedente, che si posiziona così ai livelli del periodo pre-pandemico 2019/2020. Al contrario, il mercato estero ha assunto un peso sempre più rilevante, rappresentando il 25,4% del fatturato, con una previsione di crescita fino al 26% nel 2025. L’export si prevede in aumento dell’11,5% a fronte di un incremento dell’8,3% del mercato nazionale, segno che la capacità di penetrazione internazionale diventa un fattore cruciale per il rilancio e la sostenibilità a lungo termine del comparto.

Occupazione: espansione numerica ma crisi di competenze tecniche e professionali

Sul fronte occupazionale, il settore conferma un trend positivo con 34.700 addetti nel 2024 (+12,6%) e una previsione di crescita fino a 37.000 unità nel 2025 (+6,9%). Tuttavia, questi numeri nascondono una situazione complessa dal punto di vista qualitativo: oltre il 76% delle imprese denuncia una grave carenza di personale qualificato, con picchi dell’80% nelle aziende di medie dimensioni. Questa difficoltà nel reperire ingegneri, architetti e tecnici specializzati rappresenta un ostacolo strutturale significativo che potrebbe compromettere la capacità di rispondere efficacemente alle crescenti esigenze progettuali e normative.

Interessante è la composizione demografica del capitale umano, che vede una progressiva crescita delle quote di giovani under 35 (34,5%) e donne (35,3%), un segnale positivo verso una maggiore inclusività e rinnovamento generazionale. Tuttavia, rimangono temi aperti legati alla formazione specialistica e all’attrattività del settore verso le nuove generazioni, che necessitano di una sinergia più stretta tra mondo accademico, formazione tecnica e mercato del lavoro.

Governance e inclusione: la crescita femminile è numerica ma non ancora culturale

La presenza femminile nel settore continua a salire e si stima raggiungerà il 36% degli addetti nel 2025, con punte del 36,2% nelle grandi imprese. Tuttavia, la rappresentanza nei consigli di amministrazione si mantiene stabile al 23,5%, evidenziando come la crescita numerica non si traduca ancora in una vera trasformazione culturale e in un’effettiva parità di accesso ai ruoli decisionali.

Questa situazione sottolinea la necessità di politiche mirate e di strategie di diversity management più incisive, che possano promuovere una reale inclusione e valorizzazione delle competenze femminili, fondamentale per la modernizzazione e la competitività del settore.

Sostenibilità e ESG: una sfida ancora da completare

La sensibilità verso i temi ambientali, sociali e di governance (ESG) sta crescendo, soprattutto tra medie e grandi imprese, che mostrano una maggiore familiarità con le pratiche di sostenibilità e governance responsabile. Tuttavia, la diffusione di queste tematiche tra le piccole realtà è ancora limitata: solo il 28,6% dichiara di conoscerle e integrarle nelle proprie strategie operative.

In un contesto europeo sempre più rigoroso in materia di sostenibilità, la capacità delle società italiane di architettura e ingegneria di adottare e comunicare efficacemente i principi ESG sarà determinante per mantenere competitività, attrarre investimenti e soddisfare le nuove richieste normative e di mercato.

Contesto macroeconomico internazionale e prospettive per il 2026

Il quadro internazionale presenta crescenti segnali di instabilità, tra politiche protezionistiche, tensioni geopolitiche e incertezze economiche che influenzano direttamente il settore. Stefano Fantacone, direttore della ricerca del Centro Europa Ricerche, sottolinea come la prevalenza delle spinte recessive sulle dinamiche espansive suggerisca un ciclo economico caratterizzato da volatilità e rischio di rallentamento, con un possibile punto di minimo atteso nel 2026.

Questa situazione impone al settore di prepararsi a scenari di mercato complessi, puntando su resilienza, innovazione e capacità di adattamento strategico.

Il monito di Giorgio Lupoi: investimenti, formazione e continuità per rilanciare il mercato domestico

Il presidente di OICE, Giorgio Lupoi, ha evidenziato come la riduzione della domanda pubblica abbia riportato il mercato interno italiano a valori simili a quelli pre-pandemici, con una crescita sostenuta solo dal mercato estero. Permangono, inoltre, criticità profonde legate al reperimento di personale tecnico e professionale, che rischiano di rallentare la crescita occupazionale e produttiva.

Lupoi invita a invertire il ciclo di riduzione degli investimenti pubblici attraverso programmi strategici e sostenuti, che coinvolgano non solo il settore infrastrutturale, ma anche la prevenzione del rischio idrogeologico e la rigenerazione urbana, ambiti cruciali per la sicurezza e lo sviluppo sostenibile del Paese.

Fondamentale è inoltre un dialogo attivo con le università e il Ministero dell’Istruzione, per riformare la formazione e allinearla alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione, capace di attrarre e trattenere talenti qualificati.

Il futuro del settore tra opportunità e fragilità strutturali

I dati OICE 2024 raccontano un settore che continua a crescere e a rappresentare un asset strategico per l’Italia, ma che deve confrontarsi con sfide importanti e nodi strutturali da sciogliere.

La dipendenza dal PNRR, le difficoltà di reperimento delle competenze tecniche, la necessità di una governance più inclusiva e la lenta adozione dei principi ESG rappresentano i principali fronti su cui intervenire per garantire una crescita sostenibile, equilibrata e competitiva nel medio-lungo termine.

Soltanto attraverso una strategia integrata, capace di valorizzare internazionalizzazione, innovazione tecnologica, investimenti pubblici mirati e formazione qualificata, il settore dell’architettura e ingegneria potrà consolidare la propria centralità nel panorama economico nazionale e internazionale.

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