Fausto Puglisi e l’oro come linguaggio di libertà
Nella Milano Fashion Week che spesso alterna minimalismo concettuale e ritorni nostalgici, la collezione Roberto Cavalli SS26 firmata da Fausto Puglisi si è distinta come una dichiarazione potente e scintillante: un’ossessione dorata che ha trasformato la passerella in un rituale contemporaneo.
Sul catwalk rivestito di oro, le modelle hanno sfilato attraverso un universo che celebra il metallo prezioso non come semplice ornamento, ma come linguaggio. Un linguaggio di libertà, seduzione e coraggio, capace di intrecciare il ricordo delle dive del passato con la modernità radicale delle donne di oggi.
Cleopatra e le dive senza tempo
L’ispirazione principale è Cleopatra, regina d’Egitto e simbolo di potere, cultura e strategia. Puglisi non la cita solo come icona estetica, ma come figura capace di usare la bellezza come strumento politico e la seduzione come forma di affermazione. È lei a guidare la narrazione, insieme a un pantheon di dive senza tempo: Elizabeth Taylor, che con la Cleopatra di Mankiewicz ha scolpito l’immaginario cinematografico, Jane Birkin, simbolo di libertà disinvolta e sensualità scalza, e Nan Kempner, socialite newyorkese di un’eleganza radicale e aristocratica.
Il moodboard preparato dal direttore creativo accosta questi universi diversi, creando un filo conduttore che non è nostalgia ma reinterpretazione: una femminilità multiforme, forte, decisa a non passare inosservata.
L’oro come abito quotidiano
Il messaggio estetico della collezione è immediato: l’oro non appartiene più solo alla sera. Puglisi lo porta anche nel daywear, trasformando i capi più semplici in dichiarazioni di stile. I jeans a vita bassa, autentico DNA della maison, vengono proposti in versioni spalmate, lavate, arricchite da abrasioni e infilature che li rendono quasi couture. Abbinati a camicie fluide e giacche maschili dai volumi generosi, diventano pezzi sperimentali e ultra glam.
La sera esplode invece in un trionfo di sensualità fluida: abiti peplo in lamé plissettato che evocano l’antichità classica, miniabiti crochet lavorati in filo metallico dorato, bustier incastonati in gonne tempestati di applicazioni luminose. Ogni look si muove tra leggerezza e tridimensionalità, grazie a lavorazioni sofisticate: fil coupé, devoré, jacquard cangianti, pizzi spalmati e jersey liquidi che riflettono la luce e avvolgono il corpo senza costringerlo.
Ad aprire lo show è stata Karen Elson, in un abito plissettato con drappeggi a raggiera, immagine vivente di una Cleopatra moderna. Da lì, la collezione è proseguita come una sequenza ipnotica di bagliori, oscillando tra quotidiano e couture, istinto e disciplina.
Il serpente: icona e metamorfosi
Se l’oro è il linguaggio, il serpente è il simbolo. Da sempre parte del DNA Cavalli, qui si fa onnipresente e versatile: avvolge i tacchi delle mule a punta, accarezza i sandali gladiatore, diventa piercing decorativo sulle borse, gioiello che abbraccia il polso, elemento scultoreo che punteggia abiti e accessori.
La simbologia è chiara: il serpente come energia vitale, trasformazione, seduzione che si rinnova. Un totem che Puglisi trasforma in firma estetica, capace di connettere moda, accessorio e persino profumeria.
Serpentine, il profumo come gioiello
Il culmine di questa narrazione è stato il debutto in passerella di Roberto Cavalli Serpentine, la nuova fragranza della maison. Le modelle hanno portato in scena il flacone bianco come fosse un oggetto couture: avvolto da una catena d’oro e da un serpente dorato che, con un gesto sorprendente, si trasforma in bracciale o arm cuff indossabile nella versione da 100 ml.
Una creazione olfattiva – ambra e vaniglia le note principali – che diventa anche gioiello. Non un semplice lancio di profumo, ma un concept: ribadire che la moda Cavalli non si limita a vestire, ma accompagna la donna in tutte le forme della sua espressione.
Un front row dorato: Elodie, Clara e Annalisa
La narrazione ha trovato eco immediata anche in prima fila. Elodie, perfetta musa cavalliana, ha scelto un mini dress asimmetrico interamente ricoperto di paillettes oro, con corsetto strutturato e lacci intrecciati sulla schiena: la sua presenza ha incarnato lo spirito della collezione, amplificato da un beauty look essenziale e potente, coda altissima e lucida in perfetto stile Cleopatra.
Accanto a lei, Clara ha puntato sulla forza del nero, in un abito in pelle con scollatura profonda e schiena scoperta, elegante e deciso al tempo stesso. Più romantica, ma non meno incisiva, Annalisa in rosso con spalline rinforzate e pochette dorata ha offerto un contrappunto al glamour luminoso di Elodie. Tre look, tre interpretazioni diverse di un femminile che non teme di mostrarsi.
E nel backstage, voci e indiscrezioni parlavano di un’altra ospite d’eccezione: Lourdes Maria Ciccone, figlia di Madonna, presenza misteriosa che ha alimentato la curiosità dei fotografi e il fascino attorno allo show.
Roberto Cavalli tra fedeltà e rinnovamento
La collezione SS26 di Roberto Cavalli si distingue come una delle più coerenti e identitarie della stagione. Puglisi sceglie un unico linguaggio – l’oro – e lo porta alle estreme conseguenze, senza compromessi. Non ci sono deviazioni né distrazioni: tutto è costruito per raccontare un femminile che trova nell’oro la propria forza e il proprio coraggio.
Il merito maggiore è quello di aver riportato il marchio alle sue radici – sensualità, artigianato, sperimentazione – senza cadere nella nostalgia. L’animalier, storico codice Cavalli, lascia il posto a un nuovo immaginario scintillante ma non kitsch. L’oro non è effetto, ma sostanza: linguaggio quotidiano e couture insieme.
Se c’è un rischio, è quello di un’eccessiva monoliticità: in una stagione così compatta, chi non condivide l’ossessione dorata potrebbe percepirne i limiti. Ma è proprio questa radicalità che rende la proposta credibile e necessaria.
Fausto Puglisi non racconta una moda che vuole piacere a tutti, ma un’estetica che dichiara senza esitazioni: scegliere l’oro significa scegliere sé stessi. La donna Cavalli della SS26 è Cleopatra e Birkin, regina e bohémienne, seduttrice e stratega. Un femminile che non teme di brillare, perché nell’oro trova il proprio linguaggio di libertà.




